”Il senso della vita, trovare di un altro le dita”. Gek Tessaro a Enna per la Festa del Libro

Una vaschetta trasparente sotto la lampada magica, fogli lucidi, pigmenti colorati e pennelli, silhouettes di metallo o cartoncino ricamate di trafori e, soprattutto, le sue mani. Comincia dalla sabbia e dalle dita, Gek Tessaro, maestro d’arte, scrittore e illustratore veronese, giunto a Enna per la IV edizione della Festa del Libro. “Acquaria” il suo primo spettacolo “con poche parole – avverte – fatto per gli occhi le orecchie e il cuore”. Seguito da “Il circo delle nuvole” e “Il cuore di Chisciotte”.
Mani abili ed esperte, capaci di disegnare a rovescio come pretende la lavagna luminosa, e di lavorare insieme in perfetto accordo, destra e sinistra. Mentre il corpo si lascia attraversare dal ritmo delle parole in rima (a volte quasi un rap) e delle musiche scelte con cura e mixate da Lella Marazzini.
Dalla sabbia e dalle dita si formano sullo schermo linee morbide e sinuose, esce un occhio, una faccia, passa la mano e diventa animale. Una magia che incanta tutti, adulti e bambini. Dove segno, disegno e scrittura coincidono – immedesimando tecnologia al gesto primordiale dell’impronta e del graffito sulla roccia. Poi la sabbia cede il posto all’acqua e ai mille giochi – in cui l’abilità si fonde con il caso – che fa il pennello intriso di inchiostro blu e gocce di colori, mentre la vaschetta si muove delicatamente e si inclina. Prati, specchi d’acqua e fondali marini, cieli e tempeste, tanto sensibili da far pensare a Turner e alla pittura romantica dell’ottocento. E poi il regno dell’aria, quella calda e rosseggiante dell’Africa e della terra degli indiani, quella vaporosa fatta per i desideri del teatro di nuvole. Di tanto in tanto il passaggio muto, intensamente poetico, di presenze sospese: una barca e un vascello, una balena e un pescecane, l’omino che rema e il bambino che lo sogna, il cowboy e il treno, l’equilibrista e la ballerina, il clown…
Gesti e materie che si incontrano ogni volta in modi diversi, segni cangianti in movimento. L’effimero struggente della bellezza nell’infinito trascorrere delle cose. Come nei mandala. Un lasciare che il mondo cambi e cambiare in esso.
Educare i bambini, e non solo all’immagine, è proprio questo. Metterli davanti a un fare. Lasciargli intravedere il fascino delle infinite possibilità della materia e la gioia del creare. Che è anche educarli ad avere fiducia nella vita ed in se stessi. E non è vero che i bambini non possano capire l’arte astratta: quando Gek Tessaro traccia segni danzanti sull’onda della musica e, sempre più veloce, fa e disfa, i bambini battono il tempo e capiscono benissimo il ritmo, e questo gioco che unisce corpo, mani e immagine e segno. I bambini, più vicini di noi alle scaturigini della creazione, possono benissimo capire Pollock.
Gek Tessaro inventa storie con le mani, ma non solo. Scrive anche i testi e la sua affabulazione – dove si intrecciano humour gioco di parole e poesia – fa pensare, incanta e diverte. La bellissima storia della Nuvola Sola, “respiro del mare, pensiero leggero che si arrende al vento…”, il sogno dell’Albero “sempre albero ero, ma l’albero maestro di un veliero…”, la storia esilarante del brigante Manolesta e dei suoi quattro capelli in testa, e quella del Signor Giuliano che pensa coi soldi di poter comprare tutto, mentre gli equilibristi del suo Circo delle Nuvole, ondeggiano fiduciosi l’uno verso l’altro perchè loro sì lo sanno che “il senso della vita, è trovare di un altro le dita…”.

Cinzia Farina