Troina: allarme chiusura imprese artigiane

Troina. Molte imprese artigiane troinesi rischiano la chiusura se le istituzioni pubbliche non intervengono per sostenerle nella situazione di gravi difficoltà in cui si ritrovano impantanate. Ad esprimere il disagio di questo importante comparto dell’economia troinese è il presidente della locale sezione della Confartigianato, Benedetto Carmeni, un artigiano del ferro che ha esteso il suo campo di attività alla copertura delle case con materiale particolare adatto a migliorare l’efficienza energetica degli immobili: “Il guaio è che nei confronti della crisi che attraversano le piccole imprese artigiane non c’è da parte della politica e delle istituzioni pubbliche la stessa attenzione che c’è invece per le difficoltà delle grandi imprese e per i lavoratori dipendenti”. Quello che gli imprenditori artigiani chiedono alla politica è di aiutarli a far sopravvivere le loro imprese, che rischiano seriamente il collasso sotto il peso di una forte pressione fiscale e con la riduzione vertiginosa delle commesse di lavoro. Silvio Fallico ha una piccola officina di riparazione di auto insediata nella zona artigianale Libero Grassi, come lo stabilimento di Carmeni, che ha visto ridurre drasticamente negli ultimi anni i sui clienti: “Sarà perché molta gente va via da Troina a cercare lavoro altrove, sarà perché la crisi spinge la gente a stringere la cinghia, sta di fatto che in officina viene meno gente a riparare le auto”. In queste condizioni, per un artigiano versare contributi e pagare le tasse che gravano sulla sua attività diventa un vero e proprio rompicapo. Per Fallico, è in queste difficoltà che affonda le sue radici l’abusivismo, che pratica prezzi più bassi, nei confronti del quale le imprese in regola non riescono a competere. Per la loro attività manifatturiera le imprese artigiane hanno bisogno di capitali, che in tempi normali prendono in prestito dalle banche. “Ma non è facile accedere al credito perché le banche non danno presti alle imprese che attraversano un momento difficile”, lamenta Salvatore Gagliano, titolare di un’officina meccanica di precisione. I tre artigiani sostengono che e risorse, ed anche in misura consistente, ci sono per venire incontro alle esigenze delle imprese artigiane: la quota che spetta al Comune di Troina dei canoni che la Regione Siciliana riceve dalle compagnie petrolifere alle quali ha rilasciato la concessione per lo sfruttamento e la coltivazione dei giacimenti di idrocarburi ricadenti nel territorio di Troina. A tal proposito Carmeni ha le idee molto chiare: “Vogliamo che il Comune adotti una politica che distribuisca meno risorse indistintamente ed indiscriminatamente e che le concentri sui beni ed i servizi collettivi e le infrastrutture di cui le imprese artigiane hanno bisogno”.

Silvano Privitera