Enna, ancora case popolari vuote ed in attesa di assegnazione

Enna. Se ottanta famiglie aspettano di diventare proprietari dei loro alloggi popolari, ce ne sono altre di famiglie che spettano che il comune assegni a quelli che sono in graduatorie quelle case popolari, che una volta assegnate non sono state mai abitate e si tratta di case popolari che per pi di trenta anni sono rimaste vergognosamente vuote, senza che alcuna famiglia li abitasse. Su questa case vuote c’è stata un’accurata indagine degli agenti della Digos, coordinati dalla dottoressa Giada Pecoraro, i quali hanno potuto accertare che più di dieci case popolari non erano state mai abitate perché gli assegnatari o sono emigrati oppure hanno la possibilità di avere un’altra abitazione ma non hanno mai comunicato questa loro posizione. Il tutto è stato scoperto oltre che dalla segnalazione della gente, anche da riscontri inconfutabili come il pagamento di bollette di luce, gas, acqua,telefono, dimostrando che la casa non è stata abitata. Già cinque-sei di queste abitazioni saranno consegnate da parte del comune a quelle famiglie che si trovano in grande difficoltà in quanto vivono in abitazioni piccole e inadeguate igienicamente. L’indagine della Digos continua anche se una relazione articolata e completa è stata presentata alla Procura della Repubblica che deve prendere delle decisioni da trasmettere alla stessa Digos ma soprattutto all’amministrazione comunale. Praticamente se l’indagine sarà completata saranno circa quindici le case popolari che sono vuote e che possono essere assegnate. Alcune case, che erano occupate abusivamente, sono state sgomberate e sono pronte per essere assegnate. La situazione delle case popolari, in generale, non è delle migliori perché ci sono decine di famiglie che aspettano la realizzazione di nuove case popolari, ma su questo campo la situazione è molto precaria perché mancano i fondi e forse anche le aree per la realizzazione. Qualche anno fa l’amministrazione comunale, perse un contributo sostanzioso per la realizzazione di case popolari perché il comune non assegnò la relativa area.