Il problema acqua a Catenanuova un male antico che tende a peggiorare

Per i catenanuovesi emigrati, un ritorno a casa, nel periodo estivo, pieno d’incognite. Solo un mese di ferie per un ritorno a casa e solo per fare i conti con l’antico ed oggi ancora attuale problema della cronica mancanza di acqua. Il razionamento avviene ogni quattro giorni e per quartieri solo qualche giorno fa, precisamente il 14 agosto, l’avviso pubblico da parte dell’amministrazione Biondi con questa comunicazione: “Attribuzione delle agevolazioni tariffarie per le fasce meno ambienti sulla fornitura d’acqua potabile”, gli aventi diritto devono presentare domanda allegando la documentazione. Le istanze che verranno accolte, riguardano solo il 5% degli utenti residenti a Catenanuova”. Scrive in una nota protocollata e diretta al sindaco Biondi, il responsabile locale dei comitati cittadini ennesi e presidente di “Libera…mente” Di Marco: “è davvero un numero irrisorio, rispetto alla percentuale di famiglie indigenti e sotto la soglia di povertà che vivono nel comune e questa iniziativa può essere definita “una presa in giro bella e buona!” poichè i poveri sono tutti uguali”. Invitiamo il sindaco Biondi -sollecita il presidente di Libera..mente-a rendersi parte attiva verso l’Ato acqua ennese per apportare alcune modifiche al vigente regolamento per quanto riguarda: l’estensione dell’agevolazione a tutti quelli in possesso dei requisiti e l’inserimento nel regolamento, della equiparazione degli emigrati iscritti all’AIRE ai residenti nel comune, poichè nei pochi giorni di permanenza estiva a Catenanuova, il loro consumo d’acqua non arriva a 10 m3 l’anno, pagando invece quasi 90 euro l’anno di quota fissa considerando l’erogazione ad una “utenza domestica non residenziale”.

Carmelo Di Marco