Il Papa nomina membro del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace il Vescovo di Piazza Armerina

Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato membro del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace S.E. Mons. Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina
I Membri del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace sono:
Sua Beatitudine Fouad TWAL, Patriarca di Gerusalemme dei Latini;
gli Ecc.mi Monsignori:
Pedro Ricardo BARRETO JIMENO, S.I., Arcivescovo di Huancayo (Perú);
Yves BOIVINEAU, Vescovo di Annecy (Francia);
Michele PENNISI, Vescovo di Piazza Armerina (Italia);
Stephan ACKERMANN, Vescovo di Trier (Rep. Federale di Germania);
il Rev.do Bonnie MENDES, Coordinatore Regionale della Caritas dell’Asia e Direttore Esecutivo della Società per lo Sviluppo Umano (Pakistan);
gli Ill.mi Signori: Dott. Rodrigo GUERRA LÓPEZ, Direttore del Centro di Ricerca Sociale Avanzata – CISAV (Messico); Dott. Fayez Georges NAHAL, Direttore di Contabilità e Bilancio della Confederation of African Football – CAF (Egitto); Dott. Juan SOMAVIA, Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro – ILO presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra (Cile); Dott.ssa Hania M. FEDOROWICZ, Direttore della Formazione presso l’Istituto Europeo Community Based Conflict Resolution – CBCR in Salisburgo (Austria); Dott.ssa Marie-Madeleine KALALA, Avvocato, Membro del Panel of the Wise dell’Unione Africana (Rep. Democratica del Congo); Prof.ssa Roza PATI, Docente di Diritto e Direttore Esecutivo del Corso di Laurea in Diritti Umani Interculturali presso la St. Thomas University School of Law di Miami (Stati Uniti d’America); Dott.ssa Elizabeth Joyce VILLARS, fondatrice dell’Azienda Camelot Ghana Ltd (Ghana).
Il Papa ha nominato Consultori del medesimo Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace i Rev.di Signori: Mons. Peter KLASVOGT, Direttore dell’Istituto di Studi Sociali Kommende di Dortmund (Rep. Federale di Germania); Mons. Martin SCHLAG, Professore di Teologia Morale presso la Pontificia Università della Santa Croce (Stati Uniti d’America); Mons. Giovanni MANZONE, Professore di Dottrina Sociale della Chiesa e Teologia Morale presso la Pontificia Università Lateranense (Italia); Paolo CARLOTTI, S.D.B, Professore di Teologia Morale presso la Pontificia Università Salesiana (Italia); gli Ill.mi Signori: Dott. Lawrence Archibald HONNY, Presidente della Commissione Giustizia e Pace dell’Arcidiocesi di Cape Coast (Ghana); Prof. Paul D. MURRAY, Direttore del Centro Studi Cattolici e Docente di Teologia Sistematica presso la Durham University (Gran Bretagna); Prof. Nicolas MICHEL, Docente di Diritto Internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Ginevra (Svizzera); Prof. Manfred SPIEKER, Docente di Scienze Sociali Cristiane presso l’Istituto di Teologia Cattolica dell’Università di Osnabrück (Rep. Federale di Germania); Prof. Takaaki Pio YASUOKA, Presidente di International Life Commission (International Catholics Organisation of the Media – ICOM) (Giappone).
[01249-01.01]

PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE
ORIGINE
Il Concilio Vaticano II formulò apertamente l’auspicio che fosse creato “un organismo della Chiesa universale … che avrà come scopo di stimolare la comunità dei cattolici a promuovere lo sviluppo delle regioni bisognose e la giustizia sociale tra le nazioni” (Gaudium et Spes n. 90). È proprio per rispondere a questo desiderio che Paolo VI istituì, con un Motu Proprio pubblicato il 6 gennaio del 1967 (Catholicam Christi Ecclesiam), la Pontificia Commissione “Justitia et Pax”.“Giustizia e Pace è il suo nome e il suo programma” scriveva il Papa due mesi più tardi nella Populorum Progressio, l’Enciclica che, ponendosi in certo qual modo “quale documento di applicazione degli insegnamenti del Concilio” (Sollicitudo Rei Socialis n. 6), costituisce, con la Gaudium et Spes, il punto di partenza e di riferimento del nuovo Organismo.Dopo un periodo sperimentale della durata di dieci anni, lo stesso Paolo VI, con un nuovo Motu Proprio (Justitiam et Pacem), del 10 dicembre 1976, diede alla Commissione il suo mandato definitivo.Infine, la Costituzione apostolica Pastor Bonus, del 28 giugno 1988, con la quale Giovanni Paolo II ha disegnato la nuova fisionomia della Curia Romana, ha trasformato la Pontificia Commissione in Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, riconfermandone, a grandi linee, le funzioni.
SCOPO E MANDATO
Lo scopo e il mandato del Pontificio Consiglio sono quindi definiti, in modo sintetico e puntuale, nella Pastor Bonus, il cui testo viene qui proposto nella sua integralità:“Il Consiglio mira a far sì che nel mondo siano promosse la giustizia e la pace secondo il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa (art. 142).
§ l. Approfondisce la dottrina sociale della Chiesa, impegnandosi perché essa sia largamente diffusa e venga tradotta in pratica presso i singoli e le comunità, specialmente per quanto riguarda i rapporti tra operai e datori di lavoro onde siano sempre più permeati dallo spirito del Vangelo.
§ 2. Raccoglie notizie e risultati di indagini circa la giustizia e la pace, il progresso dei popoli e le violazioni dei diritti umani, li valuta e, secondo l’opportunità, rende partecipi gli organismi episcopali delle conclusioni che ne ha tratte; favorisce i rapporti con le associazioni cattoliche internazionali e con gli altri istituti esistenti, anche al di fuori della Chiesa cattolica, i quali s’impegnano sinceramente per l’affermazione dei valori della giustizia e della pace nel mondo.
§3. Si adopera affinché tra i popoli si formi la sensibilità circa il dovere di favorire la pace, soprattutto in occasione della Giornata Mondiale della Pace (art. 143).
Mantiene particolari rapporti con la Segreteria di Stato, specialmente ogni qualvolta occorre trattare pubblicamente dei problemi attinenti alla giustizia e alla pace mediante documenti o dichiarazioni (art. 144)”.
STRUTTURA
Il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha un Presidente che è affiancato da un Segretario e un Sotto-Segretario, tutti nominati dal Santo Padre per un periodo di cinque anni. Una équipe di fedeli laici, religiosi e sacerdoti, di differenti nazionalità, collabora alla realizzazione dei programmi del Consiglio.
Il Pontificio Consiglio è composto da circa 40 persone, tra Membri e Consultori, nominati a titolo personale dal Santo Padre per un periodo di cinque anni. Provenienti da tutti i Continenti, i Membri si riuniscono regolarmente a Roma in Assemblea Plenaria per contribuire, secondo le loro diverse sensibilità ed i loro impegni pastorali o professionali, a tracciare le grandi linee dell’attività del Consiglio. Si tratta di un tempo forte per la vita di quest’ultimo, durante il quale l’Assemblea si dedica a discernere i “segni dei tempi”.
I Consultori, alcuni dei quali esperti in dottrina sociale della Chiesa, possono essere chiamati a far parte di gruppi di studio su argomenti specifici.
CAMPI D’AZIONE
Compito prioritario del Pontificio Consiglio è lo studio in vista dell’azione. Tale compito è portato avanti a partire dal magistero sociale della Chiesa, pontificio ed episcopale, e contribuisce al suo sviluppo. Si orienta, in modo particolare, verso tre settori:
Giustizia. Rientrano in quest’ambito le questioni riguardanti la giustizia sociale, con gli specifici problemi del mondo del lavoro, e la giustizia internazionale, con le relative problematiche dello sviluppo e della sua dimensione sociale, ma anche l’esame e la riflessione, sotto il profilo etico, dell’evoluzione dei sistemi economici e finanziari, nonché la problematica legata alla questione ambientale e alle responsabilità incombenti nella gestione dei beni della terra.
Pace. Incaricato di riflettere sui problemi relativi alla guerra, al disarmo, agli armamenti e al commercio delle armi, alla sicurezza internazionale e alla violenza sotto i suoi diversi e mutevoli aspetti (terrorismo, nazionalismo esacerbato, ecc.), il Pontificio Consiglio porta inoltre la sua attenzione sui sistemi politici e sull’impegno dei cattolici in campo politico. Esso è anche incaricato di promuovere la Giornata Mondiale della Pace.
Diritti dell’Uomo. Il Pontificio Consiglio dedica particolare attenzione a tale aspetto, che ha assunto una crescente importanza nella missione della Chiesa. Il magistero pontificio di questi ultimi decenni ha specialmente messo in rilievo la dignità della persona umana quale fondamento per la promozione e la difesa dei suoi inalienabili diritti. L’attività del Dicastero si sviluppa lungo tre linee principali: l’approfondimento dottrinale, lo studio dei temi dibattuti nel quadro delle organizzazioni internazionali, la sollecitudine per le vittime di violazioni di diritti dell’uomo.
UNA FITTA RETE DI INTERLOCUTORI
Il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha molteplici interlocutori e collabora con tutti coloro che, nella Chiesa, perseguono i suoi stessi fini.
Organismo della Santa Sede, il Pontificio Consiglio è prima di tutto al servizio del Santo Padre e collabora con gli altri Dicasteri della Curia Romana.
Organismo della Chiesa universale, esso è anche al servizio delle Chiese particolari, avendo come principali interlocutori le Conferenze Episcopali e i loro organismi regionali, con i quali mantiene contatti regolari ed organici; attraverso le Conferenze Episcopali o con il loro accordo, stabilisce e mantiene rapporti con i diversi organismi nazionali creati localmente per sensibilizzare i fedeli ai problemi della giustizia e della pace, siano essi organismi prevalentemente di riflessione oppure con caratteristiche operative (Commissioni nazionali Giustizia e Pace, Commissioni di Pastorale sociale, Movimenti per la difesa dei diritti dell’uomo o per la promozione della pace o dello sviluppo, ecc.).
Il Pontificio Consiglio intrattiene rapporti anche con tutte le istituzioni o movimenti internazionali nella Chiesa (Ordini e Congregazioni religiosi, Organizzazioni internazionali cattoliche) che, in comunione con gli episcopati, aiutano i cristiani a rendere testimonianza della loro fede anche nel loro agire sociale.
Un’attenzione particolare è anche rivolta al mondo universitario e accademico grazie alla collaborazione con docenti di dottrina sociale della Chiesa degli Atenei romani e allo stretto rapporto che istituzionalmente lega il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.
La prospettiva ecumenica, nella quale il Pontificio Consiglio è tenuto a portare avanti il mandato affidatogli, ha anche arricchito la sua attività di molti contatti. In questo ambito, esso collabora in particolare con il Consiglio Ecumenico delle Chiese.
Infine, non si può tralasciare di menzionare le relazioni con associazioni ed enti del mondo laico impegnati anch’essi nella promozione della giustizia, della pace e del rispetto della dignità umana. Nel corso degli anni, la rete dei rapporti allacciati con le Organizzazioni internazionali si è notevolmente allargata. Nell’ottica della rilevanza attribuita dalla Santa Sede alle Nazioni Unite, il Pontificio Consiglio, in collaborazione con la Segreteria di Stato, ha molto spesso l’opportunità di entrare in contatto con l’ONU e le sue agenzie specializzate e questo specie in occasione delle grandi conferenze internazionali che toccano, il più delle volte, materie attinenti alle sue competenze quali, ad esempio: sviluppo, popolazione, ambiente, commercio internazionale, diritti dell’uomo. Non meno importanti sono, del resto, i rapporti intrattenuti con le Organizzazioni regionali come il Consiglio d’Europa o l’Unione Europea e con gli Organismi internazionali non governativi il cui impegno, specie nelle questioni riguardanti la pace o i diritti umani, raggiunge spesso le preoccupazioni del Pontificio Consiglio.
PUBBLICAZIONI
Il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace pubblica documenti che esprimono un giudizio di carattere etico, basato sui principi della dottrina sociale della Chiesa, su alcune questioni particolarmente urgenti, quali, il debito internazionale, il razzismo, il commercio delle armi, la distribuzione della terra, il commercio internazionale. Nei libri che sono pubblicati dal Pontificio Consiglio, invece, sono raccolti gli atti dei Convegni che vengono organizzati periodicamente, oppure viene presentato, in modo organico e sistematico, il magistero pontificio su taluni specifici argomenti sociali. Infine, sono affrontati anche temi di attualità come, ad esempio, i diritti dell’uomo e l’ambiente nella prospettiva della Chiesa cattolica, oppure gli aspetti e le esigenze etiche dell’economia, delle attività finanziarie e del mondo del lavoro.Tali pubblicazioni hanno lo scopo di far conoscere e rendere accessibile l’insegnamento sociale della Chiesa al maggior numero possibile dei cosiddetti “moltiplicatori”: Conferenze Episcopali, Commissioni Episcopali di Pastorale Sociale, Commissioni “Giustizia e Pace”, Associazioni e Movimenti di laici, sacerdoti, religiosi, seminaristi e catechisti.
Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace


Curriculum vitae di Mons Michele PENNISI
E’ nato a Licodia Eubea (diocesi di Caltagirone) il 23 novembre 1946. Ha frequentato gli studi liceali presso il Seminario Vescovile di Caltagirone e quelli filosofico-teologici presso la Pontificia Università Gregoriana, come Alunno dell’Almo Collegio Capranica. E’ stato Ordinato presbitero il 9 settembre 1972, da S.E. Mons. Carmelo Canzonieri.
TITOLI ACCADEMICI
– Baccellierato e Licenza in Filosofia(1969); Baccellierato, Licenza(1972) e Dottorato in Teologia(1982) presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Gregoriana a Roma;
ATTIVITA’ DIDATTICA E SCIENTIFICA
1979-1985 Docente di Sociologia nella Scuola Superiore di Servizio Sociale “L. Sturzo” di Caltagirone;
1979 – 1996 Docente di teologia dogmatica allo Studio Teologico interdiocesano S. Paolo di
Catania.
1979-1996 Preside del Comitato scientifico dell’Istituto di Sociologia “L. Sturzo” di Caltagirone;
1989 Docente della Scuola di Dottrina Sociale con conferenze presso le Università di Catania, Messina e Palermo.
PRINCIPALI UFFICI ECCLESIASTICI E CIVILI
– Rettore del Seminario Vescovile di Caltagirone dal 1985 al 1992;
– Presidente del Centro socio-culturale”Solidarietà” di Grammichele
– Vicario Episcopale per la pastorale sociale e culturale della diocesi di Caltagirone ( 1993 al 1997);
– Rettore dell’Almo Collegio Capranica in Roma (1997-2002)
– Presidente dell’Associazione dei Rettori dei Collegi della Pontificia Università Gregoriana e Membro del Senato Accademico della medesima Università 1999-2002
– Eletto Vescovo di Piazza Armerina il 12 aprile 2002. Consacrato il 3 luglio 2002, nella Basilica Cattedrale di Piazza Armerina.
– Presidente dell’Associazione dei Bibliotecari Ecclesiastici Italiani (ABEI) .
– Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Giovanni Paolo II per la Dottrina Sociale della Chiesa(Repubblica di San Marino).
– Membro dell’Assemblea dell’Istituto Luigi Sturzo di Roma.
– Presidente della Commissione storica per la Causa di beatificazione di don Luigi Sturzo
– Incarichi in seno alla Conferenza Episcopale Italiana: Segretario della Commissione Episcopale per l’Educazione cattolica, la Scuola e l’Università e membro del Comitato scientifico delle Settimane Sociali dei Cattolici.
– Incarichi in seno alla Conferenza Episcopale Siciliana: Vescovo delegato per la Dottrina della Fede e la Catechesi(2002-2007) e per l’Educazione Cattolica la Scuola e l’Università dal 2008.

PRINCIPALI PUBBLICAZIONI
– Croce e impegno politico in Lugi Sturzo, in AA.VV., La Sapienza della Croce oggi, vol. III, LDC, Torino-Leumann, 1976, 327-337;
– Amore cristiano, Giustizia e lotta sociale nella concezione organica di Luigi Sturzo, in AA.VV., Il pensiero sociologico e politico di Luigi Sturzo nella sua concezione “organica”, Acipe Palermo, 1981, 291-299;
– Fede e impegno politico in Luigi Sturzo, Città Nuova, Roma, 1982;(tesi di dottorato pubblicata col contributo del CNR e vincitrice del Premio “Città di Cosenza”).
– Fede, impegno politico e partito di ispirazione cristiana in L. Sturzo, in AA.VV., Fede e politica oggi, Massimo Milano,1983, 97-119;
– Individuo e società: la soluzione liberale e la soluzione sturziana, in Individuo e società nel pensiero di Luigi Sturzo, Istituto Luigi Sturzo Roma,1983, 69-86;
– Fede e impegno politico in Luigi Sturzo, in Sinaxis, 1(1984),101-116;
– Il PPI a Caltagirone e nel calatino, in Sociologia 21(1987), 329-339;
– La lettera pastorale sul socialismo di mons. Giovanni Blandini in AA.VV., Atti del Convegno di studio su mons.Giovanni Blandini, Noto 1986, 43-58;
– Don Luigi Sturzo e il problema Nord-Sud, in La Chiesa nel tempo (1987),103-118;
– La presenza sociale della Chiesa nel Mezzogiorno, Scuola di Dottrina sociale, Palermo 1989,1-12;
– Amore e giustizia nell’impegno socio-politico di Luigi Sturzo, in AA.VV., Sermo sapientiae. Scritti in memoria di Reginaldo Cambareri O.P., Galatea Editrice, Acireale 1990, 223-240;
– Gioacchino Ventura e Luigi Sturzo, in AA.VV. Gioacchino Ventura,Olschki, Firenze 1991.
– Dignità e solidarietà dei lavoratori agricoli; per una “ecologia umana” nel Magistero Sociale della Chiesa,Edizioni Agrilavoro, Roma 1991.
– Sturzo ecologista?,in AA.VV.,La terra e l’uomo:l’ambiente e le scelte della ragione,Galatea Editrice, Acireale 1992,173-187.
– Linguaggi dell’escatologia:il documento della Commissione Teologica Internazionale in AA.VV., Inizio e futuro del cosmo:linguaggi a confronto,San Paolo , Cinisello Balsamo (MI),1999,238-244.
– Recepire il Concilio nella cultura del dialogo, in Centro Nazionale per il Progetto Culturale della CEI, A quarant’anni dal Concilio,EDB, Bologna 2005, 159-161.
– Gesù Cristo “socio”della Trinità, in AA.VV., L’utopia dell’Oasi Città Aperta, Città Aperta edizioni,Troina(EN9,2005,23-36;
– Don Luigi Sturzo:uomo dello Spirito, testimone della carità politica nel Novecento, Edizioni Rinnovamento nello Spirito Santo, Roma 2005.
– Politica e Morale nel pensiero di don Luigi Sturzo in AA.VV., L’opera di Luigi Sturzo nelle scienze sociali, Effata Editrice, Cantalupa(TO) 2006,44-64;
-I cristiani e l’humus mafioso, in “Il Regno –Documenti” 11/2008,356-359.
– Le scienze , i vari saperi e le domande ultime, in Centro Nazionale per il Progetto Culturale della CEI, La ragione e le scienze e il futuro delle civiltà,EDB, Bologna 2008, 83-86.
– Fede e impegno politico:Un dovere morale non può essere una cosa sporca, in “L’Osservatore Romano”,21 gennaio 2009,4.
– Il realismo del soprannaturale, in “L’Osservatore Romano, 9 agosto 2009,4.
– ABEI: l’Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani,in AA,VV, Babele Bibbia e Corano. Atti della Offsite Session Religious Libraries,75° Congresso IFLA,Milano 23-27 agosto2009, Roma 2010,220-234.
– Don Luigi Sturzo:fedeltà a Cristo, alla Chiesa , alla storia, UAC, Roma 2010.
– Sturzo e la questione morale, in “La Società”, n.3/2010,448-457.
– Emergenza educativa e prospettive pastorali, inAA.VV., L’emergenza educativa. Persona, intelligenza , libertà, amore,EDB, Bologna 2010,363-367;
– Unità d’Italia, federalismo e questione meridionale come secondo risorgimento in Luigi Sturzo, in AA.VV., Nei 150 anni dell’unità d’Italia. Tradizione e progetto,EDB, Bologna 2011, 283-288.
– Don Sturzo e la ricetta per il Mezzogiorno, in “L’Osservatore Romano”, 18 marzo 2011,5.
– Il Mezzogiorno come questione civile ed ecclesiale e la testimonianza di don Luigi Sturzo, in AA.VV., Un Paese da fare:il cantiere dell’Unità, Aracne editrice, Roma 2011,55-69.
– Fratelli Sturzo a confronto, in “L’Osservatore Romano”,17 febbraio 2012,5.
– Don Luigi Sturzo ecologista e ambientalista, CISS, Roma 2012.