Anno della fede: il messaggio del Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina, mons.Michele Pennisi

Il Santo Padre Benedetto XVI nell’indire l’Anno della fede, come straordinario tempo di grazia ha voluto indicare la fede come la realtà fondante la vita della Chiesa. Siamo chiamati a rivitalizzare la nostra fede ponendola al centro della nostra vita personale ed ecclesiale per riscoprire la bellezza e la gioia di essere cristiani .La fede che è puro dono della Grazia di Dio interpella la nostra libertà responsabile.
Gesù risorto nell’incontro con San Tommaso proclama beati i futuri discepoli che crederanno senza aver visto (Gv 20,29). Noi siamo beati perché crediamo in Gesù Cristo che non abbiamo visto con i nostri occhi, ma con il quale ci sentiamo in una comunione reale , perché ci fidiamo della testimonianza apostolica e perché nell’eucaristia e degli altri sacramenti facciamo esperienza della sua presenza venendo a contatto con le sue piaghe gloriose, immagine inebriante dell’amore di Dio che ci raggiunge in Cristo Crocifisso e risorto. Questa è una beatitudine per tutti, per chi fa fatica, per chi cerca a tentoni, per chi ricomincia a credere. Solo se fondata sull’incontro con Gesù Cristo risorto, la fede potrà essere riscoperta nella sua autentica integrità senza essere ridotta ad una realtà intellettuale o sentimentale o moralistica.
La certezza che non solo noi crediamo in Cristo, ma che egli ha fiducia in noi , ci deve dare la forza di essere testimoni credibili della buona notizia che in Lui si rivela in pienezza per tutta l’umanità l’Amore di Dio che ci libera dalla paura, perdona i nostri peccati e da un senso nuovo alla nostra vita presente e futura. La fede, intenta a cogliere i segni dei tempi nell’oggi della storia, ci permette di percepire con sguardo sempre nuovo le meraviglie che Dio compie per noi e ci impegna a diventare segno vivo della presenza del Risorto nel mondo. In quest’anno siamo chiamati alla riscoperta della fede come nuovo criterio di intelligenza e di azione, che cambia la nostra mentalità e la nostra vita e apre il nostro cuore alla speranza .
Il motto del mio episcopato “Caritas Christi urget nos” (2Cor 5,14) vuole esprimere il fatto che l’amore di Cristo che colma i nostri cuori di gioia ci spinge ad evangelizzare. La “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6) cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e donato al prossimo.
La fede senza la carità sarebbe vuota e come un albero privo di frutti, mentre la carità senza la fede sarebbe un sentimento cieco in balia costante del dubbio.
La professione della fede si mantiene vivendola quotidianamente nella compagnia della Chiesa e testimoniandola in pubblico. La fede non è un “optional”, non riguarda qualcosa che è collaterale all’uomo, ma è ciò che porta a compimento l’umano rispettandolo nella sua specificità.
Per rivivere la gioia del credere e l’entusiasmo nel comunicare la fede, in questo Anno siamo invitati a riscoprire i contenuti della fede «professata, celebrata, vissuta e pregata».
Affidiamo alla Madre di Dio, immagine e Madre della Chiesa proclamata “beata” perché “ha creduto” (Lc 1,45), questo tempo di grazia, amandola da figli devoti e seguendola nel suo cammino di fede.
Vi benedico.
Piazza Armerina 1 ottobre 2012

+ Michele Pennisi

viviamo con gioia questo Anno della fede, mettendoci in ascolto della parola di Dio e meditando insieme i contenuti fondamentali della fede cristiana.
Mostriamo ai nostri fratelli

A tutti voi, carissimi fratelli e sorelle, auguriamo di vivere nel modo migliore possibile questo straordinario Anno della fede, per ravvivare, purificare, confermare e confessare con gioia la vostra fede a tutte le persone che incontrate, in tutti i giorni della vostra vita.