Piazza Armerina. Sospende le pubblicazioni la testata giornalistica orizzonti.it

Sospende le pubblicazioni la testata giornalistica orizzonti.it della città di Piazza Armerina. Abbiamo appreso oggi la notizia, siamo dispiaciuti della decisione del Direttore, sospensione di un organo di stampa coerente coi propri ideali, una notevole differenza con qualche blog o giornale locale chic al servizio solo dei poteri forti di turno. Al Direttore Maurizio Prestifilippo diamo atto di avere avuto il desiderio -e non solo- di lavare alcuni cervelli, con estrema correttezza ed etica; ne ha ricavato insulti e denunce, non è certo questo il motivo dell’annuncio del “riposo giornalistico”. Maurizio e tutto il Suo staff hanno sempre dimostrato di avere la schiena dritta; mai nessun compromesso, sempre informazione corretta, spesso con un pizzico di satira; in fondo la politica possiede le caratteristiche ideali per essere bersaglio di ironia e umorismo. L’informazione da un po’ di tempo è travagliata da una crisi economica che incide pesantemente su quella libertà di stampa di cui tanto orgogliosamente, ma spesso solo a parole, ci vantiamo; dietro questa libertà c’è il lavoro dei giornalisti, c’è l’impegno finanziario degli editori.

Desideriamo rendere omaggio agli amici di orizzonti.it di uno scritto di Roberta Fuschi, di un mese fa, pubblicato su Zenzero Quotidiano, e due degli ultimi articoli pubblicati sul sito di orizzonti.it
“Finalmente una buona notizia. Ogni tanto bisogna guardare il grande cielo azzurro e tirare il fiato. Settanta giornali rischiano di chiudere”. Ci diranno che stava scherzando. Ci racconteranno che era una provocazione. Ci daranno dei parrucconi. Ci accuseranno di foraggiare un sistema editoriale marcio. In attesa che i grillini formulino una difesa d’ufficio per il grande capo, noi diremo la nostra. Diremo ad esempio che il signor Beppe Grillo, lungi dal rappresentare il “nuovo” (ammesso che il nuovo sia buono a prescindere), è il remake del film più vecchio che si sia mai visto: il populismo. Nelle ultime settimane non ha perso occasione per tacere. In una terra martoriata dalla criminalità organizzata ci racconta che la Mafia non esiste, lui non l’ha vista. In tal senso è un peccato (n.d.r.: nel corso della campagna elettorale per le regionali in Sicilia) che abbia disdetto la sua visita alla pescheria di Catania teatro di numerosi delitti di Mafia. E l’ennesima, raccapricciante dichiarazione da padroncino. Perché non scordiamolo, chiudere settanta giornali significa mandare a spasso migliaia di lavoratori. Ma questo a Grillo non interessa. Perché l’importante è avere la Wi-Fi gratis anche con la pancia vuota, anzi più siamo poveri, più siamo arrabbiati. E più siamo arrabbiati meno riflettiamo, ne consegue che a quel punto potremmo pure affidarci a un comico che urla sempre “contro” qualcuno o qualcosa che ci rimbambisce con slogan e parole d’ordine senza contraddittorio, senza riflessione, senza progettualità. A senso unico, altro che pluralismo dell’informazione. “Hip, hip, hurrà! Bye, bye giornali, è stato bello, anche grazie a voi, arrivare sessantunesimi al mondo per la libertà di informazione”. Per fortuna che all’informazione ci pensa lui, lui che viene in Sicilia e ci dice che la Mafia non esiste. Queste corbellerie le vada a raccontare a qualche giornalista minacciato dalla criminalità organizzata. Vada a dire a uno come Pino Maniace che la Mafia non esiste. Oppure, visto che è a Catania, passi dai lavoratori di Antenna Sicilia che hanno perso il posto e davanti alle loro facce contrite provi a strappare una risata dicendo: bisogna festeggiare quando chiude un giornale. Poi ci dica cosa le hanno risposto. Magari una parola a lei tanto cara da costruirci manifestazioni di piazza. La ricorda?


Sms: Sarebbe Meglio Smetterla con Nigrelli
Fa più ridere di Vincenzo Salemme. Sembra infatti una sceneggiatura ideata dallo straordinario comico napoletano l’ultima sparata del sindaco Carmelo Nigrelli che, come successo nel film “Sms: sotto mentite spoglie”, scrive un messaggino piccante e lo invia alla persona sbagliata.
Ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate per la goffaggine dell’imbranato sindaco se questo episodio non mettesse invece in evidenza la cattiveria di determinare un clima avvelenato di scontro e di contrapposizione all’interno del Consiglio comunale.
Durante il Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio di previsione 2012 è bastato un intervento sferzante del consigliere Calogero Cursale per far saltare i nervi a sua maestà Nigrelli che, evidentemente irritato perché toccato nel vivo, si è immediatamente prodigato ad inviare un sms di avvertimento al consigliere comunale attaccato. “Cursale ti sta attaccando pesantemente” scrive Nigrelli, ma sbaglia destinatario e lo invia allo stesso Cursale, scatenando il putiferio in aula.
Inopportuno, sciocco e pericolosamente scorretto il gesto del sindaco che entra a gamba tesa nel democratico dibattito del Consiglio comunale e tenta di alzare i toni dello scontro e creare il caos .
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e dunque il gioco sporco del sindaco viene scoperto e spiattellato davanti a tutti dallo stesso Cursale. Lui fa una figura di mero sobillatore, l’imbarazzo e l’incredulità iniziale dei consiglieri presenti, di entrambe le parti, si trasforma velocemente in un violento attacco dell’opposizione che chiede le dimissioni del sindaco poco prima di abbandonare l’aula in segno di protesta e lui, il maldestro messaggiatore, fa la faccia di chi è stato colto con le mani nella marmellata, cerca di fare l’indifferente disegnandosi sulla faccia un’espressione ebete e tentando di sminuire l’episodio.
Per quanto banale sia l’episodio avvenuto, mette comunque in evidenza l’ambiguità, la scorrettezza, l’approssimazione, la cattiveria e l’arroganza politica di un sindaco che, giunto al capolinea, è oramai privo di una maggioranza in Consiglio comunale e pur di continuare a gestire il potere, naviga a vista cercando di sopravvivere spaccando, aizzando ed alimentando il conflitto.
L’opposizione non ha la forza numerica per far passare la mozione di sfiducia e dare una spallata definitiva a questa amministrazione poiché Nigrelli si è abilmente garantito l’ausilio di una stampella, ma presenterà nei prossimi giorni un duro documento di censura al sindaco che potrebbe sancire la rottura definitiva.
È certo comunque che comunque Nigrelli esce a pezzi da questa scemenza. Lui che si sente un Illuminato, un unto, un intellettuale inarrivabile, con la puzza sotto il naso, da vero radical chic, è cascato sulla classica buccia di banana svelando apertamente il suo vero volto e lo spessore etico-politico che contraddistingue la sua azione amministrativa. La sua faccia tosta gli consente di tirare avanti come se niente fosse e di non rimettere il suo mandato agli elettori. E forse fa bene a godersi gli ultimi mesi di potere prima di liberare dal giogo la Sala delle Luci e la Città di Piazza Armerina e ritornare nell’anonimato.
16/10/2012 Mauro Farina

La pubblicità ingannevole di Nigrelli
Piazza Armerina è diventata la capitale della pubblicità. Come una Las Vegas del sud gli ingressi, il centro, le vie periferiche, le piazze sono invase da decine di cartelli, cartelloni, lavagne scorrevoli, lavagne luminose di ogni tipo e dimensione. L’agenzia che gestisce questi spazi pubblicitari fa il suo mestiere e agisce secondo quanto viene autorizzato dal Comune. Ma nelle sale alte del potere è possibile che nessuno si sia reso conto di avere un tantino esagerato?
Sia chiaro fin da subito che non è nostra volontà colpire gli affari della ditta che ha disseminato stalli ovunque, e anzi bisogna ammettere che alcune collocazioni sono azzeccate, però a noi e alla maggioranza dei cittadini questa invasione pubblicitaria sembra davvero sproporzionata. Vada per i cartelloni che hanno coperto le vergogne di un ex cinema Ariston ridotto ad una maceria, vada anche per quelli posti all’ingresso nord della Città, ma tutti qui pannelli messi in essere al fianco della piazza Falcone e Borsellino, lungo la via Chiarandà e persino nel palo del faro della piazza ci sembrano davvero troppi. In alcuni casi questi ingombranti pannelli ostacolano la circolazione dei pedoni e spesso fanno da barriera visiva al contesto stradario. Una lunga fila di questi cartelli collocati al fianco della piazza Falcone e Borsellino sono ancora più irritanti perché riservati alla pubblicità istituzionale del Comune di Piazza Armerina.
E l’amministrazione li usa per continuare a diffondere la pubblicità ingannevole che tanto ha fatto ridere i piazzesi. Riproducendo alcuni scorci della Città, lo slogan dice “Guardati attorno! La Città sta cambiando”. A primo acchito lo stupore ti porta a riflettere sul messaggio e provi a pensare a come è cambiata Piazza Armerina da quando subisce la sciagura di essere amministrata da Nigrelli. Poi capisci che quelle poche cose che meritano attenzione sono progetti realizzati dalla precedente amministrazione e che questa amministrazione tenta impunemente di attaccarsi lei la medaglia al petto.
Per il resto il fallimento di Nigrelli è sotto gli occhi di tutti e non basta certo un battage pubblicitario falso e tendenzioso ad ingannare i cittadini. L’unica giustificazione alla spregiudicata strategia dell’entourage del sindaco sta nel fatto che nello slogan non viene specificato che la città è cambiata in meglio. E allora preferiamo pensare che Nigrelli abbia fatto outing ed abbia confessato pubblicamente il suo fallimento amministrativo ammettendo di aver cambiato i connotati ad una città che aveva ritrovato uno slancio di orgoglio e di civiltà e che è stata riaffondata nella mediocrità e nello squallore da un sindaco incapace, abilmente aiutato dalla sua imbarazzante squadra di governo.
Ha voglia a lanciare proclami Nigrelli: le reazioni che suscita stanno a metà tra l’ilarità e lo stupore per la faccia tosta che dimostra di avere mentendo ai suoi cittadini, sapendo di mentire. O forse il delirio del potere gli ha offuscato irrimediabilmente il pensiero e la coscienza?
13/10/2012 Mauro Farina