Il Carnevale a Regalbuto

 

Il Carnevale a Regalbuto è una festa di allegria e di propensione allo scherzo e alla stravaganza; la popolazione, ballando lungo le vie e le piazze, socializza e si diverte, scherza anche con i forestieri che giungono numerosi dai centri vicini. In un modo o nell’altro, giovani e anziani sono coinvolti da questa manifestazione, i primi perché sono gli animatori della festa, i secondi perché vestono il carnevale preparando costumi, maschere, carri allegorici, ecc. Inizialmente, i principi ispiratori di questa manifestazione si basavano sulla magia: eliminare il “male” che si accumulava durante la stagione invernale, propiziare la fertilità delle campagne, del bestiame e anche delle donne. Agli inizi del ‘900 i regalbutesi celebrano il carnevale in modo trasgressivo e burlesco verso gli usi e i costumi e, sempre più, assume le caratteristiche di una celebrazione di “un mondo alla rovescia”, per rompere in modo satirico, con la rigidità dei costumi dell’epoca. Oggi, per certi versi, il carnevale regalbutese significa il curioso retaggio del passato, ma è soprattutto una simpatica divagazione in nome dell’allegria, che coinvolge e stuzzica tutti, immersi in un bagno di folla allegra e ballerina, fra giochi di luci e colori, dove impazza il ritmo della musica e sacchi di coriandoli, fra maschere, quadriglie e carri allegorici, al punto tale che, in questi giorni, è impossibile che qualcuno possa avere malinconia o pensieri tristi.

La “quadriglia Regalbutese” ha origini molto antiche e lontane: nasce con la cultura e le tradizioni contadine locali. Infatti, a Regalbuto venne dato l’appellativo di “emporio del mediterraneo” per la sua fiorente agricoltura; da questa cultura contadina nasce e al tempo stesso si conserva il ballo della “contradanza”, quale rito di ringraziamento dopo il raccolto della messe, tramandato da generazione in generazione, fino ai nostri giorni. La musica che si esegue in questa danza sembra battere il ritmo del canto delle cicale, mentre il suono stridente di un “fischietto”, che si annoda in ritornelli, pretende di rappresentare la gioia delle coppie che, con allegria, danzano e creano armonia, fatta da una gestualità tipica del mondo contadino, con riverenze, sfilamenti e figure di danza, che fanno l’arte di comporre il ballo, un’arte che si ritrova nella maestria dell’esecuzione di gruppo, che interpreta la spiritualità contadina, per mezzo di segni espressivi.