Enna. In contrada Papardura smercio e consumo di droga, conclusione delle indagini preliminari

È stato depositato da parte del Sostituto Francesco Rio l’avviso di conclusione delle indagini preliminari sull’inchiesta antidroga “Hot Knife”, che aveva evidenziato un giro droga, che veniva smerciata in un locale di contrada Papardura nella disponibilità di Luigi Attardi, difeso dall’avvocato Michele Baldi. Tanti gli indagati, oltre ad Attardi, arrestato a novembre e quindi sottoposto agli arresti domiciliari, ci sarebbe un collaboratore Salvatore La Rocca, per cui il gip aveva ordinato i domiciliari, ed il suo difensore, l’avvocato Mauro Di Natale, potrebbe chiedere di revocare questi arresti domiciliari. Maurizio Alessandra di 45 anni e Fabrizio Gaetano Di Dio di 46, sono accusati di qualche cessione di stupefacenti, quindi non arrestati, difesi dagli avvocati Erminio Cimino e Gabriele Cantaro. Gli altri cinque indagati sono S.M., 41 anni, S.S. di 24, M.R. di 31, P.A. di 32 e L.V. di 39 non hanno ricevuto alcune misura restrittiva. Questi ultimi sono accusati che in diverse occasioni si sono scambiati dosi di sostanza stupefacente. Le indagini della squadra Mobile, diretta dal vice questore Giovanni Cuciti, hanno accertato che i panetti di hashish arrivavano da varie zone della Sicilia, specie da Brancaccio a Palermo, quindi c’era la chiamata e la droga veniva distribuita ai tanti consumatori. Per la polizia, il centro operativo dello smercio era un garage che si trovava in contrada Papardura, di proprietà di Luigi Attardi. Gli agenti, per tre mesi, hanno intercettato, seguito e videoregistrato tutte le attività di Attardi, che era stato arrestato alcuni mesi prima dell’operazione con 170 grammi di hashish, divisi in tre pezzi, e 6.800 euro in contanti, perché Attardi aveva tanti clienti,per lo più giovani, che venivano tempestivamente informati quando arrivava la droga e molti la consumavano sul posto.Tutto questo ripreso dalle telecamere degli agenti.