Sicilia. ARS PD e PDL approvano legge doppia preferenza di genere. M5S contrari

L’Assemblea regionale siciliana, nella seduta straordinaria con carattere d’urgenza, di mercoledì 3 aprile 2013, avanzata ai sensi dell’articolo 11 dello Statuto della Regione siciliana, dal Presidente della Regione nella Conferenza dei presidenti dei Gruppi parlamentari del 26 marzo 2013, presieduta dal Presidente Giovanni Ardizzone, ha approvato in via definitiva con 52 voti favorevoli, 18 contrari e 2 astenuti l’articolo 1 del disegno di legge: “Norme in materia di rappresentanza e doppia preferenza di genere. Modifiche di norme in materia di soglia di sbarramento per l’elezione dei consigli comunali e di rimborsi dei permessi retribuiti dagli amministratori locali”, essendo stati stralciati gli articoli 2, 3 e 4.
Alla fine dei lavori sono stati accettatati come raccomandazione dal Governo due ordini del giorno: 1) Iniziative in materia di gestione provvisoria delle Province regionali; 2) Iniziative concernenti la cenere vulcanica.
Nel corso dei lavori il Presidente Ardizzone ha comunicato che è stata presentata una nota, a firma degli onorevoli Di Mauro, Formica, Lombardo, Figuccia, Cascio F., Cordaro, Falcone e Lantieri, per porre la questione pregiudiziale ai sensi dell’articolo 101 del Regolamento interno e, pertanto, per non procedere oltre nella discussione del disegno di legge. Al riguardo, nella nota, viene citata una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, IV sezione, 6 novembre 2012. La pregiudiziale messa in votazione per alzata e seduta è stata respinta.
Nel corso del lungo e articolato dibattito sono intervenuti deputati di tutti i Gruppi parlamentari.
Il Presidente Ardizzone ha comunicato, inoltre, che è pervenuta comunicazione da parte dell’onorevole D’Asero, il quale è stato eletto Presidente del Gruppo parlamentare PDL-Verso il PPE e che l’onorevole Falcone è stato eletto Vicepresidente del gruppo medesimo.
I lavori d’Aula sono stati rinviati a lunedì 8 aprile 2013, alle ore 16, con all’ordine del giorno la discussione dei disegni di legge : 1) “Bilancio di previsione della Regione siciliana per l’anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015”; 2) “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2013. Legge di stabilità regionale”.

La legge che prevede la doppia preferenza di genere, cioè un uomo e una donna, per le prossime elezioni amministrative. Il ddl è stato approvato a maggioranza (che uscendo da Sala d’Ercole, Crocetta definsce “bulgara”) con 52 voti su 72 deputati presenti in aula e 18 contrari. Tra i contrari i 15 deputati grillini, che per la prima volta non votano un provvedimento voluto dal Governo.
Ma a passare è stato soltanto a un articolo, quello cioè che prevede un voto per un uomo e un voto per una donna, che cambierà le modalità di votazione alle elezioni di fine maggio, rimandando soltanto in un secondo momento la discussione su una riforma elettorale organica che prevede ad esempio una diversa soglia di sbarramento. Ma il voto sulla doppia preferenza di genere approvato ieri sera forma un asse a sorpresa tra opposizione e maggioranza, soprattutto tra Pd e Pdl e un passo indietro del Movimento cinque stelle, secondo cui il ddl approvato favorirebbe il voto di scambio.
Un disegno di legge irto di ostacoli, quello approvato nella notte dall’Ars. Già nel primo pomeriggio, ad apertura della seduta d’aula, alcuni deputati dell’opposizione, hanno presentato una ‘pregiudiziale’ sul testo portato in aula, diverso da quello poi approvato. I parlamentari hanno citato anche una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, del dicembre 2012, che boccia le riforme elettorali approvate nell’ultimo anno prima del voto.
Ma alla fine la pregiudiziale non viene approvata e al suo arrivo a Palazzo dei Normanni, Rosario Crocetta, appresa della sentenza della Corte europea, ride e rispondendo al deputato Santi Formica (Lista Musumeci), che aveva parlato di legge “liberticida”, replica: “C’è da sbellicarsi dalle risate…”.
Ma il voto è andato avanti, con alcune sospensioni volute dal Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, per sedare gli animi surriscaldati. Come quando i grillini sono stati contestati dall’opposizione per avere votato contro la pregiudiziale, mentre poco prima avevano annunciato l’astensione. Alle 23.39 l’approvazione del voto a cui è seguito un applauso partito dai banchi del Governo, con a capo il Presidente della Regione Rosario Crocetta.