Ad Enna per gli studenti universitari molti contratti in nero

Enna. L’Università Kore, allo stato attuale, conta circa 9 mila studenti universitari, il cui 20 per cento è rappresentato da studenti che sono di Enna e della provincia, mentre il resto è rappresentato da studenti che vengono dalle altre province siciliane, ma anche dal Centro e Nord Italia. Questo comporta una ricerca disperata di alloggi, specie ad Enna bassa, sede della cittadella universitaria, mentre sono pochi gli studenti che abitano ad Enna alta, in quanto non ci sono facoltà universitarie. L’apertura recente della Domus Kore ha consentito di ospitare altri 60 studenti, mentre la casa dello studente ne ospita più di un centinaio. Troppo poco, ovviamente, perché sono migliaia coloro che hanno bisogno di un alloggio. Qualche imprenditore ha costruito dei mini alloggi che vengono affittati, qualche altro li sta costruendo, ma la maggior parte degli studenti va alla ricerca di alloggi privati, si affittano stanze, mansarde ed in qualche caso anche dei garage. Ma non sempre i contratti che vengono stipulati sono tutti regolari. La Guardia di Finanza, in tempi diversi, ha effettuato dei controlli ed ha scoperto molti contratti in nero. Per il Sunia provinciale, che è l’organizzazione sindacale che segue da vicino queste situazioni per il 40 per cento dei contratti stipulati con gli studenti universitario sono in nero. Infatti i contratti registrati presso l’Agenzia delle Entrate si aggirano intorno ai 1500 e gli altri sono in nero. Ovviamente si tratta di contratto a tempo, che vanno dai 6 ai 10 mesi a seconda delle esigenze degli studenti e quindi della loro carriera universitaria. Proprio la brevità del contratto molto spesso porta i proprietari a non regolarizzare il contratto, non avendo un decorso annuale. I costi per un posto letto o per una camera sono abbastanza alti che si parla di 150-200-250 euro a secondo degli optional che ci sono nell’abitazione. La ricerca di un posto letto o di una camera, specie ad Enna bassa è difficile e diventa problematico specie per quegli studenti che si iscrivono al primo anno nell’Università ennese.