Enna. Il giornalista Concetto Prestifilippo presenta al Kenisa: “Parole contro il potere. Vincenzo Consolo, ritratti e lezioni civili”

Presentazione del libro: “Parole contro il potere. Vincenzo Consolo, ritratti e lezioni civili” del giornalista Concetto Prestifilippo (Navarra editore). L’introduzione sarà di Danila Guarasci anche lei giornalista, presso il Kenisa di Enna, questa sera alle 18.

Chissà cosa avrebbe detto Consolo. Lo stesso interrogativo che mulinava nell’aria dopo la scomparsa di Leonardo Sciascia. Mancano gli interventi critici che lo scrittore di Sant’Agata di Militello riservava a questa nazione telestupefatta. L’autore di Retablo, aveva scelto la scrittura di intervento sui giornali per esercitare il suo ruolo di intellettuale gramscianamente non indifferente. Scrittura di intervento caratterizzata da un registro altro, non consoliano. Articoli, interviste, note. Nell’anniversario della scomparsa, abbiamo deciso di ricordarlo riproponendo una serie di interviste rilasciate da Vincenzo Consolo. Conversazioni maturate nella convulsa frenesia di redazioni chiassose. Commenti a caldo. Conversazioni ghermite nella hall di un albergo o nella sala di attesa di un aeroporto. Incursioni, bracconaggio di interpretazioni. Consolo non opponeva alcuna resistenza, accettava di buon grado l’invadenza cialtrona. La sua scrittura, i suoi libri, l’architettura linguistica consoliana, sono oggetto di ben altre attenzioni accademiche. L’aspetto che volevamo sottolineare con questa raccolta è quello legato alla sua straordinaria capacità di sintesi, all’efficacia comunicativa, al senso della notizia. Rileggendo gli articoli vecchi di decenni colpisce ancora l’analisi lucida, spietata, dello scrittore siciliano. Non esercitava diplomazie linguistiche. Non operava concessioni. Non salvaguardava potentati. Non blandiva accademie. I suoi interventi potevano irritare, non essere condivisi ma erano sempre onesti, veri. Consolo ha pagato questo continuo dettato esplicito. Ha scontato duramente la sua continua sottrazione, la sua disobbedienza, la mancata esposizione televisiva. Rimangono però i suoi libri e appaiono ancor più inattaccabili. Abbiamo dunque voluto tracciare così un ritratto dell’autore del Sorriso dell’ignoto marinaio. Compito affidato anche all’omaggio che Giuseppe Lo Bocchiaro ha dedicato a Vincenzo Consolo. Disegni a tratto, immagini lievi, atmosfere sospese. Anche questo un piano di narrazione altra. Un omaggio a un grande artista ma, soprattutto, un invito alla lettura delle opere di Vincenzo Consolo. Questo ricordo, questo invito alla lettura sono atti di insubordinazione consoliana. Una disubbidienza che dedichiamo a un ex assessore regionale siciliano. Appena insediato sentì l’urgenza di invitare alla non lettura dei libri di Sciascia, Lampedusa e Consolo. Noi sentiamo il dovere etico di ricordare. Lo facciamo con la più indispensabile delle cose inutili: il racconto.