Barrafranca. Omicidio Giovanni Gulino, spaccio di droga e smercio di armi forse le cause

Ritorna la vecchia faida a Barrafranca tra i Gulino ed i Raspa, tra gli affiliati di Cosa Nostra e gli stiddari ? Oppure a Barrafrana si sta scatenando la guerra per avere il predominio nello spaccio della droga ? Gli interrogativi sono al vaglio degli investigatori del comando provinciale dei carabinieri, dopo che ieri mattina, intorno alle 5,30, è stato ucciso con cinque colpi di pistola calibro 45, Giovanni Gulino, operaio forestale di 44 anni nelle vicinanze del suo garage di via Marchese di San Giuliano, poco distante dalla caserma dei carabinieri. Giovanni Gulino è uscito di casa, ha aperto il garage, ha fatto marcia indietro per uscire la macchina, quindi è sceso per chiudere il garage, nel momento in cui è salito in macchino è uscito il killer, che lo aspettava, gli ha sparato da circa due metri cinque colpi di pistola ed è andato via insalutato ospite. E’ stata una telefonata anonima al 118 a segnalare che in via San Giuliano c’era stato un incidente automobilistico ed il medico dell’ambulanza , appena arrivato, ha constato che c’era stato un omicidio ed ha avvertito i carabinieri. Subito sul posto si sono portati i carabinieri della locale stazione, il comandante provinciale Baldassare Daidone, il capitano Roberto Di Carlo, comandante della compagnia di Piazza Armerina, l’esperto della Scientifica Enzo Spinò, più tardi sono arrivati il Sostituto Procuratore Paola D’Ambrosio ed il medico legale Cataldo Raffino per l’esame esterno del cadavere. Giovanni Gulino, sposato con due figli, una di 20 ed uno di 15 anni, ha dei precedenti come lo spaccio della droga e smercio di armi, sono due campi che creano dissidi, contrasti ed a Barrafranca questi sono argomenti che suscitano guerre armate e non è la prima volta che questo succede. Era stato arrestato già nel 2008, sempre per droga, ma viaggiando anche in Germania non trascurava di interessarsi di armi. Gli investigatori si stanno muovendo a tutto campo, non trascurano alcuna traccia, passano da problemi sul lavoro, a questione di donne, a smercio di droga ed armi. Tutte le ipotesi sono possibili. Il Sostituto Procuratore Paola D’Ambrosio ha interrogato per lungo tempo la moglie di Giovanni Gulino per cercare di capire in quale contesto viveva Giovanni, quali i suoi interessi, soprattutto quali i suoi nemici, se ultimamente aveva avuto qualche contrasto o lite contro qualcuno. Per ora tutto viene raccolto, poi sarà esaminato con calma. Giovanni Gulino ha avuto ucciso il padre Andrea nel 1979, lo zio Salvatore nel 1982 e il fratello Giuseppe nel 2000 addirittura a Colonia, in Germania. L’ipotesi più accreditata dagli investigatori è che questo omicidio nasce nell’ambito della lotta per il predominio nello spaccio della droga nel territorio tra Barrafranca, Pietraperzia Mazzarino. Giovanni Gulino faceva parte del gruppo Tambè che era in contrasto con un altro gruppo ed in questi contrasti sono avvenuti diversi omicidi, per cui questo omicidio può esser inserito in questa faida.