Nicosia. Donna morta dopo parto, due le inchieste. Ministro Lorenzin invia ispettori

Sarà eseguita giovedì l’autopsia sul corpo del bimbo nato morto domenica all’ospedale di Nicosia. La madre, Antonina Seminara, è deceduta ore dopo per un’emorragia, all’ospedale di Sciacca (Agrigento), dove era stata portata con l’elisoccorso. L’esame autoptico sul cadavere della donna non è stato ancora fissato. Le Procure di Nicosia e Sciacca hanno aperto un’inchiesta sul mancato arrivo dell’elicottero dell’elisoccorso che non è decollato perché guasto.

Azione ispettiva a disporla e’ stata l’assessore regionale alla Salute della Sicilia, Lucia Borsellino, che ha chiesto al commissario dell’Azienda sanitaria di Enna e agli uffici competenti di “acquisire con carattere di urgenza ogni dettaglio informativo sulle modalita’ dell’assistenza prestata e sulle cause del decesso”. “Il commissario dell’Azienda e’ stato informato sull’accaduto direttamente da me – dice l’assessore Lucia Borsellino -, avendolo prontamente contattato per le vie brevi, non appena appresa la notizia. E’ necessario fare immediatamente chiarezza su quanto verificatosi al fine di accertare tutti i fattori che hanno concorso al determinarsi dell’evento, compresi eventuali connessi profili di responsabilita’”.

E’ possibile morire di parto a 40 in Sicilia nel 2013? Vogliono una risposta il ministro Beatrice Lorenzin e l’assessore Lucia Borsellino. Le responsabili della Salute di Roma e Palermo vogliono capire perché Antonella Seminara è morta all’ospedale di Nicosia, in provincia di Enna, dopo aver dato alla luce un bimbo senza vita da un cesareo, sulle complicazioni che sono arrivate dopo e sulla mancanza di elisoccorso e di un posto in rianimazione. “Ho dato immediatamente mandato agli ispettori di recarsi in Sicilia – scrive il ministro – per accertare le cause che hanno portato al decesso della donna e del neonato e verificare le modalità organizzative di trasporto ed emergenza”. Il ministero ha trasmesso all’assessorato regionale della Salute della regione siciliana formale richiesta di una dettagliata relazione su quanto accaduto. In particolare ha richiesto di fornire elementi relativi al percorso diagnostico-terapeutico della donna e sulle modalità di gestione della gravidanza; organizzazione del sistema di trasporto d’emergenza con elisoccorso; organizzazione del sistema di trasporto materno e neonatale; distribuzione dei posti di rianimazione per provincia; quadro riassuntivo della riorganizzazione dei punti nascita e delle eventuali deroghe.
A sua volta l’esponente dell’esecutivo regionale ha chiesto al commissario dell’Azienda sanitaria di Enna e agli uffici competenti di acquisire con carattere di urgenza ogni informazione sulle modalità dell’assistenza prestata nell’ospedale di Nicosia, sulle fasi e criticità successive e sulle cause del decesso. “E’ necessario fare immediatamente chiarezza su quanto verificatosi – ha detto Borsellino – al fine di accertare tutti i fattori che hanno concorso al determinarsi dell’evento, compresi eventuali profili di responsabilità”.

“Per l’ennesima volta affrontiamo come Associazione italiana di bioetica in chirurgia (Aibc) una tematica dovuta a disfunzioni dove la bioetica e l’etica del lavoro e dell’organizzazione dovrebbero essere il punto di partenza per qualsiasi accadimento sanitario. La bioetica non va infatti a guardare soltanto la situazione medico scientifica ma anche tutto cio’ che si muove intorno al mondo della sanita’. Deve essere compito delle direzioni il costante e continuo aggiornamento delle strutture sanitarie soprattutto in periferia in modo da poter affrontare qualsiasi tipo di urgenza si possa avere”. E’ quanto afferma Daniele Maggiore, presidente dell’Aibc, a proposito della donna morta dopo il parto in Sicilia e per il quale decesso la Regione ha avviato un’inchiesta per verificare eventuali disfunzioni. “Almeno due volte l’anno le direzioni generali sanitarie – spiega Maggiore – devono testare e allenare i propri uomini alle urgenze di qualsiasi genere. Cio’ non e’ un valore aggiunto, un atto facoltativo, ma un dovere che ogni direzione generale di tutta Italia, da Aosta a Lampedusa, deve averne diretta e precisa responsabilita’ proprio per evitare drammi come quello accaduto ieri in Sicilia e che vedono sempre il paziente soccombere”.