“La salvaguardia e la tutela dell’ospedale Chiello nasce soltanto dalla buona politica e da una seria e responsabile attività di valorizzazione delle risorse umane e professionali che operano nella città dei mosaici. Non saranno certo le proteste poco credibili ed i variegati viaggi della speranza a Palermo di queste ultime settimane a risolvere una delicata e complessa vicenda di riorganizzazione della sanità nella provincia ennese. All’opposto magari serviranno a qualcuno per distogliere l’attenzione da palesi inefficienze istituzionali e nascondere la mancanza di valide proposte politiche per il rilancio del territorio.
L’impegno del governo regionale, del presidente Crocetta per rilanciare il nosocomio piazzese è stato messo nero su bianco mesi addietro, alla presenza del commissario straordinario Giuseppe Termine, degli onorevoli di Piazza Armerina Luisa Lantieri e Antonio Venturino e del rappresentante del Megafono Ranieri Ferrara. Il messaggio del governo regionale è stato chiaro: voltare pagina, guardare avanti e correggere gli errori e le storture del passato, di un passato recente nel quale tutti i manager succedutisi alla guida dell’ASP di Enna, sotto i governi di centro destra targati Cuffaro e Lombardo, hanno lentamente e progressivamente smantellato l’ospedale Chiello, con il silenzio colpevole di tutti coloro i quali oggi si battono il petto e gridano “al lupo”!
Una telenovela che va avanti dal 2005, anno nel quale l’allora gruppo consiliare dei DS ingaggio le prime forti battaglie contro le azioni di erosione del nostro ospedale e del poliambulatorio ex Inam.
Non è cavalcando la pancia dei malumori collettivi per interessi di singoli o di gruppi ben definiti o per speculazioni elettoralistiche o inveendo senza criterio contro il governo della regione ed il suo diretto delegato sul territorio dott. Giuseppe Termine che si rende un buon servizio alla nostra collettività”.

Comunicato stampa del gruppo Megafono di Piazza Armerina