Enna. Più ordine per pubblicità ed impianti

Il Consiglio comunale dello scorso giovedì oltre al bilancio di previsione, approvato, ha discusso di imposte comunali sulla pubblicità ed i relativi impianti. Ad accompagnare i lavori un proficuo dibattito che ha portato all’approvazione delle regolamento dell’imposta comunale sulla pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni e del Piano generale degli Impianti.
A presentare i due punti l’assessore Vittorio Di Gangi spiegando che questi atti serviranno a migliorare il decoro urbano, la salvaguardia delle esigenze stradali, ma soprattutto mette ordine ad un’attività che troppo spesso è stata anarchica. Di Gangi ha inoltre preso l’impegno di istituire un servizio comunale anti evasione. Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento, prevista per il prossimo 1 gennaio, verrà regolamentato il volantinaggio, ci saranno delle sanzioni, i proventi saranno reinvestiti per migliorare il servizio e ci sarà la repressione dell’abusivismo. Il territorio è stato diviso in due diverse tipologie che sostanzialmente preservano l’intero centro storico dove, ad esempio, il volantinaggio abusivo crea una indecente sporcizia in città.
È però emerso che il regolamento va migliorato, per Incardone ad esempio c’è un discorso aperto sul volantinaggio, mentre Fussone ha evidenziato che così com’è il regolamento, è difficile controllare gli abusivi. Gargaglione nel sottolineare che il gruppo del Megafono non è contrario alla pubblicità, ha però evidenziato la necessità di avere una città più pulita. Contino ricordando alcune disfunzioni si è detto preoccupato sul fatto che anche con il regolamento non cambierà nulla rispetto al passato ed ha ricordato che anche senza autorizzazioni sono stati apposti dei cartelloni. Secondo Vasapollo è stato sancito il principio dell’autorizzazione per chi vuole apporre la cartellonistica. Di qualche modifica da apportare ha parlato anche Salamone, mentre Scillia ha auspicato che adesso si dotino gli uffici di un organismo di controllo per debellare l’abusivismo, un atto che secondo Falciglia non è più tollerabile.