Enna. San Calogero come Montesalvo? L’antenna della discordia

antennaSta facendo parecchio discutere la recente installazione ad opera di un ente gestore telefonico di un traliccio in Contrada San Calogero del Comune di Enna, tanto da indurre gli abitanti della zona a costituirsi in comitato e raccogliere le sottoscrizioni necessarie per manifestare formalmente il proprio dissenso. Il traliccio installato in tempi record sulla proprietà di un privato ha fatto subito pensare alla più contaminata zona di Montesalvo per la quale ogni iniziativa periodicamente intrapresa da amministratori locali e ambientalisti non ha sortito alcun effetto sperato. Le normative sembrano infatti favorire il diffondersi di siffatte antenne a danno dei cittadini, sempre più spaventati dai non sempre trasparenti e leggibili dati sugli effetti collaterali delle onde elettromagnetiche sulla salute.

Sull’argomento poniamo alcune domande al Dott. Massimo Greco che, peraltro, è stato investito della questione abitando nella medesima Contrada.

Il Comune può regolamentare l’installazione di siffatte antenne?

Certo, la giurisprudenza costituzionale ha riconosciuto la sussistenza di un peculiare spazio della fonte regolamentare comunale in materia di impianti di cui trattasi, sia al fine di assicurare il corretto posizionamento urbanistico e territoriale degli impianti, sia al fine di minimizzare l’impatto delle installazioni sulle popolazioni, purché la pianificazione adottata non sia tale da impedire od ostacolare, ingiustificatamente, l’insediamento nel territorio comunale degli impianti stessi, i quali rispondono ad un interesse di carattere generale.

Ma qual è l’Amministrazione preposta al controllo dei campi elettromagnetici?

Penso che sia la sede provinciale dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente – ARPA -. Il comune è incompetente a fissare limiti di esposizione a campi elettromagnetici diversi da quelli stabiliti dalla normativa statale di cui al D.P.R. 10 settembre 1998, n. 381, ma è competente a dettare diverse e specifiche misure la cui idoneità emerga dallo svolgimento di compiuti e approfonditi rilievi istruttori di carattere scientifico.

Quindi se venisse accertato che l’antenna supera i limiti di emissione fissati dalle normative di settore il Comune potrebbe intervenire?

In presenza di dati scientificamente validati, e come tali inconfutabili, assolutamente sì. Non bisogna dimenticare che il Sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio e può adottare ordinanze contingibili ed urgenti sia in ambito ambientale che d’igiene pubblica.

Non ci resta che attendere le prossime mosse del Comune anche in considerazione che alcuni Consiglieri comunali sembrano propensi a presentare specifici atti ispettivi.