Colpo di scena: anche quattro compagnie teatrali ennesi nella truffa per spettacoli. Regione come bancomat. Spettacolo fantasma con Pippo Franco a Piazza Armerina

maschera teatroFalsificazioni documentali, messa in scena di spettacoli ‘fantasma’, false attestazioni, costi dichiarati ma mai effettivamente sostenuti, contributi previdenziali non versati, utilizzazione di fatture false. Sono alcune delle irregolarità riscontrate in due anni di indagini della Guardia di finanza di Palermo sfociate nella denuncia di 72 persone per truffa aggravata e falso. Nei loro confronti la Procura ha già emesso avvisi di conclusione indagini. Vittima della truffa da 2,3 milioni di euro complessivi, per le attività teatrali del 2008, è la Regione Siciliana. Le indagini delle Fiamme gialle del nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle di Palermo, coordinate dai sostituti procuratori Daniele Paci e Roberto Tartaglia, hanno permesso di fare luce su un presunto sistema di frode messo in piedi da imprenditori del settore artistico. Responsabilità sono emerse per 72 dei 91 organismi teatrali controllati. Dall’inchiesta emergono diversi casi di falsità dei documenti presentati alla Regione, soprattutto per quelli sui costi sostenuti per la realizzazione di rassegne e festival e per la produzione di attività teatrali per il 2008 su tutto il territorio nazionale ed anche all’estero, che mancavano delle specificazioni necessarie o addirittura artatamente predisposti e contraffatti. In particolare, un ente teatrale, che era stato escluso dal contributo per aver predisposto una ‘stagione di modesto livello’, ha tempestivamente prodotto una falsa documentazione attestante l’avvenuta rappresentazione di uno spettacolo a cui avrebbe partecipato un noto artista di fama nazionale, ma che, di fatto, non è mai stato realizzato.

(Fonte ANSA)

 

Le indagini delle Fiamme gialle hanno permesso di fare luce su un presunto sistema di frode messo in piedi da imprenditori del settore artistico. I nomi dei coinvolti riguardanti la provincia di Enna:
Salvatore Amore di Piazza Armerina, nato a Catania nel ‘1968. L’ipotesi di reato è truffa aggravata nella qualità di presidente e direttore artistico dell’associazione culturale compagnia teatrale “Il Sipario”. Nel suo caso, oltre alle autocertificazioni sugli oneri fiscali e previdenziali, avrebbe pure dichiarato di avere organizzato uno spettacolo fantasma. Nell’ottobre 2009 l’associazione era stata esclusa dall’elenco degli enti da finanziare. Il cartellone, infatti, era stato valutato come “stagione teatrale di modesto livello”. E così Amore avrebbe fatto carte false sostenendo di avere ospitato la performance di Pippo Franco. Di fronte ad uno degli storici maestri della risata il Nucleo di valutazione dell’assessorato ai Beni culturali fece dietrofront e diede il via libera al pagamento di un contributo a fondo perduto di 3.826. La tentata truffa nel suo caso riguarderebbe una richiesta totale di 55 mila euro.
Angelo Di Dio nato ad Enna nel 68, con l’accusa di truffa, come legale rappresentante dell’associazione culturale “L’Arpa” abbia omesso alla Regione, che gli ha liquidato un contributo di 7 mila euro, di non essere in regola con i contributi previdenziali e assistenziali.
Giuseppe Truscia nato ad Enna nel ‘1953. La cooperativa “Nuove Proposte”, di cui era legale rappresentante, “con artifici e raggiri pur in presenza di un non regolare posizione ai fini previdenziali, assistenziali e di collocamento alla data del 09/10/2009, autocertificava la correttezza nell’assolvimento di detti obblighi, circostanza che, se rappresentata, avrebbe escluso il richiedente dal contributo regionale, e con ciò inducendo in errore l’assessorato regionale Beni Culturali ed ambientali e della Pubblica istruzione sul possesso dei requisiti previsti dalla legge, otteneva un contributo a fondo perduto nella misura di 3.618 euro”.
Vittorio Spampinato nato a Catania inel ‘1964. Nel 2009 il Teatro Stabile di Enna, di cui era legale rappresentante, ha incassato 3.700 euro di contributo regionale “pur in presenza di un non regolare posizione ai fini fiscali, previdenziali, assistenziali e di collocamento”.

“Quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza sui contributi a imprese operanti nel settore artistico conferma la necessità di una riforma della legislazione sui finanziamenti alla cultura e allo spettacolo nella nostra regione”: lo sostengono Ferruccio Donato, della segreteria regionale Cgil e Marcello Cardella, segretario della Slc Sicilia. Per i due esponenti della Cgil è necessaria “una legge che, sulla scorta di quanto previsto dal ministero dei beni culturali con il Fondo unico dello spettacolo, assegni i contributi sulla base di criteri legati alla qualità e alla trasparenza dei bilanci, premiando il merito ed evitando contributi a pioggia che offendono e mortificano le tante professionalità presenti nell’isola”.

“La giustizia deve fare il suo corso, ma l’immagine di una Regione-bancomat, che traspare dalla prime notizie che trapelano e che ripercorre il cammino di tante altre truffe è inaccettabile e deve essere spazzata via al più presto. La cosa è ancora più indigesta se si pensa che la cultura, quella con la “C” maiuscola, boccheggia per mancanza di finanziamenti e rischia di vedere chiudere teatri storici e mandare per strada artisti e personale altamente qualificato”. E’ questo il duro commento del Movimento 5 stelle all’Ars alla notizia delle indagini sulla truffa degli spettacoli fantasma finanziati dalla Regione. Sulla stessa lunghezza d’onda il commento dei deputati palermitani alla Camera. “E un danno materiale non da poco, visto che si parla di cifre intorno ai 2,3 milioni di euro, ma quello morale a danno di tutti gli artisti siciliani onesti è forse ancora più grande”, afferma Chiara di Benedetto, componente della commissione Cultura della Camera. “La cultura, in Sicilia come in tutta Italia, rappresenta una possibilità concreta di riscatto e il volano per una sana ripresa economica, un inestimabile tesoro da tutelare e incentivare piuttosto che da mortificare con miseri strumenti, quali fatture gonfiate quando non falsificate. Auspichiamo a questo punto che le indagini si intensifichino e vadano ben oltre agli spettacoli finanziati nel 2008”.


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Dichiarazione del Presidente della Compagnia dell’Arpa di Enna, Angelo Di Dio
Abbiamo appreso direttamente dai media, senza aver ricevuto ancora alcun avviso di conclusione delle indagini, che il nome della nostra Compagnia è nell’elenco degli Enti sui quali si indaga per presunte irregolarità nell’assegnazione dei Contributi erogati dalla Regione Siciliana, ai sensi della legge 25/2007, per le attività teatrali dell’anno 2008. Nel caso della nostra Compagnia tutto sarebbe scaturito da una falsa dichiarazione in merito all’assolvimento degli obblighi contributivi e previdenziali. Va precisato subito che dalla documentazione e dai dati contabili in nostro possesso (a tutt’oggi mai richiesti, neppure informalmente, dalla Procura procedente), emerge chiaramente come non sia minimamente ravvisabile alcuna delle violazioni da noi asseritamente commesse.
Siamo fiduciosi nell’operato degli organi preposti e siamo certi che presto riusciremo a dimostrare la nostra estraneità, chiedendo infatti di essere sentiti direttamente dai Procuratori titolari dell’indagine.