Enna. O.d.G del Consiglio comunale sulla sanità

sanita diritto saluteEnna. L’Amministrazione comunale ed il Consiglio comunale hanno stabilito di riunirsi in seduta straordinaria ed urgente in data 17 febbraio 2014 per affrontare con tempestività e risolutezza la vicenda che ha per oggetto la salute dei Cittadini di Enna e che pertanto è stato stabilito diventi un ordine del giorno da sottoporre al voto dell’ autorevole Assemblea consiliare.

Pertanto l’Amministrazione ed il Consiglio comunale della Città di Enna

Premesso che L’Ospedale “Umberto I°” di Enna vanta da innumerevoli lustri una qualificata e prestigiosa tradizione professionale oltre ad un consolidata certezza occupazionale per l’intero territorio ennese;

Alla luce del crescente stato di disagio in cui versa l’Ospedale “Umberto I°” di Enna così come sotto meglio specificato;

Tenuto conto di quanto appreso nella seduta di martedi 4 febbraio u.s. allorquando è stata ascoltata in audizione presso la nostra sala consiliare la Commissione parlamentare regionale sulla Sanità alla presenza dell’Assessore regionale Borsellino;

Preso atto che l’Ospedale “Umberto I°” di Enna disponeva nel 2008 e quindi prima dell’avvento della L.R. 5/2009 di 323 posti letto per acuti di cui 246 ordinari e 77 DH; che la L.R 5/2009 prevedeva per il Distretto EN1 Enna e Piazza Armerina 375 posti letto per acuti di cui 330 ordinari e 45 DH; che il successivo Decreto n°1373/2010 prevedeva per il nostro Ospedale 289 posti letto per acuti distinti in 256 ordinari e 33 DH a cui andavano aggiunti 32 posti tra lungodegenza e riabilitazione per un totale in Provincia di Enna di 633 posti letto di cui 545 per acuti e 88 di riabilitazione e lungodegenza; che il Piano di riordino della rete ospedaliera in Provincia di Enna, proposto in Commissione sanità all’ARS e preannunciatoci la scorsa settimana in occasione dell’Audizione della stessa, ci priverebbe di circa 75 posti letto in contrasto con quanto viceversa stabilito dal Decreto Balduzzi secondo il quale, se il numero dei posti letto per acuti è pari a 3/1000 e per i cronici è 0,7/1000, dovrebbe aggirarsi intorno ai 540 complessivi risultando pertanto fortemente sottodimensionato rispetto a quanto previsto e già autorizzato e rispetto alle reali esigenze del territorio;

Verificato che, nonostante la immotivata riduzione dei posti letto riguardante anche l’“Umberto I°” , il numero attuale delle figure sanitarie (Medici, Infermieri professionali e Personale di supporto), impegnato nell’ espletamento quotidiano delle attività del nostro nosocomio, risulta con assoluta certezza inferiore a quanto già da tempo previsto nella dotazione organica del nostro Ospedale;

Considerato che nonostante i ripetuti e reboanti proclami di PTA attivati e funzionanti, gli stessi continuano a non assolvere adeguatamente alle funzioni per le quali sarebbero stati individuati, determinando la inevitabile conseguenza di avere causato un afflusso spropositato e non più gestibile, H 24, a carico del Pronto soccorso dell’Ospedale; il tutto ha comportato, ma continua ahinoi a comportare, gravi ed intollerabili disagi per i pazienti che sono in tal modo costretti a subire prolungate ed insopportabili attese prima di potere essere visitati non solo a causa dell’intasamento fisico ma a causa altresi della indisponibilità di locali idonei per potere essere accolti dignitosamente. A tal riguardo il Pronto soccorso continua a soffrire di una cronica carenza di locali nonostante ve ne siano di contigui e limitrofi che potrebbero essere destinati, sic et simpliciter, a tale scopo ( vecchie sale operatorie ancora ubicate al primo piano e stanze inutilizzate presso la Radiologia); più specificatamente, e nonostante le ripetute sollecitazioni alla Direzione sanitaria del Presidio affinchè intervenga sull’attuale locale del triage, lo stesso continua ad essere ubicato presso un mortificante ed insufficiente bugigattolo, biglietto da visita assolutamente indecente del nostro Ospedale. Il Pronto soccorso, primo fra tutti gli altri Reparti, risente negativamente della riduzione dei posti letto in quanto i ricoverati che non possono essere tempestivamente ed opportunamente destinati ai Reparti di competenza stazionano per giornate intere in osservazione presso l’OBI (osservazione breve intensiva); per non parlare infine della carenza di personale medico costretto ad operare nei notturni e nei festivi singolarmente e senza alcuna possibilità di eventuale sostituzione.

Si segnala altresì che molto spesso pervengono alla osservazione dei Medici del Pronto soccorso pazienti affetti da patologie che, sottoposte a triage e risultando spesso ascrivibili a codici bianchi e/o verdi, potrebbero essere di esclusiva competenza dei Signori Medici di famiglia i quali, al contrario, contribuiscono ad intasare immotivatamente il Pronto soccorso laddove viceversa le loro prestazioni potrebbero risultare sufficienti per affrontare a domicilio determinate patologie; a tal riguardo va altresi sottolineata la necessità di meglio monitorare l’appropriatezza delle prestazioni richieste dai Medici di famiglia considerato che le stesse, se non motivate adeguatamente e ritenute pertanto necessarie, comportano un ulteriore incremento delle liste di attesa già di per sè al collasso soprattutto per alcuni tipi di esami.

L’attuale dotazione organica, ad oggi assolutamente inadeguata rispetto agli standard previsti, si ripercuote non solo sulla gestione quotidiana dei Reparti ma soprattutto su alcune realtà del nostro Ospedale: una, il Pronto soccorso, già sopra affrontata, le altre chiamate a rispondere, con grande sofferenza e difficoltà, ad una domanda spropositata rispetto alla offerta garantita; più specificatamente:

la Radiologia viene subissata, da parte dei Reparti ma anche dall’esterno, di innumerevoli richieste radiologiche (T.C. e RMN in testa), talvolta anche non così necessarie,ma che comunque, a causa della presenza molto spesso di un solo Medico in servizio, vengono eseguite e quindi refertate, se non urgenti, anche a distanza di parecchi giorni con la conseguenza di intasare i Reparti di provenienza, prolungare le degenze medie e ritardare gli interventi degli stessi. Inoltre mesi fa è stata, con grande ma giustificato clamore, inaugurata la risonanza magnetica per la quale si pensava che nel giro di pochi mesi la stessa potesse entrare in funzione a pieno regime dopo un doveroso periodo di apprendimento dei Tecnici e dei Medici ivi operanti: ma è mai possibile invece che la stessa debba funzionare a singhiozzo sol perché si rimane in attesa che gli esami vengano refertati (quando viene) da un consulente esterno quando invece sarebbe stato e sarebbe tuttora più opportuno che fosse il nostro personale, adeguatamente qualificato, ad occuparsi di tale metodica ?

le nostre Sale operatorie scoppiano di lavoro, ogni giorno sempre di più, inclusi i festivi, ma friggono sempre con lo stesso olio; il personale infermieristico, di sala e strumentista, oltre a quello di supporto, non risulta per nulla adeguato alla domanda operatoria delle branche chirurgiche tenuto altresi conto del fatto che l’Ostetricia e la Ginecologia assorbe tutto quello che prima afferiva presso gli Ospedali di Leonforte e Piazza Armerina oltre ad una notevole mole di patologia proveniente dal centrosud della Sicilia; parabola significa che se da un lato, quotidianamente, funzionano H12 le due sale per gli interventi programmati ma H24 la terza sala adibita alle urgenze, dall’altro lato il personale rimane sempre lo stesso non garantendo i numeri per la realizzazione della guardia attiva per gli strumentisti ed anzi sovraccaricandolo di lavoro anche a causa del mantenimento delle sale di sterilizzazione in locali ubicati a notevole distanza in quanto siti presso le vecchie sale operatorie. Poco opportuno appare pertanto il tentativo, per quanto benevolo, di chi vorrebbe applicare linee guida e protocolli vari, appartenenti ad Ospedali di gran lunga più organizzati del nostro, senza attenzionare costruttivamente il vero problema della sala operatoria e cioè la mancanza di personale inadeguato numericamente. A ciò bisogna aggiungere che le situazioni oggettive da tempo riscontrate presso gli Ospedali di Leonforte e Piazza Armerina ( mancanza di Chirurghi, di Anestesisti e della Rianimazione postoperatoria) continuano a determinare l’afferenza alle nostre sale operatorie di pazienti chirurgici che vengono con notevole frequenza operati ad Enna; alcuni dati fra tutti:

Ospedale di Leonforte: ricoveri ordinari in Chirurgia anno 2011: 782; anno 2012: 689; meno 12%;

Ospedale di Piazza Armerina: ricoveri ordinari in Chirurgia anno 2011: 400; anno 2012: 293; meno 27%

Altre criticità:

un Servizio di Endoscopia digestiva che nel nostro Ospedale non funziona più, come in passato, H24 con la conseguenza di non potere trattare pazienti emorragici urgenti ma piuttosto di doverli trasferire, laddove le condizioni del paziente lo consentano, in altri nosocomi a tal riguardo più attrezzati;

l’impossibilità di potere ufficialmente trattare banali patologie toraciche (pneumotorace in testa) stante la irrazionale ed immotivata chiusura, anni fa, della Chirurgia toracopolmonare ad Enna e l’assenza in tutto il centro Sicilia di analoghe Unità operative salvo poi a garantire, grazie alla disponibilità ed al senso del dovere di alcuni Medici della ex Chirurgia toracica che alcune patologie vengano tuttora affrontate;

la mancanza, diffusa un po’ in tutti i Reparti, di elementari presidi sanitari (barelle, sedie, garze, medicazioni, bende, siringhe, disinfettanti) sulla cui richiesta di acquisto si assiste ad un inspiegabile ping pong di responsabilità tra la Direzione sanitaria da un lato ed il Servizio di Farmacia dall’altro;

Tutto ciò premesso

Il Consiglio comunale e l’Amministrazione della Città di Enna,

impegnano il Governo regionale

attraverso tale ordine del giorno trasmesso al Presidente della Regione, all’Assessore regionale ed al Presidente della VI^ Commissione legislativa, a:

1) Volere innanzitutto, con assoluta e non più procrastinabile tempestività, provvedere alla nomina del Direttore generale dell’ASP 4 di Enna stante che una gestione commissariale, come tutto quanto sia temporalmente limitato e precario , risulta inadeguata per affrontare, a breve, medio e lungo termine, problematiche così delicate ed urgenti;

2) Rivalutare, così come peraltro previsto dalla L.R 5/2009, l’opportunità della creazione di una specifica area comprendente i Comuni delle province di Messina ed Enna appartenenti all’area nebroidea per consentire lo sviluppo di programmi finalizzati a rispondere a particolari bisogni di salute correlati alle peculiarità dei territori montani, alla frammentazione territoriale ed alle caratteristiche orografiche; il tutto tralaltro in assoluta sintonia con la richiesta di costituire un terzo bacino o cosiddetta area vasta nella parte centrale dell’isola (Agrigento-Caltanissetta ed Enna) per distribuire omogeneamente le grandi tecnologie e le grandi specialità attualmente mancanti nella parte centrale della Regione;

3) Fare chiarezza sugli importi e sulla specifica finalizzazione delle somme destinate alla Provincia di Enna che, così come affermato dal Presidente della VI^ Commissione On.le Di Giacomo, dovrebbero essere non solo già disponibili pronta cassa ma esclusivamente investite sulla ospedalità minore ( ci chiediamo allora se l’Ospedale di Enna rappresenti il figlio di un Dio minore o meno);

4) Autorizzare una volta per tutte le procedure concorsuali ad oggi ancora bloccate sia in riferimento ai Primari mancanti, sia in riferimento a tutte le altre figure sanitarie a copertura della dotazione organica attualmente prevista;

5) Ristabilire il numero dei posti letto così come previsto dal Decreto Balduzzi e che viceversa la proposta del Piano di riordino delle rete ospedaliera posto alla nostra attenzione dalla Commissione legislativa ridimensionerebbe in tutta la Provincia con inevitabili ricadute anche sull’Ospedale di Enna;

6) Ripensare per il centro Sicilia e quindi, perché no per il nostro Ospedale che vanta a tal riguardo una specifica esperienza strutturale e professionale, l’Istituzione di un’Unità operativa di Chirurgia toracopolmonare attualmente mancante nella parte centrale dell’isola considerata altresi l’elevata incidenza di patologie respiratorie in un territorio anticamente ricco di miniere;

impegnano il Commissario straordinario dell’ASP 4 di Enna

attraverso tale ordine del giorno allo stesso trasmesso a:

1) Verificare le specifiche necessità di personale, Reparto per Reparto, stabilendo tra gli stessi le priorità ma allo scopo di portare a regime la dotazione organica prevista (le 70 unità mediche in esubero sul territorio vanno necessariamente recuperate all’interno degli Ospedali ); si richiedono pertanto alla S.V. le piante organiche ufficiali di tutti i Reparti in atto operanti presso l’ ”Umberto I°;

2) Provvedere attraverso un tempestivo ed oculato intervento della Direzione sanitaria di Presidio a tutti quegli interventi atti a razionalizzare, attraverso il potenziamento delle risorse umane e strutturali, l’utilizzo e la funzionalità dei vari Reparti con in testa il Pronto soccorso e le sale operatorie, strutture cardine dell’intera macchina ospedaliera;

3) Vigilare, sempre attraverso la Direzione sanitaria all’uopo destinata, alla puntuale ed adeguata fornitura all’interno di tutti i Reparti e Servizi dei presidi sanitari e tecnologici dai più elementari ai più complessi;

4) Prevedere l’utilizzo H24 del Servizio di Endoscopia digestiva del quale un Ospedale come il nostro non può sicuramente fare a meno;

5) Rendere concretamente operativo il PTA che andrebbe opportunamente ubicato a stretto contatto con l’attuale Pronto soccorso;

6) Intervenire sulla concreta capacità dei Medici di famiglia di garantire la continuità delle cure H24, e di gestire a domicilio quelle patologie croniche che viceversa rappresentano il principale intasamento del nostro Pronto soccorso; due dati tra tutti per significare il risparmio auspicato: un paziente curato dal Medico di base costa in media 382 euro a differenza di un ricovero che costa oltre 3.500 euro;

7) Abbattere concretamente le liste di attesa, relativamente alla esecuzione di vari tipi di esami strumentali, con l’inevitabile ritorno a vantaggio del nostro Ospedale sia in termini economici che di immagine a confronto con strutture sanitarie limitrofe pubbliche e private;

8) Ottemperare, così come previsto dal decreto 1373/2010, ad un sistematico monitoraggio delle attività dei presidi ospedalieri nonché ad un’attenta verifica dei LEA, degli indicatori di efficacia, di efficienza e di appropriatezza ed economicità delle prestazioni erogate al fine di riqualificare i servizi sanitari, garantire maggiore soddisfacimento dei bisogni di salute dei cittadini ed al tempo stesso di assicurare un più adeguato controllo della spesa;

9) Impedire che avvengano opportunistiche ed immotivate procedure di trasferimento di personale specie infermieristico all’interno degli Ospedali con conseguenti ripercussioni sull’attuale disponibilità organica degli stessi;

10) Assicurare con immediatezza, e prima che il degrado ed il vandalismo continuino a farla quotidianamente da padrone, il completamento dei lavori dell’exCISS stante la pregressa e reiterata disponibilità da parte del management dell’ASP delle somme necessarie per ultimare la struttura di cui sopra alla luce delle potenzialità occupazionali e professionali che il CISS stesso sarebbe in grado di assicurare per tutta la Regione siciliana;

Infine, stante l’obiettivo che Amministrazione e Consiglio comunale si sono, da oggi con più forza, posti per la salvaguardia ed il potenziamento dell’Ospedale “Umberto I°” di Enna, gli stessi si propongono di istituire un organismo di supporto tecnico-scientifico che, sotto forma di Osservatorio permanente, da un lato vigili sulla qualità e sulla efficienza delle prestazioni erogate e dei risultati conseguiti all’interno dell’ Ospedale “Umberto I°” di Enna, dall’altro raccolga le istanze provenienti dall’utenza locale relativamente al perseguimento della salute come bene pubblico ed assoluto.

Per tutto quanto sopra esposto, il presente ordine del giorno, cos’ come approvato dal Consiglio comunale e condiviso dall’Amministrazione, viene sottoposto alla adesione con specifica firma di chiunque intenda condividerne le finalità preposte.