Processo di appello a Cosa Nostra di Pietraperzia in Lombardia
Enna-Cronaca - 03/03/2014
Processo di appello a Caltanissetta aperto ed immediatamente rinviato di una settimana con la requisitoria del Pg sull’operazione Triskelion, che vede alla sbarra un gruppo appartenente al clan della famiglia di Cosa Nostra di Pietraperzia, trasferitasi in Lombardia dove operava con i soliti metodi coercitivi. Due gli imputati, Giovanni Tramontana e Claudio Ricci, che, in primo grado, sono stati condannati a 13 anni e 2 mesi il primo e 4 anni e 6 mesi il secondo. A carico di Tramontana, trasferitosi a Lodi, difeso dagli avvocati Delfino Siracusano e Guido Cesarini, per associazione di stampo mafioso, prestiti ad usura, estorsione ai danni di un dipendente, intestazione fittizia di beni. Per Ricci, invece, bergamasco, difeso dall’avvocato penalista Antonio Impellizzeri, la condanna è scattata per estorsione a un dipendente e l’intestazione fittizia di beni, ma assolto sull’estorsione ad altri due dipendenti con l’esclusione dell’aggravante di aver favorito Cosa Nostra. In primo grado era stato assolto con formula piena un terzo imputato, un imprenditore a cui era stato contestato solo un presunto concorso esterno, in quanto aveva messo a disposizione della “famiglia” le sue possibilità economiche, ricevendo in cambio supporto e protezione. L’indagine è stata eseguita dalla Guardia di Finanza ed è stata coordinata dal pm Stefano Luciani della Dda di Caltanissetta. Gli avvocati difensori sono convinti che in appello le condanne saranno notevolmente ridotte perché sono caduti i reati più gravi nei confronti dei due imputati.