Enna. I Capannicoli, la Rocca di Cerere e l’Area Sacra archeologica diventeranno volano per il turismo?

Enna capannicoli 3Enna. Un vero e proprio allarme, sullo stato di abbandono dei Capannicoli e dell’area sacra tra la Rocca di Cerere e il Castello di Lombardia, è stato lanciato su Facebook da Michele Pirrera, cittadino attento a tutto ciò che accade riguardo i beni culturali e monumentali nel capoluogo. “Con mio sommo dispiacere – scrive – ho constatato che l’edificio, da pochi anni restaurato, è stato letteralmente preso di mira dai vandali, ovvero da persone che non hanno alcun senso civico”.  guttuso telaioCome si ricorderà, l’immobile, a conclusione dei lavori di recupero, venne inaugurato in pompa magna dall’allora sindaco Rino Agnello. GUTTUSO, Nudo disteso, LGTUna mostra di opere grafiche di Renato Guttuso – dal 21 febbraio al 5 marzo 2010 – trovò ospitalità in quelle stanze. I disegni esposti, ben conservati ma mai pubblicati, furono ritrovati presso la biblioteca ennese, dove sono stati custoditi per oltre 50 anni. All’evento intervenne il figlio del pittore, Fabio Carapezza Guttuso, curatore della mostra e guttuso savaresedel catalogo, che tagliò il nastro e partecipò ad un incontro imperniato sulla presenza di Guttuso a Enna, dove frequentò amici intellettuali, tra cui lo scrittore Nino Savarese. Nino SavareseOpere pittoriche del Maestro, infatti, sono conservate nella Biblioteca Comunale, tra cui il ritratto del Savarese (nella foto accanto), un olio su tela di grande pregio. In quella occasione furono fatte tante promesse. Prima fra tutte quella che i Capannicoli sarebbero dovuti diventare un polo di attrazione di eventi culturali, un “visitor center”, un centro servizi turistici con laboratori, uffici e area espositiva-museale. Passata la festa… tutto è rimasto al punto di partenza. Non si è mossa foglia… e sono trascorsi ben quattro anni. enna Capannicoli 2“Rispetto a qualche mese fa – ribadisce il Pirrera – ci sono ulteriori vetri rotti e s’intuisce che c’è chi entra ed esce dall’immobile” (vedi foto accanto). Occorre che l’Ente proprietario, il Comune, salvaguardi la struttura e l’area archeologica, dopo aver speso tanti soldi. Il progetto, denominato “Sistemazione dell’area sacra del Castello, Rocca di Cerere e Capannicoli” prevedeva anche il recupero degli altri ruderi fatiscenti che si trovano nei pressi dell’immobile ristrutturato. “Inoltre, nelle cosiddette ‘Sette stanze’ – dice ancora il Pirrera – c’è una vera e propria discarica a cielo aperto oltre ad una costruzione fatiscente risalente ai tempi di quando in quel luogo operava uno sfasciacarrozze”(foto in calce). “Quel milione e 32mila euro già spesi non sono bastati a demolire quei ruderi e a risanare l’area che sta attorno”, è lo sfogo finale di Michele Pirrera. Enna area CapannicoliL’edificio, oggetto del recupero (vedi foto), costruito tra la fine dell’ Ottocento, primi anni del Novecento, è collocato in quell’area che in età greca-romana era l’acropoli dell’antica città, con alla sommità, nel pianoro della rocca, il santuario dedicato alla Dea. Il primo archeologo che si occupò della zona fu Paolo Orsi che iniziò una serie di saggi di scavo negli anni ’30 del secolo scorso. Nella parte bassa dell’area l’Orsi trovò – secondo quanto riferito
dall’archeologo Enrico Giannipieri – “una tomba a cappuccina di età ellenistica, impostata su un battuto pavimentale attribuito al primo periodo Siculo, vale a dire, in termini di cronologia assoluta, all’età del Bronzo (2200 – 1600 a.C.)”. Enna Edicole votive area sacraRecenti scavi nella valletta compresa tra la Rocca di Cerere e il Castello, iniziati nel 2008, hanno confermato che questa parte della città in passato ha conosciuto diverse fasi storiche d’insediamento. Molti ritengono che l’ “Area Sacra”, dove si trovano i Capannicoli e dove recentemente sono venuti alla luce le “Edicole votive” (vedi foto) scavate nella parete rocciosa, anch’esse d’epoca greca-romana, potrebbe diventare un volano per il turismo, magari approfittando del “Mito” che ha attratto nel passato i grandi viaggiatori del Settecento e dell’Ottocento alla ricerca dei luoghi cari a Cerere e Proserpina. Enna vandali ai Capannicoli“Il Mito, la sua universalità, la sua capacità di comunicazione e di aggregazione, la sua “modernità” restano imperituri nel tempo: un castello può crollare a causa di un terremoto… il mito resta lì immutabile, scolpito nella memoria […] siamo titolari inconsapevoli di un immenso tesoro e di una grande risorsa economica”. Questo il pensiero di Nietta Bruno, responsabile della delegazione FAI di Enna. Infine, per dirla con Andrea Camilleri “i Miti resistono alla storia, sono radicati nei luoghi dove il mare non logora la memoria: per questo vivono al centro dell’Isola”.

Capannicoli Enna

Enna detriti Capannicoli

Salvatore Presti
(le foto dei Capannicoli sono di Michele Pirrera e di Federico Emma)