Assoconsumatori Enna: Acqua potabile bene primario

bolletta acqua“I trattati vengono fatti per essere violati” (Otto von Bismark), questa affermazione del “ cancelliere di ferro” è quanto mai attuale nella nostra provincia. Per quanto attiene il deposito cauzionale introdotto nelle fatture di maggio da Acquaenna era stato siglato un accordo tra i Sindaci, il commissario dell’ATO idrico n. 5, Acquaenna e il Prefetto in data 09/05/2014, con il quale veniva data la possibilità agli utenti di scorporare € 25,00 di deposito cauzionale che in ogni caso doveva essere saldato entro il 30/10/2014. Garanti di questo accordo erano le più alte cariche degli enti locali ed il rappresentante dello Stato. Ma con atteggiamento prettamente bismakiano quell’accordo è stato violato, infatti, Acquaenna ha inviato agli utenti che hanno scorporato le somme del deposito cauzionale una nota di diffida a voler saldare in toto l’importo della fattura di maggio pena la sospensione della fornitura dell’acqua. Tale preavviso di sospensione appare “ictu oculi” illegittimo essendo sproporzionato, come suffragato da copiosa giurisprudenza di merito, al mancato pagamento di piccoli importi. Certamente von Bismark come capo del governo prussiano aveva il bene placido dell’imperatore, ma nella nostra realtà quale barone concede il bene placido ad Acquaenna? Noi come associazione di consumatori riteniamo che lo stato di diritto sia ancora un pilastro costituzionale che non può essere violato da chi che sia. In difesa dei consumatori abbiamo attuato una raccolta firma che nel prossimo mese saranno recapitate, affinché possa esserci una accorta azione di ripristino della legalità che è stata e viene, impunemente, violata. Ci attiveremo in ogni dove per vedere il rispetto della legge anche perché è conclamato che gli utenti il deposito cauzionale lo hanno già versato ai comuni o ai gestori che prima di Acquaenna gestivano il servizio idrico ed essendoci stata una continuazione nella gestione del servizio sancito, per altro, da una apposita convenzione, non si capisce il perché di un doppio pagamento per la stessa motivazione. Unica considerazione può essere il tentativo di far cassa, forse, per foraggiare nuove assunzioni. Il tutto nel totale e trasversale silenzio della classe politica provinciale. Assoconsumatori seguirà attentamente lo sviluppo della situazione e se si persisterà in tali atteggiamenti vessatori si procederà per le vie legali a tutela di un diritto primario: “l’acqua potabile” e restando a disposizione dei contribuenti al 329-3131303.


comunicato stampa