Nuova geografia giudiziaria nel Distretto di Caltanissetta. Il silenzio assordante della “politica”

Ospitiamo il  preciso intervento di Vincenzo Falsone, segretario distrettuale del sindacato Confsal-Unsa-Giustizia, sull’impatto della riforma della geografia giudiziaria, introdotta dal Dl 155, nel distretto giudiziario della Corte d’appello di Caltanissetta, del quale fa parte il tribunale di Enna e, fino al 13 settembre 2013 faceva parte il tribunale di Nicosia, soppresso ed accorpato ad Enna con le conseguenze che il segretario distrettuale Falsone, esamina in dettaglio.

Vincenzo Falsone

Vincenzo Falsone

“Cercherò di trattare uno dei tanti problemi che, a mio parere, appare urgente, considerate le conseguenze non indifferenti che verrebbero a danneggiare la nostra comunità giudiziaria e non. La mia speranza, considerato che per me non è ancora arrivato il tempo per deporre le “armi”, è quella di cercare di chiarire, ancora una volta, la situazione attuale per tentare di sensibilizzare l’opinione pubblica e quindi la “politica”.
Per politica intendo i rappresentanti del popolo sovrano che, nella recente campagna elettorale, hanno conquistato gli scranni dei palazzi comunali e del Parlamento europeo, senza mai argomentare (nessuno escluso!) sulla questione che oggi occupa la pagina di questo giornale che spesso ci ospita,con molta sensibilità per i consueti argomenti trattati relativamente al mondo giudiziario.
Per quanto riguarda la geografia giudiziaria in ambito distrettuale, la posizione della nostra Organizzazione Sindacale, dell’Avvocatura e della Magistratura, sull’argomento specifico, è nota ormai a tutti, non abbiamo ancora avuto il piacere però di conoscere, almeno, l’opinione dei politici del nostro territorio e, per ciò, che voglio offrire, ancora una volta, un’occasione per aprire un dibattito ed eventualmente costituire un comitato di lotta permanente per la difesa del nostro territorio, affinché non avvenga l’irreparabile come è già avvenuto per il Tribunale di Nicosia.
Due sono quindi i problemi che cercherò di affrontare oggi: la riapertura del Tribunale a Nicosia e l’ampliamento del territorio della nostra Corte di Appello, argomenti connessi ed anche consequenziali secondo l’opinione del gruppo di lavoro già costituito presso la Corte di Appello.
Parto proprio dal primo problema, la soppressione del Tribunale di Nicosia. Questa sciagurata ed ingiusta decisione governativa ha falcidiato non solo l’economia dell’intero territorio nicosiano, ma non ha neanche razionalizzato la funzionalità nel Tribunale accorpante di Enna che, ad oggi, non ha ottenuto alcun vantaggio a livello funzionale, non solo nei servizi delle cancellerie e segreterie giudiziarie, ma anche a livello logistico, considerata la struttura di quel Palazzo di Giustizia, ormai obsoleta ed inidonea ad assicurare la corretta conservazione degli atti, per non parlare della inidonea allocazione del personale amministrativo che, secondo la legge 81/2008 dovrebbe avere gli spazi necessari e le norme di sicurezza previsti dalla legge anzidetta.
Un plauso viene rivolto a tutti gli operatori giudiziari che riescono con sacrifici, molto personali, e con spirito di servizio a tirare avanti la carretta della giustizia ad Enna. Definire irrazionale ed ingiusta tale decisione appare poca cosa, anche perché gli effetti presto si vedranno, anzi si cominciano a toccare con mano, visto che le cronache recenti sulla funzionalità della Giustizia ad Enna stanno mettendo a nudo tutte le incresciose carenze funzionali, sia a livello di struttura che a livello organizzativo. Le risorse umane, nonostante i trasferimenti forzati, continuano ad essere insufficienti, il Palazzo pare non abbia neanche i servizi igienici idonei per gli utenti che si sono ormai raddoppiati a causa della improvvida fusione, cosa si aspetta di più…..! Sarebbe bene che tutti coloro i quali hanno scritto un SI, ovvero tribunale enna - bagni pubblico 1hanno dato, a suo tempo, il benestare a questo accorpamento facessero un giusto (visto che trattiamo di GIUSTIZIA!) esame di coscienza.
La speranza è l’ultima a morire, anche se il tempo scorre veloce.
Tenuto conto che i decreti legislativi n. 155 e 156 del 2012 consentono ancora, al Governo e quindi al Ministro, di rilevare eventuali criticità e riproporre nuove soluzioni territoriali, come quella del Tribunale di Montagna, entro e non oltre il 13 settembre 2014, data finale per l’emanazione dei decreti correttivi, appunto per questo diamoci una mossa!
Oggi, ancora speranzosi, invitiamo tutti i cittadini dei comuni insistenti nel territorio interessato ad incalzare i politici locali per lottare con impegno al fine di spingere l’attuale Ministro della Giustizia Andrea Orlando a rivedere meglio i termini che hanno indotto il precedente Governo a sopprimere, tra gli altri, anche il Tribunale di Nicosia, facendo così “traballare” la nostra Corte di Appello che di fatto è stata privata del quarto tribunale che primeggiava per efficienza.
La “rinascita” del Tribunale a Nicosia è possibile; dovrebbe chiamarsi Tribunale di Montagna, così come prevede il razionale progetto già depositato da tempo al Ministero della Giustizia, dal Movimento per la difesa dei territori e sponsorizzato anche dal nostro Sindacato, in rappresentanza del personale giudiziario, dall’Avvocatura e dalla Magistratura associata, del nostro distretto, nonché dal Consiglio Giudiziario che aveva, l’anno scorso già deliberato e, non è detto, che presto non lo rifaccia, grazie agli attuali vertici giudiziari della nostra Corte. Quest’ultimo progetto prevede, l’inglobamento nel territorio dell’ex circondario di Nicosia, di una parte consistente dei comuni dell’ex circondario di Mistretta ed alcuni comuni del palermitano, limitrofi a Nicosia, tutti consenzienti, con documentate delibere comunali, l’unificazione per la rinascita di un più esteso e razionale circondario giudiziario, facente capo ad un solo Tribunale con sede a Nicosia. Tutto ciò, non solo farebbe rivivere una comunità ed un territorio di circa 120.000 abitanti, già bistrattato per la infelice collocazione geografica ed anche viaria e che, altrimenti non avrebbero alcuna speranza di miglioramenti economici e sociali.
Tutto ciò sarebbe non solo necessario, ma anche urgente per l’esistenza della nostra Corte di Appello che, presto, in conseguenza del misfatto avvenuto e come effetto domino, con i prossimi provvedimenti (governativi!), già in gestazione, ma nell’assoluto silenzio della politica nostrana di ogni ordine e grado, saranno prese in considerazione possibili riduzioni di Corti di Appello in tutta Italia e sono anche convinto, tranne auspicabili smentite ufficiali, che in questa prossima revisione, la nostra Corte di Appello, permanendo lo stato attuale delle cose, quasi certamente non avrà alcuna possibilità di rimanere in vita. Altro che nuova ala del Palazzo di Giustizia! a cosa dovrà servire se la nostra Corte non sarà più in vita? Ricordo solo a chi non sa che, venendo meno la Corte di Appello, verrebbero meno tanti altri uffici come la Direzione Distrettuale Antimafia, il Tribunale di Sorveglianza, il Tribunale per i Minorenni, la Procura della Repubblica per i Minorenni, e tanti altri uffici a questi connessi in quanto articolazioni territoriali distrettuali del Ministero della Giustizia. Negli anzidetti Uffici operano tanti magistrati, tanti dipendenti e tanti militari appartenenti alle forze dell’ordine con funzioni di Polizia Giudiziaria che subirebbero il trasferimento in altri uffici ovvero in altre sedi.
Il secondo punto del problema in questione che intendo affrontare è l’atavico ampliamento del territorio della nostra Corte tornata sulle cronache in occasione della ministri - andrea orlando Giustiziapresenza in Sicilia del Ministro della Giustizia.
Sino ad oggi nessun politico siciliano, tranne qualche sporadica eccezione, di “POLITICO” di altri tempi, si è preoccupato, per quanto mi risulta, di affrontare con chiarezza l’argomento in questione e credo anche che nessuno di loro (nella recente campagna elettorale) abbia dibattuto pubblicamente su come ampliare il nostro territorio giudiziario, al fine di rafforzare il nostro distretto e quindi scongiurare la probabile soppressione della Corte di Appello di Caltanissetta, ormai indebolita, dopo la soppressione del Tribunale di Nicosia. Argomento principe dei tecnici dell’attuale Governo è: perché la Sicilia deve avere quattro Corti di Appello, quando Piemonte e Valle d’Aosta insieme ne hanno solo una?
La risposta sarebbe semplice, ragionevole ma anche obiettiva, la Sicilia ha 6 milioni di abitanti ed una situazione economica e viaria disastrose, per non parlare dell’affliggente ed ossessivo problema della criminalità organizzata che continua a preoccupare il popolo siciliano, le forze dell’ordine e la magistratura che, ancora oggi, rimane la più esposta in Italia, tanto da avere un numero considerevole di rappresentanti dello Stato sottoposti a protezione con regolari provvedimenti dei vari comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica.
A sostegno della nostra preoccupazione e’ opportuno far notare preliminarmente che, la pianta organica del distretto giudiziario di Caltanissetta, a seguito della soppressione degli Uffici del Giudice di Pace, è stata depauperata, complessivamente di 41 unità, passando da 654 a 613 unità di personale amministrativo che, certamente, merita una più razionale distribuzione in ambito distrettuale.
Questa operazione iniziale deve mettere in guardia tutti!!!
Siamo certi che molti condividono la nostra preoccupazione ed è possibile anche che tutti gli addetti ai lavori, che gravitano intorno al mondo giudiziario, di altri comuni confinanti, condividano pienamente la nostra proposta, più volte resa pubblica su questo quotidiano.
Come dovrebbe essere noto a tutti, che con la legge delega sulla nuova geografia giudiziaria, in campo nazionale, sono stati soppressi circa mille uffici giudiziari, molti 130906 tribunale Nicosia (3)dei quali, con attività lavorativa minima, ma bisogna sapere che, con i tagli lineari effettuati, sono stati, purtroppo, soppressi anche uffici come il Tribunale di Nicosia che, oltre ad essere esemplare statisticamente, rappresentava la maggiore fonte di reddito per quel territorio, ma non bisogna dimenticare anche che subito dopo tali soppressioni sono stati recuperati tanti altri presidi giudiziari e certamente ne saranno ancora recuperati altri, come il Tribunale di Tolmezzo, entro la fatidica data del 13 settembre p.v.
Il tempo sta per scadere, pertanto i nostri politici locali con l’ausilio, dell’Avvocatura, della Magistratura e delle Forze Sociali tutte dovremmo iniziare subito a lottare per cercare di estendere il nostro distretto giudiziario costituendo al più presto un Comitato per il potenziamento della Corte di Appello di Caltanissetta, in modo tale che l’attuale Ministro possa tenere conto della proposta di ampliamento del territorio della nostra Corte di Appello.
Noi di Confsal-Unsa-Giustizia ci siamo e ci saremo per proporre ancora una volta, oltre alla rinascita del Tribunale di Montagna, con sede a Nicosia, una migliore razionalizzazione del territorio con l’annessione dei comuni dell’agrigentino, a noi territorialmente più vicini: Canicattì, Campobello di Licata, Ravanusa e Licata, consapevoli che gli utenti degli anzidetti comuni, transitano da Caltanissetta per andare a depositare un atto presso la Corte di Appello di Palermo. Una tale annessione potenzierebbe la Corte di Appello di Caltanissetta, rendendo così più razionali, snelli ed agevoli, i due grandi distretti siciliani di Palermo e Catania che, ormai, sono saturi letteralmente in quanto i rispettivi palazzi di giustizia non sono più idonei a sopportare una simile mole di lavoro, fermo restando che, bisogna impegnarsi per pressare politicamente il Ministro Orlando, al fine di convincerlo, con dati alla mano, che quattro Corti di Appello in Sicilia, per la particolarità del caso, possono e devono continuare ad esistere.
Intanto il Ministro della Giustizia, molto sensibile ai problemi inerenti il suo ruolo, è stato presente in Sicilia, qualche settimana fa a Palermo e di recente, per due giorni, a Catania, Aci Castello ed Agrigento, mi auguro che presto a Caltanissetta l’Amministrazione Comunale possa organizzare un convegno, ovvero un incontro specifico con il Ministro Orlando; quale migliore occasione per conoscere pubblicamente la Sua opinione ed eventualmente poter ottenere un serio impegno governativo in merito al mantenimento ed al rafforzamento della nostra Corte di Appello?”.

Il Segretario Distrettuale

Confsal-Unsa-Giustizia

Vincenzo Falsone

animazione 3 -Giacobbe grande

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