Enna. Giorni “roventi” sul fronte politico all’interno del Pd

PD pezzi spaccatoEnna. Saranno giorni, probabilmente, “roventi” sul fronte del dibattito politico all’interno del Pd. Il partito di Renzi, Raciti e Crisafulli a Enna in questo periodo sembra allo sbando e questo si può dedurre, in particolare, da quanto avvenuto in consiglio comunale ultimamente: rapporti non certamente idilliaci tra il sindaco Garofalo e alcuni consiglieri comunali del suo stesso partito; spaccatura del gruppo consiliare, assenza totale del Pd (il capogruppo durante il dibattito non ha proferito parola). Insomma, un partito che si presenta a un consiglio comunale di fondamentale importanza come quello sul caso Tasi senza unità d’intenti e senza un raccordo con l’amministrazione è un partito che, agli occhi dell’opinione pubblica, ha dato l’impressione di non avere le idee chiare e soprattutto spina dorsale. A fare emergere le contraddizioni il dirigente e consigliere comunale Gianfranco Gravina che, nel corso del suo accorato intervento, ha “suonato un campanello d’allarme sul piano della politica dicendo al Pd: «Svegliati». «E lo vorrei dire con forza – ha tuonato – al mio segretario cittadino. Metti in campo la politica esponiti, non avere paura di sbagliare, fai qualcosa. Non si può pensare che tutta questa manovra passa da un voto in commissione, senza nessun tipo di passaggio e soprattutto senza che oggi si conosca il bilancio». «Nella mia breve esperienza in quest’aula consiliare -ha detto Gravina – sono passato dal ruolo di coniglio a quello dello sciacallo e questo perché sono stato il malaugurato autore di una dichiarazione che ha avuto l’effetto del classico sasso buttato nello stagno». Quindi ha dichiarato che «nell’ultimo bilancio di previsione» ha «votato un bilancio a scatola chiusa», lamentando che vi erano consiglieri dell’opposizione che ne sapevano più di lui che era consigliere di maggioranza. «Qui il problema sta tutto nel merito – ha aggiunto -. Perché più un’aggregazione è grande, più ha la necessità che gli attori che agiscono all’interno della stessa abbiano un metodo, una logica, perché se no si trasforma inevitabilmente in uno scontro tra gruppi. Crescendo in un partito che faceva opposizione (Pci) sono stato abituato ad avere una visione diversa. Sarà arcaica, antiquata, però mi porta a gestire i processi». Riferendosi alle aliquote della Tasi e quant’altro predisposti dall’amministrazione, Gravina chiarisce che se si legge senza gli occhiali del preconcetto» la sua dichiarazione lamenta in primis «un’assenza che è l’assenza del Partito democratico». «Non sono entrato nel merito perché non ho gli elementi per potere dire se la scelta era giusta o sbagliata. Ma mi sono sentito orfano di un partito, mi sono sentito sulle spalle il peso di una responsabilità, di una scelta inconsapevole sulle aliquote che con un metodo diverso probabilmente sarei stato io il primo a difendere. Il Pd aveva la necessità di capire le scelte, di aiutare l’amministrazione che domani avrà il carico di questa scelta». E poi, riferendosi a quanto detto dal sindaco, ha sottolineato: «Non si può fare appello ai sentimenti, a quello che può succedere. Mi preoccupa il dissesto, questo sì, di altro non ho alcuna preoccupazione. Non è pensabile che per sapere la posizione del Partito democratico devo andare su “Chi l’ha visto? “. Dobbiamo avere la capacità di ripensare la politica».

Giacomo Lisacchi





Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia