Rifiuti Enna: a votare la 2° azione di responsabilità il 65% dei soci. Si astengono alcuni Sindaci del PD

Rifiuti spazzatura PDEnna. Ieri pomeriggio riunione convocata dal Collegio di liquidazione dell’Ato EnnaEuno per proporre ai soci di promuovere una seconda azione di responsabilità nei confronti di coloro che sono responsabili delle procedure adottate nel trasferimento del personale da Sicilia Ambiente ad Ennaeuno. Una azione di responsabilità che questa volta è “a sei zeri”, per un danno che i liquidatori quantificano in 15 milioni di euro, relativamente il passaggio del personale da Sicilia Ambiente Spa all’Ato Enna Euno spa ritenuto illegittimo.
Ad aspettare i Sindaci all’ingresso del palazzo della Provincia una nutrita rappresentanza dei Comitati di cittadini ed Associazioni che da sempre seguono le vicende dei rifiuti in ambito provinciale. La cronaca della riunione ha avuto qualche sorpresa, al contrario della precedente dove si è votata per la prima azione di responsabilità nei confronti del precedente Collegio di liquidazioni (n.d.r. a parte un distinguo del Sindaco di Aidone), per 600 mila euro, questa volta sono prevalse le direttive politiche. Infatti i Sindaci (non tutti) “riconducibili” (n.d.r.: speriamo che questa volta – per la parola “riconducibili”- evitarci una denuncia) o meglio ancora rappresentanti del PD si sono astenuti. A capofila dei primi cittadini il Sindaco di Enna, Paolo Garofalo, confortato dall’astensione dei Comuni di Aidone (non certo perché il Sindaco appena eletto), Assoro, Calascibetta e Sperlinga. Risultavano assenti il Commissario del Comune di Centuripe e il Sindaco di Catenanuova (conosciamo le motivazioni, veramente improrogabili). Il risultato è stato che a votare a favore della seconda azione di responsabilità, comunque, è stato il 65% degli aventi diritto, cioè dei soci, quindi il Collegio di Liquidazione è autorizzato a procedere nel denunciare alla Procura i fatti accertati (la precedente è stata inviata anche alle Procure di Caltanissetta e Catania).
La seconda azione di responsabilità è stata illustrata dal dott. Ginevra, componente del collegio di liquidazione insieme al dott. Di Mauro. Le presunte irregolarità sono emerse durante il monitoraggio necessario a garantire la legalità nel passaggio dall’Ato alla Srr. Una analisi che ha reso necessaria la valutazione delle schede di ogni singolo dipendente. Il Collegio di liquidazione nella relazione ai soci, cioè i Comuni ennesi, sottolinea che è stata effettuata una ricostruzione cronologica di quanto accaduto a partire dal 2006. Nell’ottobre del 2006 l’assemblea dei soci aveva deliberato l’affidamento del servizio di igiene ambientale a Sicilia Ambiente, per un corrispettivo di 20 milioni di euro ai quali si aggiunsero gli oneri per il funzionamento dell’Ato. L’affidamento “in house” a Sicilia Ambiente venne deciso perché ritenuto più conveniente rispetto ad una gara d’appalto. Nel gennaio del 2007 venne sottoscritta la convenzione tra Ato e Sicilia Ambiente. La scelta dell’affidamento diretto era finita anche dinanzi al Tribunale amministrativo che lo ritenne non legittimo per la presenza di un Ente provato quale è l’Unione delle province siciliane. La sentenza venne impugnata in Cassazione che nel 2011 ha dichiarato il ricorso dell’Ato inammissibile. Una sentenza che tuttavia non ha prodotto alcun effetto, dal momento che nel dicembre 2010 sulla base della legge regionale a svolgere il servizio deve essere l’Ato. L’assemblea dei soci il 31 dicembre del 2010 delibera per la continuazione un capo a Sicilia Ambiente fino al 31 gennaio 2011 sulla base di una disposizione commissariale. Prima della scadenza è l’assemblea dei soci a dare mandato al collegio di liquidazione, di acquisire il personale di Sicilia Ambiente con riferimento ai costi deliberati per il 2010 dai consigli comunali. A quel punto il collegio di liquidazione decide che, in attesa della costituzione della Srr e del piano di riorganizzazione, il personale di Sicilia Ambiente verrà utilizzato dall’Ato nella forma del comando il 15 luglio 2011 l’assemblea dei Sindaci delibera di trasferire definitivamente tutto il personale di Sicilia Ambiente. Il trasferimento con cessione di contratto ebbe poi decorrenza dal primo gennaio 2013, con atti non autorizzati dall’assemblea dei sindaci che diffidarono l’Ato chiedendone l’annullamento. Una situazione che ha determinato anche contenzioni e procedimenti come quello intentato dal Comune di Troina e quello intentato da 95 ex Sicilia Ambiente nei confronti dell’Ato. Nella relazione dei liquidatori si sottolinea che sulle assunzioni la Guardia di finanza e il Dipartimento regionale acque e rifiuti ha richiesto tutto il carteggio. Secondo il Collegio sarebbero stati violati tutti i vincoli di legge sulle assunzioni da parte degli Ato e comunque trattandosi di una società in liquidazione non poteva compiere le assunzione perché si tratta di gestione straordinaria. Inoltre, manca il Piano industriale approvato dall’assemblea dei soci che avrebbe dovuto dare la copertura economica. Per i liquidatori che hanno stilato la relazione in realtà la cessione dei contratti è stata utilizzata per eludere la norma che vieta le assunzioni e comunque manca tra Ato e Sicilia Ambiente un contratto che possa giustificare la cessione del personale. Il Collegio, ricordando ai Sindaci che compongono l’assemblea dei soci, che la mancata azione per danni nei confronti di coloro che li hanno causati comporta responsabilità di chi ha omesso o trascurato di esercitarla, conclude che il danno quantificato per le assunzioni illegittime e per le azioni legali che ne sono conseguite ammonta a 15 milioni di euro, salvo diversi accertamenti da parte delle Autorità competenti alla quali è stata trasmessa la copia della relazione.

Ad inizio riunione si è trattato del trasferimento della discarica di Cozzo Vuturo dall’Ato alla Srr. Infatti, da diverso tempo si discute della necessità di mettere in sicurezza permanente la stessa che perde percolato e necessita di immediati interventi. Il progetto di messa in sicurezza permanente necessita di circa un milione di Euro, che naturalmente non può affrontare né il Comune di Enna né l’Ato Enna Euno spa in liquidazione. Dunque, come ha sostenuto il Sindaco di Nissoria, Armando Glorioso, confortato anche da molti altri primi cittadini, non c’è altra strada che porre in capo alla Srr la gestione della discarica di Cozzo Vuturo. La proposta é stata votata quasi all’unanimità dei Sindaci ad eccezione del Sindaco di Nicosia, Malfitano (motivazione: chiede piano industriale e piano fabbisogno, e considerare impianti esistenti di Dittaino e Gagliano), e l’astensione della Provincia regionale di Enna, dott. Caccamo e dei Comuni di Troina e Piazza Armerina.

n.b.: nella foto non si vuole -assolutamente- rappresentare che il PD sia un rifiuto


Si desidera porre all’attenzione una nostra news del 9 maggio 2011:
Enna. Rifiuti: La “vera” storia di Sicilia Ambiente