Gagliano. Pubblicato un lavoro su balli e canti popolari, frutto di una lunga ricerca del prof. Biondo

Pino BiondoGagliano. Balli e canti popolari riaffiorano alla memoria per essere tramandati ai posteri, grazie al lavoro documentaristico dello studioso Pino Biondo. Tra pochi giorni verrà distrubuito nelle edicole e nelle librerie siciliane il suo l’ultimo lavoro: “Sicilia: musiche e danze di tradizione”; primo sulle danze di tradizione in Sicilia. La ricerca sul campo è iniziata nel 1990 ed è proseguita fino ad oggi, trovando il suo naturale sbocco nell’attività divulgativa. “Come promesso agli anziani che si sono prestati ad eseguire i balli – dice Biondo – presenterò il lavoro nei vari comuni dove si è svolta la ricerca. Lo studio è stato lungo e dallo sforzo non indifferente di autofinanziamento, ma alla fine sono riuscito a raggiungere il risultato sperato”. L’opera si compone di una rara documentazione video-fonografica, contenuta in un cofanetto che comprende: un volume, un dvd video dal titolo “Danze di Tradizione” e un cd audio intitolato “Musiche di Tradizione”. Si tratta della prima pubblicazione videografica sui balli popolari siciliani e ne costituisce un importante archivio per la loro conoscenza e analisi. Nel volume sono descritti quarantasei balli siciliani con una metodologia sintetica e indicativa. Si utilizza il vocabolario in uso presso la comunità dei danzatori e dei coreologi di tradizione, in particolare di Placida Staro, e si evidenziano alcuni aspetti, come l’analisi strutturale che mette in risalto le parti coreografiche e l’analisi formale che descrive e mette in luce gli elementi gestuali, spaziali e dinamici del linguaggio coreutico. Il lavoro ha scopo divulgativo e la ricostruzione degli elementi formali è lasciata soprattutto all’osservazione dei filmati e dei testi descrittivi. Il dvd contiene nove tipologie di danze e trentanove balli. Il cd, invece, comprende trenta brani musicali di tradizione, registrati a più riprese tra il 1990 e il 2014. La maggior parte di essi sono strumentali e vogliono essere un supporto sonoro per gli apprendisti e gli insegnanti di danze popolari. L’antologia ha la funzione di preservare e valorizzare le sonorità appartenute alle classi sociali dei meno abbienti, trascurate dalle classi egemoni e quasi del tutto dimenticate o cadute nell’indifferenza generale. La ricerca si è svolta nelle province di: Enna, Catania, Messina, Palermo, Ragusa e Siracusa.

Valentina La Ferrera





RIPRENDIAMO E PUBBLICHIAMO DAL QUOTIDIANO LA SICILIA