Aidone. Argenti di Morgantina: lettera aperta dell’Archeoclub a Franceschini e Crocetta

aidone argenti coppa con evidenti frattureAncora una volta gli aidonesi sono costretti a dichiarare “guerra” per difendere il patrimonio degli Argenti ellenistici, conosciuti come il Tesoro di Eupolemo, ed evitare che intraprendano in rischioso viaggio per New York. Lungamente agognati e restituiti dal Metropolitan Musem di NewYork nel 2010, una volta restituiti, hanno ben presto svelato la beffa di cui erano stato oggetto: per averli il ministro Buttiglione aveva dovuto accettare un odioso ricatto; da una parte la cessione e, a mo’ di compensazione, il prestito temporaneo di beni di uguale valore (e sono stati prestati gli Argenti di Moregine), dall’altra un assurdo turnover quadriennale che vedrà gli argenti, attualmente ancora in Aidone, prendere la via dell’America per quattro anni e poi il ritorno in Aidone, e, di quattro anni in quattro anni, per quarant’anni. Il problema è stato sollevato su questo giornale, fin dal suo affacciarsi, e poi seguito nel tempo. Non più tardi di un mese fa, un articolo di Silvio Raffiotta lanciava un estremo appello sulla opportunità di lasciarli partire, sia per motivi di ordine legale che a cagione del precario stato di conservazione, evidenziato da un recente studio commissionato dalla Regione e presentato nel convegno “Progetto Argenti. Nuovi dati sugli Argenti della casa di Eupolemos a Morgantina ” tenutosi l’8 ottobre al Museo di Aidone. Qui mentre gli esperti mostravano i segni di fratture in evoluzione, il degrado del materiale ed altre criticità, sinora ignote, dovute al tempo ma anche ai viaggi cui sono stati sottoposti nel loro primo anno italiano (esposti a Roma, poi a Palermo, poi a Shangai e poi finalmente in Aidone), l’allora assessore Furnari ne annunciava la “prossima dipartita”, per tenere fede ai patti tra governo italiano e MET, non preoccupandosi che lei, a sua volta, stava venendo meno al provvedimento di inamovibilità, il DA n. 1771 del 28/6/2013, dalla pre-precedente assessore Sgarlata. Certo questo girotondi di assessori non contribuisce a rendere credibile ed autorevole la posizione della regione Sicilia! Ma non bisogna demordere! È questo che si sono detti i soci dell’Archeoclub Aidone-Morgantina e che li spinge a intraprendere delle azioni, tendenti ad attirare l’attenzione dei media e delle autorità, che saranno concretizzate nel prossimo futuro. Per prima cosa, a firma della sua presidente Alessandra Mirabella, è stata inviata una lettera aperta al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, al Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, all’attuale Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Antonio Purpura, in cui si chiede che i destinatari “elaborino in sinergia una strategia comune ed assumano in prima persona l’onere di condurre le trattative”. Si ribadisce inoltre “l’improcrastinabilità di ridiscutere l’accordo siglato dal Governo italiano dell’epoca per impedire che inizi il ciclo prestito/rimpatrio, rimarcando che il Metropolitan Museum, acquisendo gli Argenti da un trafficante, commise a sua volta il reato di ricettazione”. E si conclude che “i cittadini aidonesi e tutti coloro che hanno a cuore la tutela del patrimonio archeologico non possono e non vogliono accettare che un reato possa sottostare a un accordo che abbia il crisma della legalità, ecco perché intendono manifestare pacificamente affinché gli accordi siano al più presto ridiscussi”.

Qui di seguito il testo integrale della missiva:
“TUTELIAMO GLI ARGENTI DI MORGANTINA”
Gli argenti di Morgantina, conosciuti come il “Tesoro di Eupòlemo, sono ormai noti sia agli studiosi e amatori di archeologia, sia alle autorità ed Enti che si occupano di beni culturali.
Bisogna salvaguardarne l’integrità ed evitare che il Museo Archeologico di Aidone sia privato per lungo tempo di tali rari e preziosi prodotti dell’oreficeria ellenistica.
La storia di questi reperti, unici nel loro genere, è piuttosto nota a chi si occupa di patrimonio archeologico e culturale, ma anche a tutti coloro che hanno la consapevolezza della necessità di tutelare i beni del territorio amandoli come parte integrante del loro sentirsi cittadini.
In sintesi: trafugati da tombaroli, “accolti”, attraverso passaggi e accordi tra ricettatori di pochi scrupoli, dal Metropoleum Museum di New York – dove furono riconosciuti nel 1987 dall’archeologo prof. Malcolm Bell III – sono stati restituiti nel 2006, quando Philippe de Montebello, direttore del Metropolitan, acconsentendo a sottoscrivere l’accordo con la Repubblica Italiana, s’impegnò a restituirli.
Ed è proprio a questo punto che la faccenda assume quei caratteri paradossali che si auspica siano corretti, rivedendo e ridiscutendo i termini dell’accordo!
Avendo imposto come contropartita la clausola del prestito periodico quarantennale (per i prossimi quarant’anni, secondo l’accordo, il tesoro di Eupòlemo dovrà essere sottoposto a un ciclo prestito/rimpatrio quadriennale: “prestato” per quattro anni al Metropolitan e quindi rimpatriato) il Met, di fatto, non riconosce allo Stato italiano il diritto di proprietà sui beni che gli sono stati sottratti!
Di certo, studiosi, amatori e principalmente i cittadini di Aidone, tutti paventano che gli Argenti per la loro estrema fragilità, per le linee di fratture in evoluzione, per i fenomeni di degrado in corso evidenziati dalle recenti indagini tecnico-scientifiche, possano subire danni irreversibili a causa dello spostamento dalla sede museale di Aidone a quella del Met.
Il decreto assessoriale n. 1771 del 28 giugno 2013 (decreto Sgarlata), dichiarando, all’art. 2, inamovibili anche gli Argenti, determinò che la petizione che l’Archeoclub “Aidone-Morgantina” aveva lanciato, anche on line, per cercare di impedire il ritorno dei preziosi reperti al Met, si arenasse.
Nonostante il decreto suddetto, affermando nelle premesse la necessità della tutela del patrimonio e della conservazione “in situ” delle collezioni museali, asserisca che i beni esposti in sedi diverse corrano rischi a causa dei trasporti e dei periodi di stazionamento in variate condizioni ambientali,
è accertato che l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali ha assunto la decisione di autorizzare la restituzione temporanea per quattro lunghi anni degli Argenti al Met in ottemperanza all’accordo.
Il medesimo decreto, all’art.4, prevede deroghe all’inamovibilità “solo per eccezionali e straordinari motivi di valorizzazione, legati al consistente miglioramento del loro stato conservativo”.
A questo punto, partendo dal presupposto che il decreto sia ancora in vigore, è ovvia la domanda se il “Tesoro di Eupòlemo” possa trarre benefici dal trasferimento riguardo al loro stato conservativo, e se accordi in tal senso siano stati presi con il Met.
Sarebbe opportuno, a tale scopo, istituire una Commissione di esperti internazionali che stabilisca se e come gli Argenti possano superare lo stress dello spostamento.
Sicuramente non si può acconsentire alla pura e semplice applicazione dell’accordo non affrontando le problematiche sopra evidenziate.
Occorre riprendere ad oltranza la trattativa con il Met; è urgente, infatti, dare concretezza alle varie alternative proposte e non arenarsi nelle pastoie di lunghe discussioni condotte a livello meramente diplomatico.
Il problema è politico nel senso più alto del termine!
Per questo occorre che il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, l’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Antonio Purpura, elaborino in sinergia una strategia comune ed assumano in prima persona l’onere di condurre le trattative.
La credibilità delle istituzioni non si perde se si impugnano accordi che nel passato forse era giocoforza sottoscrivere, ma la si acquisisce pretendendo di rivedere e ridiscutere clausole vessatorie specie se queste dovessero creare nocumento a reperti preziosi e delicati.
Per la loro salvaguardia, al fine di consentirne la fruizione in luoghi diversi dalla loro sede naturale, il Museo Archeologico di Aidone, con l’ausilio delle tecnologie moderne possono essere prodotte copie degli Argenti, e, nell’immediato, creare dei video in 3D che possono mostrarne tutta la bellezza da ogni angolatura, evitando così una continua pericolosa manipolazione.
Per ovviare a tale situazione, l’Archeoclub “Aidone-Morgantina ribadisce l’improcrastinabilità di ridiscutere l’accordo siglato dal Governo italiano dell’epoca per impedire che inizi il ciclo prestito/rimpatrio rimarcando che il Metropolitan Museum, acquisendo gli Argenti da un trafficante, commise a sua volta il reato di ricettazione.
I cittadini aidonesi e tutti coloro che hanno a cuore la tutela del patrimonio archeologico non possono e non vogliono accettare che un reato possa sottostare a un accordo che abbia il crisma della legalità, ecco perché intendono manifestare pacificamente affinché gli accordi siano al più presto ridiscussi.
Il Museo Archeologico di Aidone non deve essere privato di un tale tesoro.
Il decreto citato, peraltro, considera che “l’assenza, per lunghi periodi, di beni di importanza essenziale per le collezioni museali è un fattore critico nell’offerta culturale della Sicilia, poiché priva gli istituti di elementi di principale attrattiva”.
La cittadinanza aidonese, a viva forza, chiede che si realizzino le condizioni per valorizzare i beni archeologici del territorio dando loro la visibilità che meritano sia a livello nazionale che internazionale: viabilità, infrastrutture idonee e quant’altro è necessario e degno di un sito ricco di storia e di arte. Alessandra Mirabella. Pres. Archeoclub “Aidone-Morgantina”


Franca Ciantia

L’articolo di Silvio Raffiotta del primo di ottobre
L’illusorio decreto del’Assessore Sgralata che aveva cercato di aggirare l’ostacolo
La petizione indetta a Marzo e sospesa a seguito del provvedimento della Sgarlata
Aidone. Morgantina, firmata acquisizione formale a Regione: Dea, Acroliti e argenti
l’articolo New York Times.

 

L’Archeoclub ha organizzato un incontro che ha visto partecipi i rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni. Si è addivenuti alla decisione convinta e condivisa di organizzare una una giornata di sensibilizzazione, davanti al Museo, per DIRE NO alla partenza degli Argenti e promuovere il sito d Morgantina e il Museo. Si terrà giorno 6 dicembre, prima domenica del mese (i visitatori potranno così entrare gratuitamente al Museo e nell’area archeologica), che coinciderà con la “Giornata Nazionale dell’Archeologia, del Patrimonio Artistico e del Restauro”.