C.C. Enna approva il “regolamento su detenzione e tutela animali”

fussone cesareNella sua ultima seduta il Consiglio comunale di Enna ha approvato il “Regolamento sulla Detenzione e Tutela Animali e Igiene urbana veterinaria”. C’è voluto qualche anno, e diverse riunioni, prima che il Comune di dotasse di un regolamento che va a normare tutto ciò che riguarda la tutela degli animali. Ad accogliere positivamente il regolamento è il consigliere Cesare Fussone: «La città finalmente si dota di uno degli strumenti primari per fronteggiare il fenomeno del randagismo anche se tutte le specie animali vengono tutelate». Fussone è però critico con l’amministrazione comunale: «Se in cinque anni un’area di sgambettamento e l’avvio della microchippatura sono azioni concrete per combattere il randagismo allora non si è capito niente» osserva Fussone ricordando i primi casi di avvelenamento di cani nel 2012 complice un’alta presenza di randagi in città. «A fine 2013 una nuova ondata di avvelenamenti ma il Comune ha fatto ben poco per mettere in sicurezza le aree colpite» aggiunge ancora Fussone che sottolinea come «l’idea degli sgravi fiscali per chi adotta un cano non è dell’assessore Cappa ma mia». Critico anche sulla scelta delle aree di sgambettamento: «Sia quella di Pergusa, dove manca anche un punto per l’acqua, che alla Villa Pisciotto non sono curate». Sulla microchippatura il consigliere comunale ha spiegato che “è partita sei mesi fa ma procede a rilento. Invito però i cittadini ogni lunedì e giovedì pomeriggio ad iscrivere gli animali all’anagrafe canina come prevede la legge”. Sulle sterilizzazioni, ricorda ancora Fussone, «l’assessore ne ha annunciato l’avvio entro il 1° dicembre, ma di quale anno? ».
Duro il giudizio anche sui costi che Fussone, carte alla mano, dice essere aumentati passando dai 292 mila euro del 2010 ai 315 mila del 2013: «Per il 2014 fino a novembre il costo è stato di 217 mila euro, costi dati dalla Regioneria e ben distanti da quelli detti dall’assessore». La svolta secondo Fussone potrà arrivare sensibilizzando la gente iniziando già nelle scuole; una mappatura del territorio in collaborazione con le associazioni animaliste per capire quanti randagi sono presenti; convenzione con Asp e medici veterinari per la sterilizzazione dei cani padronali. «Va dato merito alle associazioni animaliste perchè senza di loro la spesa sarebbe incontrollabile». Ultimo capitolo il rifugio per animali: «Non è vero che i costi non sono sostenibili, basterebbe riqualificare il personale e coinvolgere le associazioni di volontariato» conclude Fussone.