Enna. Una road map per Pergusa 2020

enna pergusa ChateletIl Lago di Pergusa (667 metri s.l.m.; coordinate geografiche: 37°31’6.20″N; 14°18’29.40″) è localizzato in provincia di Enna e fa parte del Comune di Enna. E’ un lago naturale di origine tettonica formatosi oltre 20.000 anni fa.

Sinteticamente le questioni relative alla RNS del Lago di Pergusa e, comunque, al bacino dell’importante biotopo possono essere così riassunte:

a)     Normativamente la Riserva viene e istituita mediante una Legge Regionale, la LR 71/95 (Art 13), e con lo stesso provvedimento affidata alla gestione della Provincia Regionale di Enna. Questa procedura, atipica, non pone limiti temporali alla gestione né, come nei casi di stipula di convenzioni, prevede patti contrattuali da osservare e rispettare.

b)    Fermo restando il giudizio complessivamente positivo sulla gestione che della Riserva è stata fatta da parte della Provincia, con tutto il lungo e laborioso lavoro di ripristino delle condizioni minimali di equilibrio idrogeologico, con lo scrupoloso monitoraggio che da ben 14 anni viene effettuato quotidianamente e con tecniche d’avanguardia su un folto numero di parametri, con l’azione decisiva nei confronti di ogni eventuale prelievo di frodo della fauna selvatica, con last but not least, la oggi più che decennale lotta biologica ai ditteri ematofagi, rimane oggi il peso della impossibilità da parte dell’ente gestore di ottemperare all’impiego di personale dedicato così come previsto dalle norme.

La situazione economico finanziaria delle ex province ha già colpito nel segno il sistema di monitoraggio ambientale che, terminate le risorse a tal’uopo destinate dalla Giunta Monaco, non viene più finanziato e, ad oggi, viene effettuato per la disponibilità del consulente.

c)     La questione del demanio, la Provincia, oltre che ente gestore, è, ad oggi proprietaria o concessionaria di diversi beni che in riserva ricadono, quali ad esempio:

1)    il grande compendio di Villa Zagaria, oltre 20 Ha di collina in riva al lago, con l’ultimo residuo di querceta originaria, con una antica Casina di caccia aristocratica immersa in un giardino romantico, con la più vasta collezione al mondo di cultivar di ulivi, compendio comprato in gran parte con fondi della provincia e destinato , anche mediante l’uso di fondi UE, alla creazione di un Laboratorio di educazione Ambientale provinciale, gestito sperimentalmente dal CEA Von Humboldt sino al 2013 e oggi nuovamente chiuso al pubblico. Per discutere di una proposta di gestione del Laboratorio interno al compendio è stato chiesto un incontro con il Commissario Straordinario della ex Provincia, Ing. Pietro Lo Monaco, la segreteria dello stesso, svicolando l’incontro, ha risposto che si prevede la pubblicazione di una manifestazione di interesse o di un bando per la gestione della struttura.

2)    Il Visitor Center della Riserva, su proprietà comunale e gestito con la compartecipazione del GAL Rocca di Cerere, chiuso da due anni nonostante le reiterate disponibilità di Legambiente a gestirlo a titolo gratuito così come fu fatto nell’estate del 2013;

3)    L’antico Circolo Nautico, posto lungo le rive del lago e, un tempo, fulcro di importantissime attività nautiche sportive, oggi in pessime condizioni di conservazione. Lo stabile è stato oggetto di un finanziamento previsto nell’accordo di programma tra ARTA e Enti Gestori per la sua trasformazione in Centro di Accoglienza dei visitatori, in questi giorni, dopo un lunghissimo iter, il Commissario straordinario della ex Provincia, sembra voler rinunciare al finanziamento e lasciare lo stabile al definitivo abbandono con un pregiudizio pesantissimo per le sorti delle rive del lago e per la futura fruizione dell’intera riserva;
Legambiente 2015 AmatoA queste aree direttamente di competenza provinciale, si aggiunga la vasta area oggi occupata dall’Autodromo e dalle sue pertinenze che sono “ufficialmente” una strada provinciale;

d)    La grave situazione degli scarichi e più in generale della condizione trofica del lago è, probabilmente, la più complicata delle vicende che interessano il bacino. Oggi la rete che serve l’area della frazione di Pergusa, frazione del comune di Enna abitata da circa 2000 residenti il cui numero oscilla in ragione delle presenze nei periodi di villeggiatura, è costituita da un sistema misto che raccoglie sia le acque reflue nere dalle abitazioni e dai servizi che le bianche in ruscellamento verso il lago. Le acque così raccolte vengono convogliate verso due impianti di sollevamento, dotati di vasche di accumulo e di allarmi per evitare che un guasto, possa provocare la fuoriuscita accidentale dei reflui stessi. Da queste stazioni i liquami vengono portati al depuratore di contrada Acquacità posto fuori del bacino pergusino. Questa scelta ha intanto una problematica che è quella della sottrazione di un’area di circa un quarto del bacino sotteso al lago il cui naturale apporto viene così a mancare al già fragile equilibrio idrologico, ma il vero grande problema viene creato dal fatto che la rete mista, nei casi di apporto eccezionale, e quindi ad esempio in caso di pioggia particolarmente copiosa, per evitare il sovraccarico delle stazioni di sollevamento e delle tubature, fa fuoriuscire dal sistema una certa quantità di acque miste che dagli sfioratori entrano direttamente nei canali di adduzione al lago. In questi casi le acque in entrata hanno un loro apporto sia organico, che per quanto diluito dalle acque piovane è sempre un apporto in nutrienti, sia chimico con diverse sostanze che non biodegradabili resteranno intrappolate nelle acque e infine nei limi. Va quindi urgentemente modificato l’intero sistema fognante con la separazione delle acque nere da quelle bianche, con la possibilità di filtrare le bianche e di portarle nuovamente al bacino e di dirottare senza alcuno sfioro le nere verso il depuratore. Inoltre va previsto l’allungamento del canale fognante ben oltre la linea ad oggi esistente consentendo così alle diverse ville ed al grande complesso dell’Ex Ciss (di proprietà della Regione) di scaricare in condizioni di massima sicurezza. Le condizioni odierne del sistema fognante hanno causato almeno due diverse crisi nel 2008 e nel 2011 con una gigantesca fioritura dell’alga ittiotossica Prymnesium parvum che ha determinato la moria di migliaia di Carpe.

e)     La questione dell’Autodromo. L’intero lago è circondato dalla pista automobilistica, un largo anello con una carreggiata media di 12/16 metri di larghezza che in diversi punti si allarga in veri e propri piazzali, quasi interamente asfaltato, circondato da alte e robustissime reti, posto direttamente su quella che in natura sarebbe stata la zona ecotonale tra l’ambiente lacustre e quello delle colline eree circostanti. La cesura, meno visibile sul lato più vicino all’abitato, è evidentissima in corrispondenza del perimetro lacustre di Ovest e di Sud, dove l’ambiente collinare è ancora oggi interessato o da soprassuoli agricoli o dall’ambiente naturale rellittuale, o, ancora, dal bosco artificiale impiantato durante gli anni trenta ed oggi fortemente interessato da una innovazione naturale verso le essenze quercine sia sempreverdi che caducifoglie. L’autodromo è, a sua volta circondato da una strada provinciale a senso unico che consente di percorrere l’intero perimetro lacustre e che raddoppia così l’impatto della superficie stradale bitumata. In questi giorni, ad esempio, le popolazioni di anfibi ed in particolare quella dell’endemico Discoglossus pictus o quella del Bufotes siculus (Rospo smeraldino siciliano, anch’esso endemico sono in fase di rilascio dei giovani, ebbene la stragrande maggioranza di essi è destinata ad essere falcidiata dalle auto che percorrono l’anello con numeri che stanno entro le diverse decine di migliaia di individui schiacciati.

L’autodromo oggi è del tutto obsoleto per le manifestazioni motoristiche di livello internazionale e, per fatti interni allo stesso sport motoristico, rimane molto poco appetibile per manifestazioni nazionali o regionali al punto tale che intere stagioni si susseguono senza alcuna data particolarmente rilevante nella calendarizzazione. Ad oggi la principale attività dell’autodromo è quella del nolo della pista per i test di auto, moto o pneumatici.

La struttura, che negli anni ha sottratto nonostante la opposizione anche in sede legale, vaste porzioni di superficie al lago, oggi costa pesantemente alla regione (vedi vicenda della ex tabella H) e diviene un gravosissimo peso per gli enti che compongono il Consorzio Ente Autodromo (Comune di Enna, CCIAA di Enna, ACI Enna e Provincia Regionale di Enna) alcuni dei quali per motivi diversi non possono più contribuire alle spese previste per il mantenimento in vita della stessa struttura. Se solo si pensasse alla riutilizzazione a fini di fruibilità sostenibile delle aree oggi occupate dall’autodromo, così come peraltro evidenziato in uno studio realizzato da Legambiente Enna, saremmo di fronte ad una delle più vaste aree siciliane ove sperimentare una rinaturazione con aree a fruizione umana mirata.

Oggi la chiusura dell’autodromo, che, peraltro era chiaramente prevista del primo regolamento di riserva, non comporta più la levata di scudi da parte della opinione pubblica ennese soprattutto in ragione dell’oramai quasi scomparso programma di manifestazioni e del conclamato interesse dell’opinione stessa affinché il lago divenga il polmone verde della città.

Tra le più importanti caratteristiche naturali ad oggi riscontrabili in bacino possiamo citare:

Tra i Crostacei il calanoide (Diaptomidae: Arctodiaptomus salinus).

Tra gli Anfibi il Discoglosso dipinto (Discoglossus pictus pictus), una specie di estremo interesse biogeografico, rappresentando un peculiare endemismo siculo-maltese (dato che è presente solo in Algeria, Marocco, Tunisia, Sicilia e Malta).

Tra gli uccelli, rappresentati da diverse decine di specie, la Moretta tabaccata (Aythya nyroca) e il Pollo sultano (Porphyrio porphyrio).

Tra i Mammiferi il Toporagno di Sicilia (Crocidura sicula), specie circoscritta al sistema insulare siculo-maltese.

pergusa 2015 legambienteTutte queste ragioni ci inducono a sostenere, oggi più di prima che:

a)     Va immediatamente ridefinita la questione gestione, che, anche in ragione del destino oscuro dell’ente provincia, non può che essere affidata a Legambiente Sicilia, già gestore di riserve naturali.

b)    Va assolutamente salvato il finanziamento del restauro del Circolo Nautico che, altrimenti, con grave colpa dell’Ente provincia e della Regione Siciliana, è destinato a crollare e a divenire un ulteriore peso per la vita dell’importante biotopo.

c)     La nuova giunta cittadina deve mettere tra le sue priorità assolute la progettazione e la realizzazione della nuova rete fognaria pergusina con la totale divisione di acque nere e bianche, la creazione di sistemi per la decantazione delle acque bianche e il pompaggio esterno del carico nero verso il depuratore di contrada Acquacità.

d)    Va ripensata la utilizzazione del grande demanio comunale che comprende le piscine, i campi da tennis, il campo di calcio ma anche il mai utilizzato camping, che va messo in condizioni di operatività ed eventualmente affidato, così come richiesto, all’associazione camperisti ennesi.

e)     Va ridefinita la questione del demanio provinciale con la messa a regime del Compendio Zagaria, sul quale la provincia dimentica di considerare l’apertura data sia da Legambiente, come da CEA Sicilia e da Slow Food Sicilia, ma anche la riutilizzazione del carinissimo “Ostello della Gioventù”, prezioso chalet che potrebbe divenire punto base per l’escursionismo facendo di Pergusa il centro di un distretto composto dalla stessa, Capodarso, Rossomanno, Floristella, Nicoletti e dalle vicine anche se già non più ennesi Calascibetta, Aidone-Morgantina, Piazza Armerina.

f)      Iniziare una volta per tutte il percorso di riconversione dell’autodromo con la demolizione della pista e la ricostruzione dell’area ecotonale almeno su tutto il versante rivierasco di Sud Ovest (Pineta, campi Amaradio, Compendio Zagaria).

In tutto questo Legambiente, come da sempre pronta al confronto fattivo con gli enti, fa voti affinché la nuova Giunta cittadina, possa divenire importante riferimento delineando una “road map per PERGUSA 2020”.



Legambiente Enna