Enna. Primo Consiglio Comunale, i Consiglieri di Crisafulli “rompono”

dipietro maurizio palermo gaetana“Il Pd, ha smarrito ogni identità, ha tradito la propria storia ed ha ceduto, anche e soprattutto, sul piano della dignità politica e personale. Trasformismo ed opportunismo non bastano più a rappresentare lo stato di un partito” queste le parole di Pippo Civati al momento dell’abbandono del PD e la costituzione del Comitato “Possibile”.
E ieri sera ad Enna, all’insediamento del primo Consiglio comunale con Maurizio Dipietro Sindaco, dopo il giuramento dei Consiglieri eletti (durante i lavori d’aula Rosalinda Campanile è subentrata al dimissionario Contino, nominato Assessore) e, dopo il rituale discorso di “vogliamo ci tutti bene, bisogna lavorare per il bene della città” del neo Presidente del Consiglio Ezio DeRose, eletto con i soli voti bulgari della maggioranza (ex lista Enna Democratica, lista Torre e Sicilia Democratica) per un totale di 17 voti, ha già dato l’impressione di essere di “parte”, l’imparzialità nel dovere fare rispettare la corretta applicazione dell’art. 21 dello Statuto comunale secondo cui “Il Vice Presidente eletto con le modalità stabilite dal regolamento comunale, deve essere espressione della minoranza consiliare”, ha seguito i dettami del “manovratore” uscito sconfitto al ballottaggio. La parola d’ordine è stata “bottino pieno” a spiegarla durante i lavori consiliari oltre al capogruppo Cappa, anche i Consiglieri Vasapollo e Tremogli, in modo abbastanza affannoso arrampicandosi sugli specchi per cercare di dare interpretazioni arbitrarie circa la nozione di “minoranza”. Il rischio di incorrere in una violazione della norma statutaria è elevato, quindi la poltrona di vice Prediente del Consiglio appena occupata da Paolo Gloria potrebbe essere a rischio. I due Consiglieri di “Sicilia Democratica” Cuci e Gloria, gruppo, in assoluta autonomia (avevano dichiarato giorni addietro), all’opposizione del Sindaco e della sua Giunta pronti però a confrontarsi se l’Amministrazione proporrà iniziative che possano essere ricondotte al programma”, e sostenitori che “in democrazia le maggioranze si costruiscono sulle proposte e sulle convergenze che le mediazioni poste in atto riescono a raggiungere” non hanno ritenuto prendere atto, anche di quanto esposto dal Segretario comunale, sulla corretta applicazione dell’art. 21 dello Statuto comunale. La minoranza compatta aveva proposto alla carica di vice il Consigliere di M5S, Davide Solfato.
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A margine dei primi lavori consiliari c’è da registrare che i Consiglieri comunali di Crisafulli, nella giornata precedende, avevano respinto la proposta dell“’altra parte” dei Consiglieri di un accordo sull’elezione del vice Presidente e che avrebbero tutti compatti (compreso il M5S) votato. Certo le elezioni dei massimi organi del Consiglio con 30 voti per ciascuno avrebbe dato un segnale di grande rinnovamento politico alla città, ma ha forse ragione Civati?. Non resta che aspettare (molte le facce perplesse di alcuni Consiglieri di maggioranza numerica), forse qualche novità ci sarà sicuramente prima del panettone natalizio.


Editoriale a cura di Tonino Palma
Il rispetto delle regole è garanzia primaria del buon funzionamento di partiti ed istituzioni.
Una costante del PD ennese, nel recente passato, era il continuo richiamo al rispetto delle regole nei confronti dei dissidenti e delle minoranze interne, ora che è opposizione, ancorchè maggioranza, non dovrebbe perdere la bussola ma dare esempio di correttezza, di coerenza, di attaccamento agli interessi della città e ai bisogni dei cittadini.
Seppur la tentazione e il desiderio di rivalsa sono troppo forti, benché sia facile, oggi, ricorrere ai numeri per infrangere regole e norme scritte e condivise, benché sia abbastanza agevole affermare con arroganza un primato che non è certamente né morale né politico, sarebbe stato opportuno sottrarsi, perchè… la gente capisce.
Avere presidenza e vicepresidenza del Consiglio in spregio al regolamento viene letto come atto di prevaricazione che non premia, non fa aumentare consenso ne simpatia, non è giustificabile neppure come garanzia di buon governo … allora perchè tutto ciò?
Sarebbe comprensibile far valere i numeri in occasione di scelte politiche, di indirizzo e strategiche, non è comprensibile farli valere all’atto della scelta degli organi di governo del Consiglio Comunale, a maggior ragione quando un regolamento ne sancisce l’equilibrata e democratica composizione.
Questa forzatura risulta sgradevole, intempestiva, irrituale e improduttiva!
Se poi per effetto di qualche ricorso dovesse essere dichiarata la decadenza del vicepresidente, si darebbe evidenza dell’inutilità di questa prova di forza e se ciò non dovesse avvenire, la sostanza non cambierebbe.
La gravità del momento richiede piuttosto un confronto serrato, un’opposizione severa e costruttiva che entri nel merito delle questioni con la capacità di orientare scelte e decisioni alla luce di contenuti e motivazioni serie, che guardino alla crescita e allo sviluppo del territorio, che leniscano gli effetti della crisi e facciano rinascere nuove speranze, è deprimente dover assistere ancora a battaglie sterili legate all’occupazione di spazi, incarichi e “poltrone”.
Speriamo in un ravvedimento e in un cambio di atteggiamento che sappia guardare al di là delle beghe e dei rancori e sappia creare le condizioni per un modo serio e maturo di interpretare il ruolo politico ed istituzionale.

news di riferimento:
Enna. Si prevedono scintille per il primo Consiglio comunale