Leonforte: Bibliotecando continua

BibliotecandoLeonforte. Rivendicando il diritto all’inattualità referendaria, domenica pomeriggio la Pro Loco ha organizzato una merenda letteraria, subito ribattezzata “curtigghiu culturale”, tenuta dalla non professorale professoressa Giovanna Maria. Le donne lecite e illecite del Principe hanno intrattenuto i numerosi ospiti cuntando di donne caparbie e forti, al tempo dei più famigerati maschilismi. La famiglia etero affettiva del principe fondatore, vantava evasioni affettive, “criate/amanti” e figli more uxorio a iosa. Belladama Aragona agli inizi del 1500 aveva lasciato al figlio Blasco Branciforti il “fide commisso agnatizio mascolino primogenitura” ossia la possibilità di ereditare solo se maschio e primogenito e il Nicolò, per far fronte a tale onere di figli alla sua Caterina ne fece nove in tredici anni di matrimonio, pianificando fin dalla loro nascita matrimoni “ pp’arristari a roba ‘n famigghia” e chiacchierate monacazioni. Al caffè letterario di Bibliotecando estate ha preso parte anche la suocera del Principe, Caterina Barrese. Donna colta e determinante nell’educazione della figlia e fu per sua volontà che il mausoleo dell’amatissima Principessa venne portato a termine secondo le disposizioni testamentarie della stessa. 600 onze perché Gian Giacomo Cerasolo di Palermo realizzasse, in pietra nigra di Porto Venere con venatura gialina, l’opera sorretta da simbolici leoni sovrastanti l’epigrafe dolente del nobile vedovo, che già durante l’agonia muliebre si consolava generando Agata e Caterina, figlie di popolane battezzate coi nomi delle principessine. Dell’uomo più che del Principe si è raccontato e delle donne che gli arricchirono la vita si è detto e donne, incantate e incantatrici ha dipinto Francesca Ferragosto. Pochi quadri, appoggiati sulle sedie da bar, hanno decorato la lezione, ma sono bastati per persuaderci del suo talento. Donne capaci di scheggiare il cristallo del pregiudizio e indurre lo spettatore a pensare che il genere è solo negli occhi di chi lo vuol vedere. Domenica 12 alle 20 presso la Pro Loco si parlerà ancora di donne: paesane pettegole, madri coraggiose e milanesi civettuole, le creature di Mariangela Biffarella insomma che due o tre cosette sugli uomini del dopoguerra siciliano ha pure scritto.

Gabriella Grasso