Gestione rifiuti: Crocetta sfida Renzi. Vista da Enna…..

Gestione rifiuti: Crocetta sfida Renzi. Vista da Enna…..
Vincenzo Cimino


rifiuti pallaCapire per spiegare l’azione di governo del Pres. Crocetta è facile e arduo ad un tempo. Le sue decisioni seguite da affermazioni forti ci stordiscono, almeno noi della lontana periferia della politica isolana. Lo seguiamo da lustri, lo abbiamo pure votato, ma ora scuote sempre meno perché questa sorta di squilibrio interpretativo al quale ci sottopone è sempre più eccessivo. Appena venerdì scorso dice ” NO a Renzi che vuole imporci i termovalorizzatori e ci diffida a cambiare legge e piano dei rifiuti “. Perché ? “ con la sua nota Renzi favorisce grandi gruppi economici del Nord con maxi appalti“. Come governare un affare di 5,6 miliardi ? “Ogni Comune (o Palermo o Cerami conta poco ) appalta il servizio di raccolta“ e sempre gli Enti Locali “con le 18 nuove società gestiranno gli impianti“. Il Capo di Governo, dunque, è un impositore, è a favore di potenti lobby e mette fuori campo l’imprenditoria locale e i Comuni. Cavolo!!!

Lo schema crocettiano è chiaro e così semplificabile: prima individuo il nemico per colpire il male che porta; poi ricavo un’idea di massima per il percorso di governo, e a seguire vado per conto mio essendo io a decidere, anche se ho davanti a me Borsellino o Renzi, o il suo partito. In linea di principio questa procedura lascia perlomeno confusi. Infatti nella realizzazione dei suoi atti, definiti da Lui sempre “rivoluzionari”, apre contrasti ad alta tensione non tanto con gli oppositori dichiarati ma con i suoi assessori, con forze della maggioranza e, financo, col Governo naz.le, facendo dichiarazioni come fossero lanci di pietre. Contro chi, stavolta? Palazzo Chigi! Dunque un conflitto senza precedenti, in sé grave e scioccante, trattandosi della gestione di spesa pubblica per circa 6 miliardi.

Scendiamo, anche se è facile sciddicare, lungo il pendio dei Fatti per quelli che sono, partendo da questi: – a) in Sicilia la munnizza costa quasi 1 miliardo l’anno e ha accumulato con queste società di gestione miliardi di debiti; – b) la raccolta differenziata dopo 15 anni è ferma al 9%; – c) impianti nuovi di raccolta e trattamento non esistono, ma sono bloccati miliardi per costruirli; – d) il sistema italiano di gestione dal 1994 è stabile ed efficiente, mentre quello siciliano finora ha fatto scandalo ed è un disastro.

Di fronte a tutto ciò, Crocetta appronta il progetto di riforma con questi capisaldi: – 1) Ogni Comune fa la sua gara d’appalto per la raccolta, ritornando al sistema del secolo scorso pur di tutelare una indefinita imprenditoria locale; – 2) rimangono le 18 Società reg. tristemente note e comunque presunti argini alla calata delle imprese del Nord che, perché tali, nocciono alla Sicilia; – 3) i mega termovalorizzatori sono una calamità; – 4) le discariche da costruire sono solo un affare per i colossi privati; – 5) i miliardi di debiti ammassati dagli Srr siculi vanno in discarica ma non con i rei. Insomma, ritorno al passato, e nemici ovunque.

Da parte sua, il Governo naz.le diffida, caso rarissimo, quello reg.le perché si stravolge il sistema di gestione operante da circa 20 anni e mai messo in discussione dalle altre Regioni. Già, perché è solo Crocetta, unico Governatore dei 20, a rifiutare il Piano naz.le dei rifiuti e il sistema di gestione modello europeo. Fin qui la lettura dei fatti è facile, per cui ce la facciamo a capire. È dagli sviluppi di questo conflitto aperto dal nostro Presidente che lettura e comprensione s’aggrovigliano. Per cui, preferiamo fermarci per non sciddicare col pensiero. Però, ci riportiamo al piccolo ATO ennese, forse sintesi amara e deprimente del sistema dei rifiuti in Sicilia. Ecco l’immagine nitida:
· L’ATO EnnaEUNO ha debiti per milioni di euro;
· I Comuni sono costretti ad applicare Tasse da capogiro;
· I cittadini non beneficiano raccolta differenziata, pulizia strade, derattizzazione, smaltimento e trattamento;
· Si è gestito il servizio nella illegalità e nella vergogna;
· Gruppi di potere negli anni passati hanno fatto la loro fortuna, restando impuniti e mai sottoposti a controllo.

In Sicilia, e Crocetta è un maestro, s’è valenti nell’elaborazione delle idee e programmi. Lo si è molto meno nell’attuazione di essi. Forse perché non facciamo i conti, senza sconti, con il nostro fare passato e presente.