Valguarnera: non si placa la polemica tra l’ex sindaco Bonanno e il neo sindaco Draià

valguarnera ex sindaco Salvatore BonannoValguarnera. Non si placa la polemica tra l’ex sindaco Salvatore Bonanno e il neo sindaco Francesca Draià, sull’assunzione del nuovo assistente sociale proveniente dal Comune Piazza Armerina. Nei giorni scorsi Bonanno, molto vicino alla Draià e al PD nel corso della campagna elettorale dello scorso maggio, aveva sollecitato il neo sindaco a provvedere alla nomina di un assistente sociale dopo il trasferimento della responsabile Maria Cristina Cafà. Bonanno aveva in tal senso indirizzato un esposto al Tribunale per i minorenni di Caltanissetta e ai Carabinieri del luogo, accusando la Draià di violazioni di legge. Passati alcuni giorni l’Amministrazione comunale ha proceduto alla nomina del nuovo assistente sociale, ma a scavalco e a tempo parziale proveniente in regime di convenzione dal Comune di Piazza Armerina. Ma per Bonanno persistono ancora violazioni di legge e danni erariali. E quindi fa ancora ricorso allo stesso sindaco Draià per vizi di illegittimità informando nel contempo la Procura regionale della Corte dei Conti, l’Assessorato regionale alle Autonomie e il sindaco di Piazza Armerina. Nel ricorso fa presente che: “l’incarico a scavalco è stato conferito per situazioni di enorme disagio e per verificare i bisogni delle fasce deboli, (minori, anziani, disabili) con visite domiciliari e che la convenzione prevede che la nuova assistente sociale venga prestata al Comune di Valguarnera per sole 2 ore settimanali con spese di viaggio a carico del Comune di Valguarnera. Tutto ciò- accusa- è palesemente contradditorio in quanto è stata stipulata una convenzione per sole 2 ore settimanali a fronte di un posto vacante in part-time di 24 ore.” Posto che- secondo l’ex sindaco- va collocato a norma di legge, a procedura concorsuale a tempo indeterminato per titoli ed esame. Ma vi è di più: “l’incarico –continua l’ex sindaco- viene conferito per i disagi socio-assistenziali che implica anche un lavoro di visite domiciliari. Tutto ciò con sole 2 ore settimanali, ampliate a 32, che saranno ripartite a metà tra i Comuni di Valguarnera e Piazza Armerina. E allora, mi chiedo –conclude Bonanno- il posto vacante è di 24 ore, la convenzione viene chiesta per 2 ore ma ampliata a 32, però di fatto nel nostro Comune l’assistente sociale sarà presente per 16 ore settimanali, ossia 8 ore in meno rispetto al posto part-time in organico. E’ questo il danno erariale che a mio parere si configura. A questo, si aggiunge l’ulteriore aggravio per il rimborso spese, e quanto dovuto al Comune di Piazza Armerina, quando, per ovviare a ciò, poteva essere emanato un avviso pubblico per 24 ore settimanali, nelle more dell’espletamento della procedura concorsuale che avrebbe garantito la figura dell’assistente sociale per 24 ore e non 16, e una costante presenza sul territorio”. Ma le denunce di Bonanno non si fermano qui. Per quanto riguarda la portineria del Comune presidiata durante le ore di servizio da alcuni dipendenti comunali l’ex sindaco con un’altra lettera indirizzata alla Draià scrive: ” che in base alla regolamentazione del servizio “determina n. 86/2015″: i soggetti che vengono destinati per il servizio di accoglienza/addetti alla portineria, risultano in contraddizione con il regolamento dei servizi e degli uffici, poiché trattasi di “operatori usciere/custodi” che diversi sono per mansioni ed attività a quelli inerenti all’accoglienza ed alla portineria (giusto art. 18 del Decreto Assessoriale del 15/12/2011”, nessuna tabella o norma di legge sancisce –afferma- un’ equipollenza delle due figure professionali, né tantomeno codesta Amministrazione può ultra petitum designare un personale di categoria A con mansioni diverse da quelle indicate dalle stesso Regolamento). Di contro, ogni atto conseguenziale allo stesso decreto assessoriale già citato – approvato il 15/12/2011- doveva essere emanato entro un anno dallo stesso, e non dopo più di tre anni; Per le motivazioni suesposte, chiede, nuovamente, l’annullamento della stessa determina n. 86/2015, con l’avvertimento che il non accoglimento, per tutela della Comunità, sarà oggetto di trasmissione di atti e risposte agli organi competenti, per abuso d’ufficio e falso ideologico.