Piazza Armerina. Comitato Pro Refendum bacchetta Segretario Cisl

Piazza Armerina. Non si è fatta attendere la risposta del Comitato Pro Refendum piazzese sulle esternazioni del Segretario provinciale della Cisl, Tommaso Guarino, con proposte per evitare i dissapori, proponiamo integralmente quanto scritto da Salvo Murella per il Comitato:
I love piazza armerina“Stupisce positivamente questa “attenzione particolare” da parte del segretario territoriale ennese della CISl per i destini della città di Piazza Armerina. Peccato però non aver riscontrato altrettanta “attenzione” da parte di questa sigla sindacale durante l’intenso dibattito che ha coinvolto forze politiche e cittadini nei due anni che hanno preceduto e portato a tale scelta.
Come spiegare questa latitanza prima, e questo interessamento tardivo poi?
Di certo, a rendere “anomalo” e poco credibile questo interesse tardivo contribuisce anzitutto il modo discutibile con il quale il sig. Guarino cerca di svilire il valore della partecipazione democratica alle scelte collettive utilizzando numeri e cifre in libertà. Sarà pure per questo che, viste anche le cronache nazionali, i sindacati vivono una crisi di rappresentatività e di credibilità che li porta ad essere oramai incapaci d’intercettare l’adesione e il consenso dei giovani e degli stessi lavoratori che pretendono di rappresentare, oltre che le promesse prive di seguito.
Chiariamo anzitutto che i votanti al referendum sono stati 4.905 e, tenuto conto che la punta massima di votanti che si raggiunge in occasione delle elezioni più sentite come le comunali è di 14.000, il valore reale della partecipazione si attesta al di sopra del 35%. Se poi lo confrontiamo con la partecipazione che si registra in altre competizioni meno sentite (ad es. le europee) ci avviciniamo a percentuali non molto distanti dal 50% il che, per un referendum “estivo” organizzato in fretta e furia e con pochi mezzi non è un risultato trascurabile. Ricordo poi a Guarino che i “SI” al cambiamento sono stati 4.481, pari a circa il 92% dei votanti. Un plebiscito quindi che certamente esprime il sentimento anche della stragrande maggioranza di coloro che non hanno votato. Ma la democrazia si sa è fatta innanzitutto di regole e procedure che a loro volta incarnano principi e valori, per cui il referendum svolto, non solo è giuridicamente valido come attestato da autorevoli studiosi e come certificato dagli organismi regionali, ma esalta il valore della partecipazione democratica, perché in democrazia decide chi partecipa, mentre chi si disinteressa alle scelte collettive delega gli altri a decidere. I sindacalisti queste cose le sanno e pure bene.
Sulle altre belle parole in libertà del sig. Guarino penso non valga la pena di dilungarsi più di tanto; dal punto di vista dei contenuti (pochi) registro che auspica l’ingresso del consorzio di Enna nel distretto del sud-est. Bene! Ci fa piacere che finalmente l’abbia capito anche lui; noi è da due anni che ne facciamo rilevare l’importanza strategica per la nostra comunità; e attraverso l’adesione alla città metropolitana di Catania possiamo farne parte di diritto, ragion per cui non vedo per quale motivo dovremmo aspettare che il consorzio di Enna faccia la domanda di adesione in carta bollata!
Infine, registro i soliti tentativi di “allettare” qualcuno con l’offerta di poltrone, prebende e strapuntini con l’applicazione di vecchie logiche da manuale Cencelli, che mortificano ulteriormente i processi democratici, piuttosto che sulla base di sana e virtuosa progettualità.
Evidentemente qualcuno si ostina a non capire, o meglio a far finta di non capire, che le vecchie furbizie e i vecchi giochetti di oggi verranno puniti dai cittadini domani.
Qualcuno non ha capito che Piazza Armerina vuole rottamare il passato e il vecchio cercando nuovi e più moderni assetti di gioco”.

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