Enna. Celebrato il 500centesimo anniversario dell’Ancòna di Giuliano Mancino

enna Madonna Consolazione in San TommasoEnna. E’ stato celebrato sabato scorso, nella parrocchia di San Tommaso, il 500centesimo anniversario dell’Ancòna marmorea (1515 – 2015), realizzata dallo scultore Giuliano Mancino. La ricorrenza è stata preceduta da una messa solenne officiata dal parroco don Filippo Marotta, presieduta dal Vescovo della Diocesi, Mons. Rosario Gisana, e animata dal coro parrocchiale. Subito dopo il rito sacro, ha avuto inizio l’incontro-celebrativo con l’intervento di Rocco Lombardo, storico dell’arte, e Federico Emma, appassionato di storia patria, rispettivamente presidente e segretario del Comitato ennese della Società Dante Alighieri, espressamente invitati da don Marotta per illustrare il pregevole manufatto artistico che, nella sua grandiosa intelaiatura architettonica, comprende la statua della Madonna della Consolazione, festeggiata ogni anno in parrocchia nella seconda domenica di ottobre. Dopo i saluti e l’introduzione del parroco, è intervenuto il vice sindaco, Angelo Girasole, il quale si è detto “ben disposto, unitamente alla Giunta comunale, capeggiata dal sindaco Dipietro, ad incoraggiare momenti di crescita culturale, che hanno lo scopo di far conoscere la preziosità dei nostri tesori d’arte, sparsi nelle chiese della città”. E’ seguito un breve intervento di don Giuseppe Paci, direttore dell’ufficio dei beni ecclesiastici della diocesi di Piazza Armerina, il quale, nel congratularsi per i pregevoli restauri eseguiti nella chiesa dedicata all’apostolo Tommaso, ha informato che la Curia vescovile della diocesi ha in animo di incrementare gli interventi con i fondi dell’otto per mille da destinare ai beni monumentali ecclesiastici della città di Enna, con particolare attenzione al Museo Alessi, per il quale si è recentemente fatta una riunione in Prefettura. I due relatori, Emma e Lombardo, servendosi anche di proiezione d’immagini, frutto di accurate ricerche, hanno descritto l’opera, realizzata dal carrarese Giuliano Mancino nel 1515, sottolineandone lo stile rinascimentale, confrontandola con opere di artisti coevi attivi in Sicilia (Gagini, Laurana…), evidenziandone i dettagli più caratteristici. Non sono mancate incursioni nel campo delle tradizioni popolari, chiarimenti teologici, riferimenti alla storia locale e curiosità varie che hanno, nel corso della dotta ma scorrevole e accattivante esposizione, calamitato l’attenzione del folto pubblico, trattenutosi fino al termine della manifestazione, affascinato dalla gradevolezza dell’argomento. L’opera fu commissionata al Mancino dal sacerdote cappellano don Giovanni Frioso, espressamente per la chiesa di San Tommaso. Terminata nel 1515 fu collocata sopra l’altare maggiore. Fu arricchita, probabilmente nel Seicento, di una cornice di stucco, con drappeggio, tenuto nella parte alta da due putti. La figura statuaria dominante, posta nella nicchia centrale, rappresenta la Madonna della Consolazione con in braccio Gesù Bambino, affiancata da quattro statue, due per lato, anch’esse poste nelle nicchie, ma di dimensioni ridotte. Da sinistra troviamo San Tommaso Apostolo e S. Agata, mentre nella parte destra della Madonna, Santa Caterina d’Alessandria e San Nicola di Bari.
Enna Ancòna del Mancino
Il manufatto si presenta in forma piramidale, suddiviso in sei sezioni, culminanti con Dio Padre che benedice. Le statue, le colonne, le cornici e i fregi del polittico marmoreo di San Tommaso sono stati riportati all’originario splendore, grazie ad un accurato restauro eseguito nel 1998 dall’ennese Mario Arangio. L’opera scultorea del Mancino è stata ampiamente trattata dall’abate Gioachino Di Marzo in una sua opera pubblicata a Palermo nel 1880. Un recente lusinghiero giudizio sulla 500centesca scultura marmorea, è stato dato dal critico d’arte Vittorio Sgarbi in occasione di una sua visita. Il parroco don Filippo Marotta, nel suo recente libro dal titolo “Storia e attualità della Parrocchia di San Tommaso Apostolo in Enna”, così ha scritto: […] “è un opera di grande valore e pregio artistico, per cinque secoli è stata un veicolo straordinario di fede per i frequentatori di questa chiesa […] in essa è raffigurata sia la fede fondamentale della chiesa cattolica, che è cristocentrica e trinitaria, sia la fede devozionale della diocesi catanese, di cui Enna fino al 1817 faceva parte, oltre che della realtà locale parrocchiale”. Con S.E. il Vescovo, Mons. Gisana e il vice sindaco Girasole, sono intervenuti il prefetto Fernando Guida, accompagnato dalla consorte Cecilia Neri, e il Luogotenente della Guardia di Finanza.

Salvatore Presti


Salvatore Presti Enna