Enna. La gestione fallimentare dei rifiuti. La Procura aprirà un’indagine?

La gestione fallimentare dei rifiuti
Il Tribunale decreterà lo stato d’insolvenza di EnnaEuno e Sicilia Ambiente?
La Procura aprirà un’indagine?
di Enzo Cimino

rifiuti pallaPiù si sa, si legge e s’osserva sulla scandalosa gestione dei rifiuti lunga 13 anni , ancor di più non si finisce di sorprendersi e prendere delle incazzature. Ti vien da dire: ma cchi min…. succedi ad Enna? Possibile? Va bene che siamo in terra di Sicilia, ove talune volte vale “né sintu né viu né parlu”, ma non provare quel po’ di sconcerto e ribellione del buon cittadino significa che ci siamo tirati fuori da tutto. Quando ormai spicca una specie d’immunità diffusa nella conduzione di questo primario servizio, crolla il pilastro centrale del sistema pubblico : il vincolo della responsabilità legale! Da più d’un decennio non c’è uno che risponde del suo operato, tant’è che gli amministratori vanno e vengono; il clientelismo più rozzo è la regola; le incompetenze aziendali (intrighi?) sono la costante; i controlli regolati dalla legge, se ci sono, sono puramente formali; i controllori e i controllati s’intrecciano e si confondono, fino a dileguarsi.

Accuse fuori misura le nostre? Può darsi, ma non siamo soli. Nel lontano 2010 il Collegio sindacale di EnnaEuno spa, rompendo il colpevole silenzio, denunciò illegalità, falsi in bilancio, imbrogli e incapacità. Ovunque, si sarebbe rotta la bottiglia, ma a Enna non saltò neppure il tappo. A Luglio 2015, il liquidatore di Sicilia Ambiente spa si dimise denunciando “grave stato economico-finanziario, insormontabili impedimenti all’utile gestione della fase liquidatoria, e un buco di 12 milioni”. Come a dire: non posso (e non mi fanno?) lavorare. Non riusciva, infatti, ad accertare il buco nero dei debiti (circa 90 milioni?) e gli inattendibili crediti (circa 50 milioni?). Sapete quale fu la risposta dei Sindaci? Dimissioni accettate e passaggio d’incarico ai liquidatori dell’altro carrozzone EnnaEuno! Questi, a loro volta, denunciano (costretti?) l’impossibilità di redigere i Bilanci 2013/2014/2015 mancando quelli che vanno dal 2008 al 2012. Ovunque, anche nel Burundi, sarebbe automatica l’accusa penale di bancarotta fraudolenta. Ad Enna NO, almeno per le società che hanno gestito e gestiscono il business della monnezza. A dire il vero, i liquidatori di esse qualcosina l’hanno promossa, avendo avviato azioni di responsabilità per danni subiti nei confronti d’alcuni. Hanno infine posto problemi gestionali irrisolvibili che si traducono in un Crack aziendale, e quindi alla dichiarazione giudiziaria dello stato d’insolvenza. Purtroppo, non sono conseguenti, ossia non informano la Procura della Repubblica e non espongono, con documenti contabili alla mano, l’irreversibilità della crisi al Presidente del Tribunale. Forse stanno lì per proteggere i Sindaci passati e presenti, e pur’ anche il sistema di potere pilotato dai soliti noti.

Evidentemente, quest’ultima è una nostra ipotesi. Non si può ignorare che l’ex senatore “IO sono IO” è stato fino al 2010 il patron di tutto ciò che s’è mosso con la gestione dei rifiuti e, aggiungiamo, dell’acqua, altro capitolo che si dovrebbe leggere. Ha sempre detto che “la Kore sono Io” e “il PD sono IO”, ma non “Sicilia Ambiente ed EnnaEuno spa sono IO”. In questo caso avrebbe detto una parte di verità.

Riportiamoci, in ogni modo, alla situazione attuale, guardandola nelle sue variegate facce che si presentano periodicamente.
· I dipendenti (370 es.vi + 90 amm.vi, che mostro burocratico!) non ricevono lo stipendio per mesi. Proteste, scioperi, emergenze, immondezzai per strade e piazze, riunioni in prefettura. Si trova sempre la soluzione, sempre precaria, per tornare al tutto come prima e peggio di prima.
· Nessuno denuncia le vergogne della mala gestione. Solo baci, abbracci e sorrisi. Eppure, ci sarebbe da gridare Bastaaa! A cosa? A costi fuori controllo per non avere la differenziata, trattamento, derattizzazione e altro. In compenso tasse tra le più alte.
· Gestione in più parti fuori dalla legalità e produttività dei servizi. E ancora le banche si tengono lontane, la discarica è chiusa, assenza di zero controlli e trasparenza degli atti, perdite senza coperture, compensi non motivati, spese impossibili da coprire. C’è altro, ma ci fermiamo.
· In Uscita si registrano 28 milioni, in Entrata 12 milioni meno. Il passivo, dunque, è un dato strutturale che si ripete da anni.

A DANZARE con questi numeri sono in tanti, senza calpestarsi i piedi. Son convinti che possono farla franca transitando a muta a muta nelle nuove SRR. I Sindaci sono i ballerini per eccellenza con i loro mezzi passi e volée. Sono i soci controllori controllati che insistono a tenere in piedi una gestione da sempre colabrodo. I Commissari regionali che vengono e vanno, sinni futtunu e lasciano fare. I liquidatori mancano di linearità e omissioni professionali.

Ballano con la solita musica. Senonché, a cambiarla è il neo Sindaco di Enna Dipietro mettendo in discussione gestione, liquidatori, colleghi compiacenti, privilegi e zone grigie. E soprattutto rompe il tran tran delle riunioni che non decidono pur di tenere un carrozzone che ha le ruota sprofondate nel fango. Dipietro a sto punto non può fermarsi. Garantendo coloro che hanno diritto al lavoro, deve chiedere ai liquidatori se è atto dovuto l’avvio delle procedure per decretare lo stato d’insolvenza di EnnaEuno e Sicilia Ambiente.