Raccolta firme referendaria del Coordinamento provinciale “Democrazia costituzionale”

giadone Democrazia costituzionaleContinua ancora per qualche giorno a Enna e nei 19 comuni dell’ennese la raccolta firme referendaria da parte del Coordinamento provinciale “Democrazia costituzionale” per impedire lo stravolgimento della Carta costituzionale e abrogare alcune norme della nuova legge elettorale, il cosiddetto “Italicum”. A questo proposito, il Coordinamento rivolge “un vivo appello ai cittadini elettori, che hanno a cuore il futuro della democrazia nel nostro Paese, a recarsi in tanti presso gli appositi banchetti muniti di un valido documento di riconoscimento”. “Notevole è stata finora la partecipazione degli ennesi –dicono i responsabili del coordinamento, Renzo Pintus e Giulia Giadone- tanto che abbiamo raggiunto e superato l’obiettivo che statisticamente ci apparteneva, ma vogliamo andare oltre. Siamo soddisfatti –aggiungono- perché in questa esperienza che stiamo facendo le persone rispondono positivamente non solo a Enna ma anche a Villarosa, Piazza Armerina, Calascibetta, Troina, Barrafranca, Cerami. Insomma, in tutta la provincia i componenti del coordinamento si stanno muovendo bene e ora, anche con il coinvolgimento del Movimento 5 Stelle che ha una buona capacità di proiezione in tutti i comuni, riteniamo che la stima finale sarà sicuramente molto al di sopra di quello che avremmo dovuto raccogliere”. La finalità, secondo Pintus e Giadone, della raccolta firme è di rendere consapevoli i cittadini del fatto che quello di ottobre non è un referendum come tanti altri. “Qua nessuno –affermano- sta gridando al lupo al lupo ma il rischio che si corre è un rischio serio per la democrazia. L’insieme della riforma della costituzione e della legge elettorale –spiegano- configurano un accentramento di potere nelle mani del governo e la marginalizzazione di un parlamento che non sarà più neanche rappresentativo dei cittadini. Perché con il premio di maggioranza chi vince prende tutto. Per cui, avendo il 54% dei seggi alla camera, potrà fare approvare qualsiasi provvedimento e di conseguenza potrà anche determinare l’elezione del capo dello Stato e i membri della Corte Costituzionale; così si stravolge il volto della Costituzione. La raccolta delle firme ci permette di avere il contatto diretto con le persone, renderle edotte del contenuto della riforma affinchè poi coscientemente possano andare a votare. Altra cosa che possiamo aggiungere –concludono- è che stando ai banchetti ci si rende conto che c’è un malessere notevole che attraversa anche la base del Pd. Quello che noi registriamo è che non c’è assolutamente una corrispondenza tra le posizioni del vertice e quella della base”.

Giacomo Lisacchi