Novità sul caso di “morte per parto” nel processo su Gabriella Gallo

gabriella galloNel corso delle ultime battute di udienza sul caso di “morte per parto” di Gabriella Gallo, avvenuta il 12 marzo del 2011, altra udienza giovedì 21 di luglio, il caso vede imputati due ginecologi e un anestesista per: imprudenza, imperizia e negligenza, è intervenuta una importante novità. Nel corso dei dibattimenti è emersa sempre l’inadeguatezza strutturale, che sembrava essere l’unica ragione dell’ineffabile evento, ma il Pubblico Ministero, la dottoressa Giusi Sinardi, in concomitanza con la Procura della Repubblica ha ritenuto opportuno ampliare il capo di imputazione a carico dei medici coinvolti. Da ciò segue che gli imputati dovranno rispondere: della mancata chiamata al 118, chiamata obbligatoria secondo le direttive sanitarie nazionali, chiamata mai effettuata quella sera; del ritardo con cui si procedette all’isterectomia, inevitabile e anch’essa prevista dalle direttive sanitarie; del ritardo con cui vennero richieste le indispensabili risorse ematiche all’emoteca di Piazza Armerina, essendo il nosocomio Ferro/Branciforti/Capra sprovvisto della stessa e avendo in riserva poche, insufficienti, sacche di sangue. Questa “novità” ha chiarito, ulteriormente, le falle e le croniche mancanze strutturali e ha illuminato le responsabilità individuali, a dimostrazione del combinato disposto superficialità/inadeguatezza. La sanità siciliana latita assai spesso e troppo spesso i pazienti siciliani non se ne accorgono, preferiscono additare la colpa al de cuius, è più semplice e meno impegnativo. Ricordarsi e comprendere è necessario se vogliamo continuare a sopravvivere in questa terra “malassortata” in cui tutto può risultare letale.