Mafia. Scritta intimidatoria contro Presidente consorzio Pappalardo e Antoci sul muro del mattatoio di Troina

renzi-antoci-venezia roma“Finirà come Antoci”. Una scritta con vernice rossa è comparsa sul muro del mattatoio di Troina. Minacce esplicite contro il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, scampato a maggio scorso a un agguato di mafia, e contro il presidente del consorzio che gestisce il mattatoio, Santo Pappalardo. Indagano le forze dell’ordine.
Lo rende noto lo stesso Antoci, che è anche vice commissario del PD in provincia di Enna, nominato dal deputato renziano, Ernesto Carbone.
“Se qualcuno pensa di intimidire me o qualcun altro con delle scritte su un muro si sbaglia di grosso, noi continueremo la nostra battaglia contro l’illegalità”, dice il presidente del parco. “Forse le mie parole alla Leopolda contro mafia dei terreni e su crimini ambientali hanno dato fastidio a qualcuno ma non hanno capito che non ci fermeranno. I terreni agricoli devono andare ai ragazzi, non alla mafia”, conclude Antoci.


Nella foto: Matteo Renzi, il Sindaco di Troina Fabio Venezia e Giuseppe Antoci

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“Esprimiamo ferma condanna per il grave episodio che ha coinvolto la nostra struttura comunale. Massima solidarietà e sostegno alla cooperativa AMP Nebrodi che gestisce il mattatoio e, in particolare al suo presidente, Santo Pappalardo, vittima di un’ignobile minaccia”. Sono le dure parole di condanna del sindaco Fabio Venezia, a seguito del grave atto intimidatorio avvenuto nel mattatoio comunale, nella notte tra domenica e lunedì scorso, all’interno delle cui pareti ignoti hanno scritto, con vernice rossa, una frase di minaccia nei confronti del titolare del consorzio che gestisce il servizio di macellazione. “Siamo certi che le forze dell’ordine, che stanno già indagando, faranno piana luce sull’accaduto – ha proseguito il primo cittadino. L’episodio occorso è la conferma che non occorre mai abbassare la guardia”.