Pietraperzia. Crollate tre vecchie case nel quartiere Terruccia. Nessuna vittima e feriti

crollo-a-terruccia-di-pietraperzia
PIETRAPERZIA. Resta ancora chiusa e sotto sequestro, su disposizione dell’autorità giudiziaria di Enna, l’area del quartiere Terruccia dove sono crollate tre case vecchie e disabitate. Il crollo verso le 15 di giovedì. Le tre abitazioni sono venute giù all’improvviso. Per fortuna non si sono registrati morti o feriti. Era da tempo che le tre abitazioni presentavano dei rigonfiamenti. Il crollo è stato preceduto da alcuni scricchiolìi. Subito dopo sono crollate in una densa nube di fumo e con un rumore assordante. I vicini di casa si sono precipitati fuori dalle loro abitazioni perché temevano il peggio. Sono rimasti senza parole di fronte a quella distruzione totale. Loro non hanno potuto fare altro che vedere le tre costruzioni che erano già collassate. I tre fabbricati erano disabitati da tanto tempo. I rispettivi proprietari deceduti da tempo, i loro eventuali eredi sono emigrati. Le case crollate si affacciano sulle vie Ponni, Orto e Fiorino. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione cittadina di viale Don Bosco, al comando del maresciallo Giuseppe Domenico Geraci. Al quartiere Terruccia sono arrivati anche i vigili del fuoco di Enna. La zona ora si presenta come un cumulo di macerie molto alto. Da registrare che il quartiere Terruccia è il nucleo originario dell’antica Pietraperzia. L’ora del crollo, le 15 all’incirca, ha evitato che si potessero verificare danni a persone o cose. Infatti, spesso, in zona ci vanno alcuni bambini del quartiere a giocarci. Al quartiere Terrruccia sono arrivati anche alcuni tecnici dell’Ufficio Tecnico Comunale per dei sopralluoghi. Le case collassate sono venute giù nel giro di pochi attimi. L’effetto che si vede al quartiere Terruccia è quello di un terremoto devastante. Infatti, sul posto ci sono ancora macerie in notevole quantità. Gli abitanti del quartiere, ancora visibilmente spaventati, dichiarano: “La fortuna è stata determinata dalla mancata presenza in zona, di persone o animali. In caso contrario sarebbe potuto succedere l’irreparabile. Durante il crollo abbiamo sentito un fortissimo boato e una grossa nuvola di polvere. Siamo letteralmente rimasti senza parole”.

Gaetano Milino