Enna. Ammanco dal Cup dell’Azienda Sanitaria Provinciale

Sull’ammanco di circa settecentomila euro dal Cup dell’Azienda Sanitaria ennese continuano le indagini per cercare di fare chiarezza su una situazione che ha parecchi lati oscuri. Intanto, la Direzione pare abbia trasmesso al collegio di disciplina interno richiesta di approfondimenti su eventuali responsabilità di alcuni funzionari. Gli F24 arrivavano regolarmente, solo che non arrivavano i soldi nelle casse dell’Azienda Sanitaria. Sembrerebbe, inoltre, che la Direzione voglia affidare la gestione del Cup alla società Engineering, che opera a livello nazionale, ma ancora il passaggio non è stato fatto. Il dirigente della società M&G Call Center, che ha gestito il servizio Cup dell’Asp di Enna, ha voluto dire la sua in merito alle tante voci sull’ammanco delle circa 700 mila euro per i quali è in corso una apposita indagine giudiziaria. L’azienda che gestiva il CUP era impegnata, molto tempo addietro, anche presso il territorio di Pietraperzia ed ha subito atti intimidatori con conseguenti danni per decine di migliaia di euro. Decise di partecipare alla gara d’appalto indetta dalla ASP per la gestione del CUP, predisponendo adeguata offerta. Appalto ottenuto legittimamente. La società M&G era l’unica a possedere tutti i requisiti per prendere parte alla gara. L’offerta formulata, alla fine di tanti conteggi e di consultazioni con professionisti del ramo, si concretizzò in una soluzione che prevedeva un margine di utile per i primi tre anni, tenuto conto degli sgravi fiscali di cui l’azienda avrebbe potuto usufruire. Alla scadenza dell’appalto, la ditta avrebbe potuto rinunziare all’incarico o chiedere un adeguamento delle condizioni contrattuali. Purtroppo, e non per solo per responsabilità della M&G, le cose sono andate diversamente. La società ha avuto difficoltà sin dall’inizio in quanto le fatture per l’attività svolta non venivano pagate dall’ASP con regolarità, costringendo la gestione dell’azienda a ricorrere a fondi propri per far fronte agli adempimenti, soprattutto a quelli previdenziali. Il mancato tempestivo versamento degli oneri previdenziali impedisce il rilascio del DURC e la mancanza del DURC consente all’ente debitore di non pagare le fatture già emesse. Alla scadenza dell’appalto, la M&G richiese formalmente una modifica delle condizioni contrattuali, ma dall’ente non fu assunta alcuna iniziativa se non quella della proroga alle stesse condizioni del contratto d’appalto, anzi fu formulata una formale richiesta di ribasso dei costi. Successivamente alla scadenza, pur di mantenere gli impegni retributivi e previdenziali, e a seguito del mancato tempestivo pagamento delle fatture da parte dell’ASP, la gestione era talmente appesantita da oneri impropri che la ditta decise di utilizzare temporaneamente parte degli introiti provenienti dal pagamento dei ticket, che pervenivano sistematicamente sui conti correnti dell’Agenzia Carige di Catania. La ditta sottolinea solo “temporaneamente”, in quanto sin dal mese di settembre il versamento dei ticket è tornato regolare. La M&G ha continuato a prestare il servizio e, a suo parere, non si tratta né di appropriazione né di mancanza di controlli adeguati da parte degli organi competenti all’interno dell’ASP. Ora le varie inchieste dovranno chiarire il quadro generale della situazione.