Rifiuti Enna. Discarica cozzo Vuturo: tre le richieste di rinvio a giudizio

Tre le richieste di rinvio a giudizio che saranno vagliate dal Gup del tribunale di Enna, Vittorio La Placa il prossimo 13 di giugno per la discarica di Cozzo Vuturo. Il sostituto procuratore Francesco Augusto Rio che ha coordinato l’inchiesta avviata due anni fa dopo un esposto presentato alla procura di Enna da 17 famiglie residenti nell’area, aveva ipotizzato già in fase di chiusura delle indagini il reato previsto dal codice dell’ambiente di “gestione della discarica non conforme a legge”. La procura di Enna ha chiesto il processo per Salvatore Rindone, direttore tecnico dell’Ato Enna Euno, difeso dall’avvocato Angela Anello, Roberto Palumbo direttore tecnico di Sicilia Ambiente, difeso dall’avvocato Salvatore Timpanaro e per Luigi Lanza direttore dei lavori, difeso dall’avvocato Massimo Garozzo. Per la procura parti offese sarebbero il comune di Enna e l’assessorato regionale al territorio ed ambiente. Rilevate in fase di indagine alcune “condotte omissive” relative alla “mancata adozione di misure e di iniziativa volte a evitare l’evento” che avrebbero pertanto concorso a causare “il ricorrente versamento dalle vasche dell’impianto di percolato contenente sostanze ritenute pericolose” che avrebbero, secondo la tesi della procura contaminato “i terreni limitrofi e quelli a valle nonché le sottostanti falde acquifere”. La procura di Enna chiede il giudizio anche in relazione ad un ipotetico rifiuto di atti d’ufficio contestati ai soli Palumbo e Rindone che risale al 2014 è che riguarderebbe la redazione di “una relazione sulle modalità di gestione del sistema di captazione, stoccaggio e monitoraggio del percolato”. Nel corso delle indagini la procura di Enna, ha disposto anche una serie di campionamenti nell’area di Cozzo Vuturo ed altri atti di indagine indirizzati a chiarire lo stato della discarica ed il possibile per l’ambiente e per la salute, il percolato fuoriuscito dalla discarica avrebbe contaminato falde acquifere e terreni limitrofi, con un conseguente pesante impatto ambientale. Nell’esposto all’origine dell’indagine per cui adesso arriva la richiesta di rinvio a giudizio già calendarizzata per la metà di giugno, le 17 famiglie che firmarono avevano anche raccontato di quattro componenti di un unico nucleo familiare, che vivono e lavorano nelle vicinanze della discarica, ammalati di tumore. Un fatto questo che aveva creato una forte preoccupazione tra i residenti raccontata nell’esposto e manifestata in particolare per i più piccoli e per i lavoratori della discarica. Procura di Enna ha conferito agli ispettori del Corpo Forestale dello Stato una delega investigativa sulla discarica di Cozzo Voturo e sull’ipotesi di inquinamento, che sarebbe stato provocato dal percolato, nei torrenti e nei terreni circostanti. In prima linea da sempre, per conoscere la verità sui rischi ambientali e per la salute, il geologo Francesco Paolo Patrinicola, che due anni fa ha deposito in procura un dossier dettagliato a firma, tra gli altri, del geologo Francesco Paolo Patrinicola. Due anni fa Patrinicola, sostenuto dagli attivisti del movimento 5 stelle diede vita ad alcuni sit in in sia nella zona della discarica che in piazza San Francesco, portando con sé cartelloni, tabelloni e carte topografiche per spiegare la situazione nel dettaglio, sino al sit di piazza prefettura per chiedere, tra l’altro la bonifica del sito.

Tiziana Tavella per La Sicilia