Procura Enna indaga su “mala gestio” dell’Ato rifiuti. Procuratore aspetta ancora di sentire Sonia Alfano

La procura di Enna nell’ambito delle indagini sull’Ato rifiuti ha conferito delega investigativa alla sezione di polizia giudiziaria della procura ed alla guardia di finanza, già da tempo. Sarebbero almeno dieci i fascicoli su cui gli inquirenti starebbero lavorando, alcuni dei quali anche precedenti alle segnalazioni della ex commissario Alfano. Il corposo lavoro di indagine della procura, per la presunta “mala gestio” dell’Ato rifiuti”, che ha avuto un ulteriore e nuovo impulso a seguito delle pesanti denunce dell’ ex commissario Sonia Alfano, al momento procede senza indagati ed ipotesi di reato. L’attività investigativa, inoltre, mira a stabilire in questa prima fase di indagine se le infrazioni ipotizzate e riconducibili ad una ipotizzata cattiva gestione, siano di natura civilistica o penale. Le indagini coordinate dalla procura di Enna che hanno già portato a sentire alcune persone ed ad acquisire numerosi documenti, si starebbero in particolare concentrando sull’individuazione di responsabilità eventuali nel maxi buco che grava sui conti dell’Ato. Una particolare attenzione viene riservata anche agli sviluppi che si succedono giorno dopo giorno nel corso delle vicende dell’Ato rifiuti. L’ipotesi considerata sempre più vicina di un fallimento potrebbe portare, come immediata conseguenza anche a valutare una lunga serie di ipotesi di reato che si rifanno proprio alla normativa fallimentare. Di recente, sempre per quanto riguarda la nuova possibile pagina giudiziaria sull’Ato rifiuti, da indiscrezioni trapelate, dopo una audizione della polizia di Stato in servizio in procura, in cui la ex commissario Alfano ha messo a disposizione documenti in relazione alle segnalazioni lì esposte si sarebbe detta anche disponibile ad incontrare direttamente il procuratore capo Massimo Palmeri. Sempre da indiscrezioni trapelate nonostante la disponibilità del procuratore ad effettuare l’audizione in tempi particolarmente brevi data la delicatezza ed importanza anche sociale della situazione dell’Ato rifiuti non sarebbe ancora avvenuto.


Tiziana Tavella per La Sicilia