Enna, compivano atti sessuali con minorenne, dietro pagamento alla zia delle prestazioni, in carcere per scontare la pena i due condannati

Nel pomeriggio scorso la Polizia di Stato di Enna ha eseguito l’arresto, in esecuzione di pena definitiva, di due soggetti responsabili in concorso del reato di “prostituzione minorile” ai sensi dell’art. 600 bis c.p., per aver intrattenuto rapporti sessuali a pagamento con una ragazza minorenne intorno al 2011.
Si tratta di T.P., classe 1942, e T.G., classe 1949, entrambi ennesi, i quali per diverso tempo sfruttarono la debolezza di questa ragazza, la cui unica sfortuna fu quella di crescere insieme a una zia senza scrupoli.
Infatti, fu proprio questa zia, già esperta praticante del mestiere più antico, a far incontrare alcuni dei suoi clienti con la giovane nipote, la quale ben presto rimase vittima di un “gioco” criminale.
Anche gli odierni arrestati sfruttarono questa situazione perversa e, senza nessun dubbio morale, una volta messi in contatto con la ragazza, allora appena quindicenne, rimasero talmente affascinati dalla giovane che divennero ben presto clienti abituali.
All’epoca gli uomini della Squadra Mobile di Enna vennero a sapere di questa turpe vicenda, trattandosi proprio di prostituzione minorile, reato punito severamente.
Allora i poliziotti intrapresero un’attività investigativa molto complessa poiché, proprio per la delicatezza della materia, si perpetrava con la complice omertà dei clienti sull’attività di questa minorenne.
Eppure gli uomini della Polizia di Stato riuscirono a scardinare tale contesto criminale attraverso una brillante indagine che all’epoca porto ad arrestare diversi clienti della minore, oltreché la zia che la sfruttava, nonché per vari reati in indagare in stato di libertà altre persone.
T.P. e T.G. venivano riconosciuti colpevoli, insieme ad altri, già nella sentenza di primo grado, pena poi inasprita in secondo grado dalla Corte d’Appello di Caltanissetta, e veniva confermata successivamente in Cassazione, che ha respinto il ricorso presentato dai due congiunti con ordinanza dello scorso 30 marzo.
Quindi la sentenza definitiva ha condannato entrambi alla pena definitiva di anni 2 e mesi 4, oltre a pene accessorie, tenuto conto del periodo di detenzione già sofferto.
Infine, ieri, la Procura Ordinaria di Caltanissetta ha emesso gli ordini di esecuzione pena, in carcere, per i due soggetti che venivano immediatamente eseguiti dagli uomini della Squadra Mobile di Enna – che all’epoca svolsero le indagini – diretti dal Vice Questore Aggiunto Dott. Gabriele PRESTI e coordinati dal Commissario Capo Emanuele VACCARO, che si sono messi alla ricerca di entrambi.
Uno è stato trovato mentre pascolava serenamente il suo bestiame; l’altro era a casa.
Entrambi hanno accettato la sentenza conclusiva dei giudici senza tentare alcuna opposizione o resistenza e sono stati accompagnati dai poliziotti, la sera stessa, presso la casa circondariale di Enna.