Processo all’on.Mario Alloro: campagna stampa diffamatoria ritorsiva ed intimidatoria a danno dell’ex Presidente dell’IRSAP Cicero con aggravante di abuso poteri di Deputato regionale

Le accuse formulate dalla Procura a carico dell’On. Mario Alloro sono molto pesanti. I reati contestati al deputato regionale ennese, esponente di spicco del PD, si riferiscono al periodo maggio-luglio 2013. Nel decreto di citazione a giudizio, disposto in questi giorni dal Procuratore della Repubblica di Enna, dott. Massimo Palmeri, Alloro “..poneva strumentalmente in essere una vera e propria campagna di ritorsione, di intimidazione, di destabilizzazione e di delegittimazione a mezzo stampa..” a danno dell’ex Presidente dell’IRSAP, Alfonso Cicero. Una “..campagna apertamente finalizzata a denigrare ingiustamente quest’ultimo agli occhi della collettività, tra l’altro descrivendolo come un funzionario non legittimato a ricoprire l’incarico pubblico affidatogli, dal quale avrebbe dovuto, di conseguenza, essere rimosso..”.E’ grave il reato di cui risponderà Alloro all’udienza dibattimentale davanti al Tribunale di Enna, il 7 febbraio 2018: diffamazione a mezzo stampa continuata e aggravata per avere abusato dei suoi poteri di deputato regionale contro un pubblico ufficiale. Peraltro, va ricordato che Alloro è già imputato in altri due distinti processi, tutt’ora in corso, che si stanno celebrando davanti ai Tribunali di Enna e di Catania, per diffamazione aggravata a danno di Alfonso Cicero, ex Presidente dell’IRSAP, per fatti risalenti al 2011 ed al 2015 periodo in cui Cicero guidava l’Asi di Enna e poi l’IRSAP, oltre ad altro procedimento per diffamazione nei riguardi dell’avv.Angelo Argento. Alloro, come riportato integralmente dal provvedimento giudiziario disposto a suo carico dalla Procura della Repubblica di Enna, è imputato “del delitto p. e p. dagli artt. 61 nn. 9) e 10), 81 cpv., 595 co. III C.P., perché, comunicando con più persone attraverso la pubblicazione sui periodici on line meglio indicati nel prosieguo delle espressioni infondate, inveridiche ed aventi tenore chiaramente diffamatorio in appresso testualmente riportate (mediante le quali esso prevenuto poneva strumentalmente in essere una vera e propria campagna di ritorsione, di intimidazione, di destabilizzazione e di delegittimazione a mezzo stampa del soggetto passivo, campagna apertamente finalizzata a denigrare ingiustamente quest’ultimo agli occhi della collettività, tra l’altro descrivendolo come un funzionario non legittimato a ricoprire l’incarico pubblico affidatogli, dal quale avrebbe dovuto, di conseguenza, essere rimosso), offendeva – commettendo il fatto con una pluralità di condotte illecite esecutive di un disegno criminoso unitario, contro un p.u. e con abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti alla sua qualità di Deputato all’Assemblea Regionale Siciliana – la reputazione di Cicero Alfonso, Commissario Straordinario dapprima degli ex Consorzi ASI di Enna, Caltanissetta ed Agrigento e poi dell’I.R.S.A.P. (Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive)..”.

Cicero, in merito a questa ulteriore vicenda che lo vede persona offesa per diffamazione, dichiara: “Nel corso degli anni il deputato regionale Mario Alloro (ex dirigente generale del Consorzio Asi di Enna) ha posto in essere a mio danno una precisa ed ossessionante strategia diffamatoria di proporzioni inaudite. Campagne mediatiche premeditate, ritorsive, concentriche, dai contenuti denigratori analoghi, straripanti di falsità e di malafede, poste in essere anche da altri noti “soggetti” che oggi rispondono nei tribunali del reato di diffamazione a mio danno e, altresì, proseguite dopo le mie dimissioni da presidente dell’IRSAP, del 18 settembre 2015, per opera di taluni amministratori pubblici, burocrati ed esponenti politici regionali interessati, direttamente e/o indirettamente, ad alimentare strategie di “delegittimazione ed intimidazione” nei miei confronti e che di recente ho denunciato all’autorità giudiziaria. Nel luglio del 2013 avevo sporto denuncia all’autorità giudiziaria nei confronti dell’Alloro per le ulteriori, molteplici e palesi diffamazioni e falsità propalate in diversi organi di stampa con l’evidente scopo di mettere in atto a mio danno un’imponente campagna stampa di ritorsione, intimidazione e di delegittimazione, denigrandomi innanzi alle istituzioni ed all’opinione pubblica. L’Alloro, facendo leva sul “potere” e sulla “visibilità” che gli derivano dal ruolo di deputato regionale, offendeva gravemente e ripetutamente la mia reputazione personale e di amministratore pubblico. Un’incessante campagna di odio e livore nei miei confronti scattata a causa della mia azione di denuncia intrapresa, negli anni, nel contesto delle aree industriali della Sicilia. Ritorsioni alle quali ho risposto puntualmente rivolgendomi all’autorità giudiziaria per avere giustizia in sede penale e, altresì, per il risarcimento dei danni morali subiti che chiederò quale parte civile. Ad oggi l’Alloro è imputato in tre diversi processi per le gravi diffamazioni che hanno leso profondamente il mio onore e la mia reputazione”.

I fatti contestati. Questi, in sintesi, i fatti per i quali Alloro in questi giorni è stato mandato a processo dalla Procura della Repubblica di Enna: “con una propria nota stampa riportata in un articolo pubblicato “sul giornale on line LINKSICILIA” in data 21/05/2013, affermava che: “…Bisogna adottare provvedimenti e misure di intervento per l’immediata rimozione del Commissario Straordinario dell’IRSAP… La nomina a Commissario Straordinario dell’lRSAP è illegittima per carenza dei requisiti… La nomina dell’attuale Commissario, che si estrinseca nell’adozione di provvedimenti gravemente illegittimi ed in totale carenza dei poteri..; con proprie dichiarazioni riportate in un articolo sul quotidiano “LA SICILIA” in data 2/7/2013 e in altro pubblicato sul giornale on line “LINKSICILIA” in data 10/7/2013, dopo aver dato notizia di aver presentato all’A.R.S. una mozione con cui veniva chiesto al Governo Regionale e all’Assessorato Regionale competente la rimozione del Cicero dall’incarico di Commissario Straordinario dell’IRSAP, asseriva, al fine di far apparire come frutto di una libera ed illegale iniziativa del predetto la costituzione di una S.O.R., (Sede Operativa Regionale) del predetto Istituto presso gli uffici periferici dell’ex Consorzio ASI di Caltanissetta… ha inserito, all’art. 3 dello stesso, la costituzione della SOR (Sede Operativa Regionale) presso gli uffici periferici dell’ex ASI di Caltanissetta…svuotando così di poteri e contenuti la sede legale, prevista per legge presso l’ASI di Palermo, che viene così retrocessa a mera sede di rappresentanza… il personale di che trattasi viene trasferito in regime di “trasferta” e, quindi, con costi enormi a carico del bilancio dell’IRSAP…; con con una denuncia da lui presentata, in merito ai fatti di cui al punto precedente, alla Corte dei Conti – parte del cui testo veniva riportata in un articolo pubblicato sul giornale on line “LINKS-ICILIA” in data 11/7/2013 -, affermava, tra l’altro, che: “… Il regime di utilizzo del detto personale presso la SOR, in regime di missione giornaliera, produce costi enormi a carico del bilancio dell’IRSAP e, di conseguenza, della Regione Siciliana, tali da prefigurare sicuramente la responsabilità del detto Commissario sotto il profilo del danno erariale… La predisposizione della detta Sede Operativa Regionale (SOR di Caltanissetta) ha comportato per la Regione un esborso di 500.000 Euro finalizzati solamente per sistemazione locali…; con con proprie dichiarazioni riportate nell’articolo dal titolo “IRSAP: Alloro contro Cicero. Mezzomilione per una sede”, pubblicato sul giornale on line “LIVE SICILIA” in data 13/7/2013, asseriva che: “…A che serve un ufficio a Caltanissetta? ..la legge che ha istituito l’IRSAP stabilisce che la sede legale debba essere a Palermo. E per bypassare questa norma hanno avuto la “trovata” della sede operativa…”.