Enna. PD: spaccatura tesseramento, confermata mozione sfiducia

 

 

 

 

 

 

A firma del capogruppo PD Salvatore Cappa e del coordinatore Vittotio Ganci riceviamo la seguente nota stampa.

Con riferimento alle ultime notizie apparse sulla stampa relative alla fantomatica tessera numero 1 del Pd rilasciata al Sindaco Maurizio Dipietro, corre l’obbligo fare alcune precisazioni.

Ad oggi non risulta pervenuta alcuna richiesta di tesseramento da parte del sindaco ai segretari di circolo di Enna alta e di Enna bassa.
È bene ricordare che il tesseramento al Partito Democratico avviene attraverso la richiesta avanzata al circolo di appartenenza, il quale decide se, nel pieno rispetto del codice etico, dello statuto e del regolamento relativo al tesseramento, accettare o meno l’iscrizione.
Risulta alquanto paradossale che a Roma sia stata rilasciata, per così dire, la tessera numero uno quando ad oggi non sono state trasmesse ai circoli le nuove tessere relative all’anno 2017.
Se questo voleva essere un escamotage da parte del Sindaco per evitare la mozione di sfiducia crediamo che da parte sua e dei suoi consigliori sia stata una mossa alquanto goffa e maldestra.
La questione politica rimane tutta aperta.
L’incapacità del Sindaco a chiudere una crisi da lui stesso aperta ben 4 mesi fa sta a dimostrare quanto attuale sia la presentazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti.
A tal proposito si fa presente che la mozione è già stata sottoscritta da 14 consiglieri del Pd e dal consigliere Gloria e che la stessa verrà presentata e portata in discussione in Consiglio Comunale.
Siamo convinti che altri consiglieri si aggregheranno durante l’arco di tempo che intercorre da ora alla votazione in aula della mozione di sfiducia.
La città e i cittadini ennesi hanno il diritto di conoscere, non attraverso i giornali, ma attraverso un confronto democratico in seno al Consiglio comunale, qual’è la posizione di ognuno dei protagonisti.
In quell’occasione il Sindaco potrà chiarire perché un giorno strizza l’occhio al PD e l’altro a Forza Italia; perché vuole far parte del PD quando ha fatto la campagna elettorale contro; come pensa di poter ottenere la fiducia di quei consiglieri che sono stati eletti in liste contrapposte a quelle che lo hanno sostenuto.
In quell’occasione i consiglieri di centrodestra potranno spiegare alla città perché si dovrebbero fidare di chi, tradendo il voto popolare, li ha defenestrati per cambiare casacca.
I consiglieri del PD dal canto loro potranno spiegare alla città perché reputano il Sindaco inadeguato ad amministrare la città.
Insomma, c’è bisogno di chiarezza e il dibattito pubblico in Consiglio Comunale, in occasione della discussione della mozione di sfiducia, sarà l’occasione giusta.