Piazza Armerina. Omicidio Giuseppe Avvenia (2008): sale a tre il numero degli indagati

Aldo Consoli

Piazza Armerina. Sale a tre il numero degli indagati per l’omicidio di Giuseppe Avvenia, avvenuto nella notte tra il 2 e 3 ottobre del 2008 a Piazza Armerina. Infatti si è aggiunto Umberto Castronovo, che allo stato attuale si trova nel carcere palermitano di Pagliarelli dove sta scontando una condanna definitiva a 23 anni perché responsabile anche dell’omicidio di Carmelo Governale, avvenuto nel settembre 2007. Sull’omicidio Avvenia ci sono già le condanne definitive del killer, il giovane Giuseppe La Rosa ed il fratello Roberto La Rosa mentre il mandante dell’omicidio, reo confesso, è Aldo Consoli detto “lo scienziato”. Nel corso dell’indagine sono stati individuati altri due presunti mandanti, che Giuseppe Lombardo e Giuseppe Magro, arrestati nel 2014 ma subito rimessi in libertà dal Tribunale del Riesame con l‘azzeramento delle accuse. L’inchiesta, effettuata dalla Squadra Mobile e dal Commissariato PS di Piazza Armerina viene coordinata dal sostituto procuratore Francesco Rio, che ha già depositato la conclusione delle indagini preliminari. Per l’accusa Giuseppe Avvenia sarebbe stato ucciso a seguito di contrasti con Consoli, Magro e Lombardo ed anche di contrasti con Castronovo. A programmare l’omicidio sarebbe stato Consoli, reo confesso, assieme a Magro e Lombardo, mentre Castronovo avrebbe dato le munizioni. Avvenia lo voleva convincere a partecipare ad un traffico di droga. Magro, Lombardo e Consoli, per l’accusa, avrebbero assoldato La Rosa, che si trovava in difficoltà economiche e cercava soldi ad ogni costo, La ricompensa 4 mila euro a missione compiuta. Giuseppe La Rosa è stato condannato ad una condanna definitiva a 16 anni, mentre fratello Roberto è stato condannato a 17 anni; Consoli a 16 anni. Magro e Lombardo sono stati assolti in primo grado solo che il Pm Marcello Cozzolino presentò ricorso, chiese la riapertura del processo e i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta annullarono le assoluzioni, decidendo di ritrasmettere gli atti alla Procura, per procedere con l’accusa di omicidio, le difese presentarono ricorso contro l’annullamento dell’assoluzione, poi respinto dalla Corte di Cassazione. Le accuse nei confronti di Magro e Lombardo sono rimaste invariate nonostante al Riesame, che accolse i ricorsi degli avvocati Egidio La Malfa e Norberto Liggieri, fossero cadute, perchè i giudici ritennero assolutamente inattendibili i racconti di Consoli. Castronovo, difeso dall’avvocato Luca Di Salvo, è stato l’unico a chiedere di essere interrogato dopo aver ricevuto l’avviso di fine indagine e nell’interrogatorio con il sostituto Augusto Rio ha negato ogni addebito ora spetta al dottor Riose rinviarlo a giudizio oppure no.