Andrà a giudizio con il rito immediato chiesto dalla procura di Enna, Lucia Anselmo, 58 anni, incensurata, addetta al servizio notifiche, arrestata dai carabinieri della compagnia di Enna lo scorso maggio per assenteismo. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 27 settembre davanti al giudice monocratico Giuseppe Tigano. Le indagini sulla dipendente comunale, difesa dagli avvocati Giovanni Palermo e Giuseppe Gioia sono nate da segnalazioni di alcuni cittadini ennesi ai carabinieri su un presunto comportamento scorretto durante le ore di lavoro in cui per l’accusa avrebbe fatto la spesa o sbrigato proprie commissioni, portando anche a casa propria l’auto di servizio. L’arresto era avvenuto mentre la Anselmo, appena uscita dal supermercato, era intenta a riporre la spesa all’interno della macchina di servizio del comune di Enna. La segnalazione era stata raccolta in un primo momento informalmente dai militari dell’Arma, che però dopo una brevissima fase di servizio preliminare da cui sarebbero arrivati immediatamente i primi riscontri investigativi a quanto segnalato, hanno aperto una vera e propria indagine, coordinata dal sostituto procuratore Francesco Lo Gerfo,durata per circa due mesi. Durante le indagini, in cui i militari dell’Arma si sono avvalsi anche di attività di pedinamento, hanno notato un comportamento sostanzialmente “abitudinario” da parte della dipendente comunale arrestata.
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Nei due mesi di indagini la donna ogni mattina dopo esser andata a prendere la macchina di servizio in deposito, avrebbe regolarmente timbrato il cartellino uscendo però per fare compere, andare anche a casa, fermarsi al bar, sempre utilizzando l’auto di servizio per spostarsi nelle varie parti della città. Tutto questo, per gli inquirenti sarebbe sempre avvenuto durante l’orario lavorativo. Durante le indagini, l’auto di servizio del comune di Enna è stata individuata anche dove risiede la donna. La donna sarebbe stata vista dai militari anche al mercato settimanale del martedì mattina in piazza Europa proprio di fronte la caserma.

Tiziana Tavella per La Sicilia

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