Scoppia la protesta dei 107 fruitori dei cantieri di servizio, ex Rmi, di Enna

Enna. Scoppia la protesta dei centosette fruitori dei cantieri di servizio, ex Rmi, di Enna i quali lamentano, tra le altre cose, ritardi nei pagamenti e un numero di ore lavorative superiori a quelle previste, contestazioni però non condivise dagli uffici alle politiche sociali.
Dicono di protestare «per la mancanza dei nostri diritti» e mettono insieme una serie di punti a cominciare dai pagamenti: «Vengono fatti ogni 40-50 giorni quando invece devono essere fatti ogni giorno 5 del mese».
Tra i motivi della loro agitazione anche le ore di lavoro: «Quelle che effettivamente ogni lavoratore dovrebbe effettuare sono al massimo ottanta come approvato da una legge regionale ma il Comune ci obbliga ad effettuare ore che non coincidono con il confronto regionale e che non vengono neanche retribuite».
Altra criticità evidenziata: «Non ci vengono riconosciute le ferie che sono pari a ventidue giorni, come previsto da una legge regionale del 2016, ed eventualmente non vengono retribuite».
Quarto punto sotto la lente d’ingrandimento dei centosette fruitori dei cantieri di servizio riguarda le revisioni come spiegano: «Ogni anno vengono effettuate per accertare che non ci siano cambiamenti per ogni fruitore ma secondo noi viene fatto da un operatore che non è qualificato ed è per questo che chiediamo che venga fatto da chi ha i titoli e da personale del settore».
All’orizzonte ipotizzano anche una protesta se le loro richieste dovessero rimanere inascoltate: «Siamo pronti a fare dei sit-in perchè crediamo che così non si possa più andare avanti».
Dall’ufficio alle Politiche sociali però contestano la ricostruzione dei fatti a partire dal ritardo dei pagamenti che, spiegano, avvengono dopo che ogni singolo ufficio, a cui i fruitori sono assegnati, invia le attestazioni di servizio prestato ed è in questo passaggio che, in passato, ci sono stati dei ritardi. Fino ad ora il limite massimo per comunicare le attestazioni è stato il 3 di ogni mese ma si potrebbe anticiparlo al primo giorno del mese.
Rigettata anche l’accusa del mancato riconoscimento delle ferie perchè, dicono dalle Politiche sociali, la direttiva dell’assessorato regionale parla di recupero di ore lavorative anche perchè, viene evidenziato, i fruitori sono pagati con fondi regionali e non sono dipendenti comunali. Nonostante ciò il comune di Enna ha scritto alla Regione per avere chiarimenti ma ancora non è arrivata nessuna risposta. Sull’operatore addetto al controllo dei requisiti è stato infine spiegato che è tutto nella norma e che c’è comunque l’ufficio alle Politiche sociali che istruisce le pratiche.