Enna, randagismo: diverse istanze presentate dal Pd non hanno trovato risposta

Enna. Nelle ultime due settimane il mondo degli animalisti è stato sconvolto per la raffica di avvelenamenti di cani randagi a Sciacca e l’eco della notizia è giunto anche ad Enna dove, fortunatamente, non si registrano casi del genere anche se i riflettori restano accesi sul randagismo. Ne parla il consigliere comunale Salvatore Cappa che torna a chiedere degli interventi: «Da tre anni chiedo che venga pulita l’area di sgambettamento alla Villa Farina. È in stato di abbandono e quell’area potrebbe essere un’importante zona di sfogo per tutti i cani padronali che lì troverebbero tutta la libertà di cui necessitano».
Le diverse istanze presentate, dice il capogruppo del Pd, «fino ad ora non hanno trovato risposta e mi auguro che al più presto quest’area possa tornare ad essere utilizzabile senza problemi».
Per Cappa quello del randagismo è un tema che non va sottovalutato soprattutto per evitare che diventi un problema per i cittadini: «I randagi aumentano e con essi i costi. Ritengo che il fenomeno vada tenuto sotto l’attenzione attraverso il controllo costante del territorio».
Allo stato attuale il Comune ha avviato uno studio su quali azioni mettere in campo mentre rispetto alla possibilità di creare un canile comunale Cappa resta cauto: «Non credo che sia il canile a far risolvere il problema, oltretutto va gestito e i costi sono alti. Semmai – sostiene Salvatore Cappa – bisogna incentivare l’affidamento e le adozioni dei randagi perchè, voglio ricordare, questo porta dei benefici anche ai cittadini che adottano i randagi perchè possono usufruire delle agevolazioni sulla tassa dei rifiuti. Questa secondo me è innanzitutto la strada da seguire per tenere sotto controllo il randagismo e abbassare i costi per il Comune».